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Arrivò la sera e non ci fu ombra di nessuno dei ragazzi spariti il pomeriggio stesso; era ormai la milionesima volta che provavo a chiamare il ragazzo occhialuto ed era la milionesima volta che partiva la segreteria.
"Seamus ha appena ricevuto una chiamata, era Mark, ha detto di non preoccuparsi: domani dovrebbero tornare" disse Silvia entrando nella mia stanza con un vassoio in mano, guardai la ragazza e le sorrisi.
"Grazie Silvia, non mangio stasera" dissi tornando a guardare il soffitto: sentii il letto sprofondare, Silvia si sedette accanto a me.
"So che sei arrabbiata perché Jude non ti risponde, ma sono sicura che avrà un motivo valido" disse Silvia giustificando il rasta.
"Ne sono certa, mi sta facendo preoccupare tantissimo" dissi guardando la ragazza; essa mi allungò un piatto con dentro una fetta di pizza.
"Mangia ti farà bene" disse lei sorridendomi, uscii dalla stanza lasciandomi sola con la mia fetta di pizza, la mangiai tutta lasciando il cornicione (io lo chiamo così LOL); decisi allora di andare nella camera di Jude, ormai conoscevo benissimo la sua porta e anche la sua stanza non era da meno: quel ragazzo...non so per certa cosa io provi per lui, so solo che è molto forte.
Mi sdraiai nel suo letto, aspirando il suo odore rilasciato da esso, era come essere tra le sue braccia: tutt'una tratto mi sentii al sicuro da tutto e da tutti, sentii che quel ragazzo era lì con me anche se lui non c'era.
Mi addormentai con il suo odore nelle narici e i suoi occhi nella mente, mi guardavano intensamente, come se ci fosse qualcosa in me che li colpiva.
Mi svegliai alle 09:30 della mattina successiva, avevo un gran mal di testa e la gamba non era proprio al massimo.
"Scusa Rin ma dov'eri, nella tua stanza non c'eri" andai in cucina quando Celia mi fermò.
"Oh...sono andata...è inutile girarci intorno, ho dormito nel letto di tuo fratello" dissi io guardando verso il basso.
"Ah, bhe stai tranquilla non lo dirò a nessuno" disse lei in tono solenne, ridacchiai e insieme a lei scendemmo in cucina.
"Giorno" dicemmo noi due in coro, vidi il terrore sul volto dei ragazzi.
"Che succede?" Chiesi io preoccupandomi: Nathan si avvicinò a me con il pc in mano.
"Cosa?! Ma la partita contro l'Argentina non è mica domani!? Perché qui c'è scritto oggi alle 15?!" Chiese Celia urlando, granai gli occhi.
"Mancano 3 titolari diamine! Come faremo!?" Chiese Hurley mettendosi le mani nei capelli.
"Calmiamoci tutti quanti! Sono sicura che arriveranno prima della partita! Anzi ne sono certa, vero Axel?" Chiesi facendo un sorriso radiante al ragazzo alla mia destra, esso fece un piccolo sorriso.
"Ma certo, insomma stiamo parlando del regista migliore del Giappone e del capitano più imponente del mondo! Vedrete che arriveranno! E adesso andiamo ad allenarci!" Disse alzando il pugno verso il cielo tutti imitammo quest'ultimo mentre correvano verso il campo; si vedeva lontano un miglio che erano preoccupati per la partita di questo pomeriggio, eppure riuscivano lo stesso ad allenarsi con testa.
"Grazie mille per il tuo intervento Rin, non sarei mai riuscita a dire qualcosa per incoraggiarli a sto giro" disse Silvia avvicinandosi.
"Non ti preoccupare Silvia, sono sicura che torneranno prima della partita" dissi rassicurando le tre ragazze accanto a me.
Gli allenamenti finirono verso le 12:00, quel pomeriggio le ragazze decisero di prepararci del semplice riso in bianco; il tempo passava velocemente e dei 4 ragazzi non ce n'era neanche l'ombra: mangiai la mia porzione di riso e mi diressi al telefono per chiamare i ragazzi.
La segreteria telefonica partii per l'ennesima volta, sbattei la cornetta del telefono verso la base e mi accasciai a terra mettendo la testa tra le ginocchia.
"Hai paura di non farcela per caso?" Alzai lo sguardo incrociando quello del rosso: Xavier mi porse una mano, dandomi una mano a rialzarmi.
"Sono le 13:30 e di loro non ci sono notizie! Non voglio deludere i ragazzi" dissi io con tono triste, il ragazzo mi mise una mano sulla spalla e mi sorrise.
"Sono sicuro che arriveranno prima di quanto tu pensi, conosco Mark: sono sicuro che farà di tutto pur di venire a giocare" disse provando a consolarmi; spostai la sua mano dalla mia spalla.
"Ne sei così certo? E se stessero facendo qualcos'altro e non ce la facessero in tempo? Come pensi ci rimarrebbero tutti?!" Chiesi io quasi urlandogli addosso: il ragazzo accennò un ennesimo sorriso.
"Sai tu mi ricordi tanto mia sorella Bellatrix: anche lei avrebbe fatto di tutto pur di soddisfare nostro «padre», sarebbe cascato il mondo ma lei sarebbe ugualmente riuscita a portare a termine un ordine di esso" disse lui guardando verso il cielo.
"Lo devo prendere come un complimento?" Chiesi io calmandomi e guardando il ragazzo davanti a me: improvvisamente vidi il volto di Xavier farsi serissimo.
"Sei la prima persona che paragono a lei, ci tengo tantissimo a mia sorella, penso proprio che tu lo debba prendere come un complimentone" disse poi girandosi e dirigendosi dagli altri. Stetti 5 minuti lì immobile a pensare; poi mi incamminai verso gli altri, in attesa di notizie da parte dei ragazzi scomparsi.

彼の笑顔 -Jude SharpDove le storie prendono vita. Scoprilo ora