I giorni passavano ed il ragazzo non riusciva a togliersi quella ragazza misteriosa dalla mente. Preso dallo sconforto cercò di trovare un modo per calmare i suoi pensieri e decise di andare a trovarla. Prese le sue cose e iniziò a correre, il più veloce che poteva, voleva togliersela dalla testa. Sapeva bene che non era questo il modo adatto per fermare i suoi pensieri ma ci avrebbe provato, l'avrebbe vista un'ultima volta. Arrivò alla galleria dove tutto ebbe inizio, vide il murales, era stato completato, lei non c'era più. Il ragazzo non sapeva neanche il perché ma il suo cuore si spezzò impercettibilmente.
Era già passato un mese e la minuscola frattura nel cuore del ragazzo non sembrava volersi saldare. Era uscito con un paio di ragazze e tutte apparivano ai suoi occhi monotone e comuni. Non riusciva a togliersi quella piccola "Anna dai capelli rossi" dalla mente. Il ragazzo non si spiegava come una ragazza vista per pochi minuti lo potesse scombussolare in questo modo. E più se lo domandava, più pensava al viso angelico della ragazza e più sentiva quella piccola frattura del suo cuore aumentare. L'unico momento in cui riusciva a non pensarla era quando ballava e, così, da una settimana circa non faceva altro. Ballava, ballava fino allo sfinimento. Era stanco eppure continuava a muoversi a tempo di musica. Voleva dimenticarla, doveva.
Era in sala e ballava con la musica a tutto volume quando venne interrotto dai suoi amici. Erano preoccupati per la salute dell'amico, nonostante lui non parlasse molto tuti quanti avevano capito che qualcosa non andava, ogni qualvolta lo incontravano cercavano di strappargli di bocca qualche parola a riguardo, ma nulla, silenzio. Gli proposero una pausa, come ai vecchi tempi e lui, esausto, accettò. Si lavò e cambiò velocemente e raggiunse gli amici. Camminarono scherzando tra loro fino ad un caffè, non ci era mai stato prima, eppure gli piaceva. Entrarono e si sedettero ad un tavolo continuando a parlare come al solito. Un ragazzo si avvicinò loro e prese le ordinazioni che arrivarono dopo poco. Questa volta, però, non era stato il ragazzo a portare il loro cibo, bensì una ragazza dai capelli rossi. HyunJin si domandò ancora e ancora dove avesse visto quei capelli e poi riuscì a capire. In preda all'euforia chiamò la cameriera che, gentilmente, si girò con un sorriso. Era lei. Il cuore del ragazzo batteva esageratamente forte. Era ancora più bella di come se la ricordasse.
"cliente? Qualcosa non va?"
La sua voce, non l'aveva mai sentita. Era così bella e soave.
"n-no, cioè... vorrei una fetta di torta... quella alle fragole". La ragazza annuì.
Perché non riusciva a parlare? Nonostante il suo essere un tipo silenzioso non era mai stato insicuro e l'esserlo lo destabilizzava. Dopo poco la ragazza tornò con la fetta di torta e HyunJin la ringraziò con un sorriso che lei ricambiò senza problemi. Gli amici, stupefatti dall'atteggiamento del ragazzo, iniziarono prenderlo delicatamente in giro procurando una piccola risata da parte di HyunJin. Continuarono a scherzare per circa un'ora e ogni qualvolta la delicata ragazza passava HyunJin ne rimaneva ipnotizzato. Sentiva il suo cuore finalmente libero e leggero.

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Brezza primaverile
Fanfiction"Non riusciva a togliersi quella piccola "Anna dai capelli rossi" dalla mente." Sono tornata con un nuovo nome ed una nuova storia su uno dei miei idol preferiti del momento, HyunJin degli Stray Kids, spero vi piaccia.