VI

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Festeggiammo tutti insieme il nostro esordio ai mondiali; Shawn e Jordan non verranno purtroppo, si sono fatti male nell'incontro con la Korea. La notte non dormii: non potevo crederci ancora, sarei andata a giocare per vincere il tritolo mondiale.
"Rin svegliati" sentii la voce di Cammy svegliarmi dolcemente, anche se io ero già sveglia: mi preparai mettendo la tuta di rappresentanza; mangiai qualcosa al volo e scesi di corsa giù in salotto.
"Aspettate un secondo: noi siamo 3 ad andare a Liocott, perché qui ci sono 4 valige?" chiesi io soffermandomi a guardare i bagagli in salotto; mia madre entrò ridendo.
"Beh ho chiesto a Percival se potevo venire; altrimenti sarei rimasta sola" disse lei: io corsi ad abbracciarla; era anche grazie a lei se ero lì.
"Allora? Andiamo o volete rimanere lì?" entrò anche il coach: noi tutti annuimmo felici.
"Ciao Rin! Tu sei riuscita a dormire?" appena arrivata in aereoporto venni travolta dall'euforia di Mark.
"Ciao anche a te Mark; no non sono riuscita a dormire, e dalle tue occhiaie deduco che neanche tu abbia dormito" risposi io ridendo; il ragazzo si mise a ridere con me. Poi tutti gli sguardi si posarono su mia madre.
"Lei è la mia compagna, non che madre di Rin: verrà con noi a Liocott" disse Travis presentando mia madre; tutti accennarono un sorriso per salutarla.
"Rachel che ci fai qui?" vidi Austin parlare insieme a sua sorella: la ragazza sorrise.
"Avete bisogno di energie per affrontare il mondo; così vi ho portato il mio spuntino speciale" disse la ragazza, vidi il volto di Jack cambiare.
"Ragazzi; al posto di Froste e Greenway, ho convocato Dragonfly e Sanford" disse il coach, da dietro sbucarono i due ragazzi; mi irrigidì a vedere Kevin.
"Rin, ti devo delle scuse; sono stato minacciato da un tizio della Korea, non avrei mai fatto una cosa del genere" Kevin venne da me a scusarsi, io sorrisi.
"Ed ecco spiegato tutto quindi" disse Jude avvicinandosi a me, Kevin annuì; sentii tirarmi la tuta, abbassai lo sguardo: vidi una bambinetta con due trecce e gli occhioni scuri, come quelli di Axel.
"Tu sei Rin vero?" disse la bambinetta imbarazzata, io mi abbassai alla sua altezza.
"Si sono io"
"Julia torna qui" sentii la voce di Axel richiamare la bambina, lei arrossì violentemente e corse verso il ragazzo.
"È tua sorella Axel?" chiesi avvicinandomi al ragazzo: la bambinetta sorrise e annuì.
"Piacere io sono Rin allora!" le dissi avvicinandole la mano, lei si tolse dalle gambe del fratello e mi strinse la mano con la sua manina.
"Ragazzi è arrivato il nostro aereo!" disse Tod guardando dalla finestra.
"Bene Rin; mi raccomando vincente e soprattutto tieni d'occhio mio fratello e non permettergli che nessuno gli faccia del male" mi raccomandò la bambinetta prima che io e i ragazzi partissimo.
"Certo piccolina! Ciao ci vediamo presto!" dissi allontanandomi e facendogli un cenno con la mano.

+++

"Benvenuti a Liocott!" disse Celia guardando dal suo finestrino, qualche secondo dopo atterrammo all'isola così detta del calcio.
"Dicono che l'isola sia tempestata da campi di calcio" disse Willy leggendo un articolo sull'isola, scendemmo dall'aereo.
"O mio Dio! Quella è Rin Tanaka!" sentii un signore da lontano; si avvicinò a me e mi porse un foglietto: evidentemente voleva un autografo, ero leggermente imbarazzata e sotto gli occhi di tutti i ragazzi firmai.
"Mia figlia va matta per il calcio e da quando ha visto la tua prima partita è praticamente innamorata di te! Siamo anche noi giapponesi ma siamo dovuti venire a Liocott per problemi" disse il signore rattristendosi; io gli poggiai una mano sulla spalla e gli sorrisi.
"Sarò molto felice di venire a incontrare sua figlia! Allora vado nel nostro alloggio sistemo tutto e vado da lei..."
"Lei è in ospedale" mi cadde il mondo addosso, io guardai il signore.
"È per questo che siamo a Liocott" disse, scorsi una lacrima cadere dal suo occhio.
"Bene allora andrò in ospedale" dissi sorridendo al signore; lui si asciugò le lacrime e sorrise. Quando il signore si allontanò, Jude e gli altri mi si avvicinarono.
"Facciamogli una sorpresa ancora più grande! Andiamo tutti quanti!" disse Mark allargando le braccia e sorridendo; Jude scosse la testa.
"La bambina ha stima solo per Rin, noi possiamo accompagnarla come minimo" disse Jude, io guardai Mark e annuì.
"È davvero un bellissimo gesto quello che stai facendo, sono fiera di essere tua madre" mia madre venne verso di me e mi abbracciò forte, quasi da non respirare.
"Ok forza adesso andiamo all'alloggio" disse Caleb con disinteresse verso la bambina.
"Ei ma questo posto sembra l'arcipelago da cui vengo" disse Hurley guardando da fuori del finestrino; era tutto in ambiente marino, sembrava questi di stare alle Hawai.
"Ei perché il paesaggio sta cambiando?" ad un tratto delle grandi case fatte di mattoni si elevarono alti.
"L'isola è divisa in quartieri, in modo tale da far sentire a proprio agio i giocatori delle varie nazionalità; dovremmo essere nel quartiere Inglese, qua dice che la maggior parte dei mattoni di cui sono formate le case, vengono da Londra" disse Celia leggendo elettrizzata sul suo Pc.
"E questo dovrebbe essere il quartiere Italiano; qui dice che hanno riprodotto una delle città italiane più famose" ci guardammo in giro; c'erano delle strane brache dentro ai canali, il nostro sguardo si posò su un campo: dentro si stavano allenando dei ragazzi.
"Si fermi!" disse Mark facendo fermare di colpo il pulmino; si poteva osservare i giocatori che stavano facendo un allenamento intensivo, uno di loro saltò all'occhio di tutti.
"È come se guardasse il campo dall'altro" dissi osservando bene il ragazzo.
"Siamo a un altro livello!" disse Mark elettrizzato.
"Forza muoviamoci o non avre tempo per andare dalla bambina" dissi facendo ripartire il pulmino.
Una volta arrivati al nostro alloggio posai di corsa le cose; io, Jude e Axel ci incamminammo verso l'ospedale segnalato dal padre della bambina.
"Scusi saprebbe dirmi dove si trova Nazumi Sasaki?" chiesi a un'infermiera; essa mi sorrise.
"È al secondo piano stanza 19" disse; senza neanche ringraziare corsi verso le scale fino ad arrivare al secondo piano: mi avvicinai alla porta con un 19 scritto sopra e il suo nome, in quel momento arrivarono i ragazzi.
"Beh che aspetti? Bussa" mi disse Jude con un sorrisone, io ricambiai il sorriso e bussai delicatamente alla porta.
"Avanti" sentii una flebile voce; aprii lentamene la porta: era una bambina sugli 8 anni, aveva i capelli di un biondino pastello e gli occhioni verdi, spenti.
"T-Tu sei..." si posò una mano davanti alla bocca e scoppiò a piangere, corsi vicino al suo letto e l'abbracciai.
"Sai fuori ci sono anche Jude e Axel, lo faccio entrare?" la bambina sorrise e si asciugò le lacrime.
"Lo chiesi pure!? Ma certo!" disse, io le sorrisi e uscii la testa fuori dalla stanza e feci cenno a Jude di entrare, i due ragazzi entrarono e abbracciarono la bambina.
"Allora Nazumi spiegaci che ti è successo" dissi io sedendomi su una sedia; lei divenne improvvisamente seria.
"Ho un problema alle gambe, non si è ancora campito se le debba amputare o se debba stare su una carrozzina tutta la vita, io preferirei mille volte l'ammirazione! Basta prendere le protesi e si è subito pronti per ricominciare a giocare a calcio!" disse sorridendo, io guardai i ragazzi; mi sorrisero teneramente, quella bambina riuscì a cambiare il resto della giornata.
"Sai Rin, ho scelto io la stanza numero 19, perché è il tuo numero di maglia; quando avete giocato contro la Korea, mi sono spaventata nel non vederti, quando ti ho vista in campo ho iniziato ad urlare; svegliando tutti i vecchietti dell'ospedale, sono felice che voi siate arrivati fino a qui! Non mollate e diventate i più forti del mondo!" disse stringendomi la mano; nei suoi occhi si poteva leggere la tenacia e la determinazione di quella bambina.
"Rin, mi prometti che arriverete sulla vetta del mondo?" mi chiese poi Nazumi porgendomi il mignolino, io glielo strinsi senza esitare un momento.
"Certo!" risposi sorridendole.

+++

"Rin Tanaka dove sei stata...Ah eccovi voi due!" entrammo nel nostro alloggio, subendo subito le urla preoccupate di Silvia.
"Siamo andati dalla piccola, è stata molto felice di vederci" mi giustificai io per poi andare dagli altri seguita dai due ragazzi, mi guardai intorno e notai l'assenza di Mark.
"È andato a cercare una gomma per fare i suoi allenamenti" disse Nathan rispondendomi; in quel momento il capitano entrò.
"Non crederete mai a quello che sto per dirvi! Ho conosciuto il ragazzo che abbiamo visto oggi al campo dell'Italia, si chiama Paolo Bianchi ed è il capitano della Orfe; rappresentativa Italiana" disse Mark gasatissimo, alzai lo sguardo e vidi l'orario.
"Ragazzi è tardissimo! Faremo tardi alle presentazioni delle squadre" io corsi nella mia camera e mi misi la divisa; con me c'era anche il bracciale di mio padre, non sarei andata da nessuna parte senza quel bracciale.
"Sei pronta?" mi chiese Jude bussando alla porta, misi velocemente il bracciale e uscì dalla stanza; ci avviammo allo stadio del Football Frontier Internetional: ero agitatissima.
"Eccoci qui, questo è lo stadio del Football frontier internetional, dove si stabilirà qual'è la squadra più forte di tutte" disse Celia leggendo un foglietto, entrammo e sentii subito il pubblico applaudire.
"Se c'è casino già adesso, figurati alla presentazione" dissi io guardando i ragazzi, loro ghignarono; una ragazzina ci consegnò una bandiera con il simbolo della Inazuma Japan: in pratica il capitano doveva stare davanti alla fila formata da due persone per strisce.
"Ehm Rin, dato che dobbiamo stare a coppie, mi chiedevo se tu volessi stare con me" disse Jude abbastanza imbarazzato, io gli sorrisi e annuì.
"Benvenuti a tutti alle presentazioni delle squadre che giocheranno in questo football frontier internetional! Io sono Maxtor Lunde e sono uno dei due commentatori ufficiali di questo Football frontier internetional insieme a un ex campione del mondo: Levin Murdoch!" sentimmo il pubblico esplodere; sentii il cuore battermi fortissimo.
"Ecco che entra la squadra Brasiliana: il Regno, portata dal suo capitano, Mac Robingo!" vedemmo un ragazzo dalle grosse labbra e la carnagione scura, addentrarsi nel campo seguito dalla sua squadra.
"E adesso fa il suo ingresso la rappresentativa Italiana: l'Ofeo, guidata dal suo capitano, Paolo Bianchi!"
"Si è proprio lui che ho conosciuto!" disse Mark indicando un ragazzo con occhi color oceano e dei capelli color nocciola.
"Adesso a fare il suo ingresso è la rappresentativa Argentina: l'Impero, guidata dal capitano Thiago Torres" seguimmo la squadra con gli occhi, il portabandiera era una vera e propria massa; era enorme.
"E ora ecco la rappresentativa Inglese: I Cavalieri della Regina; condotti dal capitano Edagr Partinus!"
"Ci siete tutti?" chiese il coach mettendosi davanti alla nostra fila: noi tutti accennammo con le teste; consegnarono la bandiera a Mark.
"Forza andiamo!" disse Mark entrando in campo, io e Jude lo seguimmo alla lettera.
"Ed ecco la rappresentativa Giapponese: la Inazuma! Guidata dal capitano Mark Evans!"
"Non sappiamo molto di questa squadra, sappiamo solo 2 cose; la prima è che sulla loro tenacia non si scherza, la seconda è che hanno una vera e propria rivoluzione del calcio: Rin Tanaka, unica ragazza a giocare a livelli mondiali" mi sentii tutti i riflettori puntati in faccia, tutti gli occhi erano puntati su di me.
"Adesso fa il suo ingresso in campo la "cenerentola" del torneo; I Piccoli Giganti! guidati dal capitano Hector Helio!"
"E subito dietro i piccoli Giganti; ecco che entra la rappresentativa Americana: l'Unicorno, guidata dal capitano Mark Kruger!"
"Ei Mark guarda chi c'è" disse Jude indicando al capitano 2 ragazzi: uno dei due aveva la pelle olivastra e gli occhi color nocciola, mentre l'altro era un ragazzo molto slanciato con dei capelli color grigio e gli occhi piccoli neri.
"Ciao Mark!" disse il ragazzo dai capelli color nocciola, alzò il pollice in direzione di Mark, Mark accennò un sorriso facendo lo stesso.
"Scusa Jude ma chi sono?" chiesi io al ragazzo al mio fianco.
"Loro sono Erik Eagle e Bobby Shearer, hanno giocato con noi per un periodo, poi sono tornati in America" mi rispose il ragazzo.
Una volta finito il tutto tornammo al nostro alloggio, io mi catapultai sul letto dove mi addormentai in un batter d'occhio.

So che ci metto  tanto, per tanto ho deciso di pubblicare un giorno sì e uno no, così i capitoli usciranno in modo equilibrato 🌸 Grazie mille per il supporto che date a questa storia⚡️🧡
To Be Contined...

彼の笑顔 -Jude SharpDove le storie prendono vita. Scoprilo ora