PRIMO GIORNO

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Devo riuscire a prendere la coincidenza con la mia città, salire in aereo e arrivare a Londra. L'autista di mio padre mi lascia davanti all'aeroporto e lo saluto con un grande abbraccio.
Ho sempre pensato che potesse essere l'uomo ideale di Samy.

Mi dirigo al bar centrale, dove ho un appuntamento con il responsabile del personale, dell'aereo in cui lavorerò io.
Per la prima volta, sono cinque minuti in anticipo, così mi accomodo in un tavolo e ordino un caffè.

Con un leggero ritardo, mi raggiunge Luke e, dopo una breve chiacchierata di presentazione, mi fa salire a bordo dell'aereo. Lascio le mie valigie nelle mani di un ragazzo molto carino e altrettanto simpatico di nome Alexander.

Infine mi reco nella stanza riservata a tutti gli assistenti di volo, dove incontro una ragazza tanto gentile quanto bella, di nome Meredith.
" ciao, piacere Rose! " le porgo la mano e faccio un grande sorriso.
" ciao Rose, io sono Meredith! " la stringe.
" è da tanto che lavori qui? "
" no, è da un anno. Ma una cosa che imparerai fin da subito, senza avere esperienza, è: meglio stare attenti a Luke! È un viscido e fa sempre la spia! " si guarda un'ultima volta allo specchio della palette con cui si è ripassata velocemente il trucco, mi fa l'occhiolino e torna al lavoro.

Per altri due minuti osservo ciò che mi circonda, poi la imito: andando a servire tutti i clienti.

Finalmente il servizio è finito, così scendiamo anche noi dall'aereo e andiamo a prendere i nostri bagagli.
" ti va di andare a bere qualcosa sta sera? " si avvicina Alexander.
" solo io e te? " lo guardo stranita e arrossisco.
" scusa, ma sono gay! Sei una bellissima ragazza, ma ho preferenze diverse... Però, se vuoi, puoi unirti a me e ad uno dei miei fidanzati? " ridacchia.
" ah okay, ahaha... Comunque, accetto! Così avrò la possibilità di conoscere tutti i colleghi. "

Dopo essermi resa conto del doppio senso, scoppiamo a ridere, ma, subito, veniamo ripresi da Luke. Già lo odio.

Saliamo su una navetta, la quale ci porta ad un hotel stupendo, perfetto.
" in tutti i nostri viaggi, Rose, andiamo sempre nello stesso hotel, i quali sono tutti arredati uguali e ci possiamo sentire a casa. " mi spiegano Alexander e Meredith.

Lascio le cose in camera, mi faccio una doccia veloce ed indosso una camicia rosa antico, un paio di jeans attillati e una cintura. Infilo le mie Louboutin nere e mi ripasso velocemente il trucco.
Mi dirigo nella sala dove si mangia e noto che ancora molte persone mancano. Siamo moltissimi nel team, infatti siamo tutti divisi in tavoli diversi.
La mia squadra è composto da 10 persone: io, Meredith e altre 3 ragazze come hostess, Alexander e altri 2 come assistenti di volo, i quali devono spostare i bagagli, e 2 piloti. Ancora non conosco tutti, ma, per ora, mi trovo molto bene.
Il nostro compito è quello di servire la prima classe e i jet privati, quindi avremo abbastanza tempo libero e visiteremo ogni volta posti diversi.

Lego i capelli in una coda alta, dopo essermi seduta vicino a Mery.
" ti piace l'hotel? " assaggia il vino bianco nel calice, con fare elegante.
" molto! La mia stanza è quasi troppo grande per una persona sola... " ribadisco.
" se ti va posso unirmi a te, tutte le notti che vuoi... " si avvicina a me un ragazzo alto, biondo e muscolo, seguito da altri uomini, che credo facciano parte del mio gruppo, dal momento che si sono seduti al nostro tavolo.
" sei il solito porco... Mai a letto con i colleghi! Siamo qui a Londra da quattro ore e ho già trovato un uomo per sta sera! " ridacchia Alex, il quale viene ammonito con uno sguardo fulmineo da Luke, mentre io mi limito ad abbassare lo sguardo, per via del rossore sulle mie guance.

Per tutta la cena il ragazzo sfacciato, con la camicia bianca e attillata, che mette in mostra tutti i suoi muscoli, non mi ha tolto gli occhi di dosso. La cosa non mi dispiace affatto, mi affascina, come il suo modo di fare elegante e sicuro, i suoi denti perfettamente bianchi e dritti, le sue vene sporgenti nelle braccia, il ciuffo perfetto con cui adora giocherellare, il profumo leggero e buono, quel modo con cui ti fissa e non si vergogna se la persona da cui è attratto se ne accorge. Credo sia il ragazzo più bello e interessante che abbia mai visto, è così perfetto, allo stesso tempo affascinante, con quello sguardo da superiore e le labbra incurvate, come se avesse in continuazione un ghigno, come se ti stesse continuamente prendendo in giro.
In questo momento sta davanti a me e, per la prima volta da quando abbiamo cominciato a mangiare, sono riuscita a mantenere lo sguardo, senza chinare il volto per prima, sul mio piatto.

" avete finito di scambiarvi sguardi? " si schiarisce la voce Luke e si pulisce la bocca, dopo aver finito la sua tazzina di caffè.

Ci limitiamo tutti ad annuire e, una volta alzati da tavola, Luke va a dormire, Alexander raggiunge il famoso ragazzo londinese, mentre gli altri vanno ad un pub e altri ancora hanno degli appuntamenti con dei loro conoscenti.
Rimaniamo nella hall, dopo aver salutato tutti, io, Meredith e Caleb.

" che si fa? " è la prima volta che parlo rivolgendomi anche a Caleb.
" io credo di andare in camera, non mi sento molto bene... " sbadiglia Mery in modo teatrale e io la fisso male, mentre raggiunge l'ascensore.
" quindi, solo tu ed io? " si mette una sigaretta tra le labbra lo stupendo ragazzo che ho davanti.
" pensavo avessi un appuntamento con qualcuna del posto... " mi slego la coda e ravvivo con le mani, velocemente, i miei capelli.
" gelosa? Comunque li ho disdetti tutti, mi piace fare nuove conoscenze e quindi possiamo approfittarne... " si mette le mani in tasca.
" se hai da fare puoi andare, davvero! Credo sia una buona idea andare a dormire, domani dobbiamo partire presto. "
" vieni con me un attimo... " prende su la sua giacca nera e, prendendomi per mano, mi conduce all'ascensore.

Appena le porte si chiudono, si sistema velocemente il ciuffo guardandosi nello specchio di una parete che circonda il piccolo spazio.
Lo osservo in ogni suo minimo movimento, cercando di non farmi vedere e distogliendo lo sguardo, ogni volta che i miei occhi incontrano i suoi. Rimaniamo in silenzio, finché le porte non si aprono e Caleb, prendendomi dolcemente la mano e facendo intrecciare le nostre dita, mi porta sul tetto del bellissimo hotel.

" questa vista è mozzafiato! " spalanco gli occhi, come una bambina.
" sì, vengo sempre qui a pensare... " si accende la sigaretta e si appoggia con gli avambracci al muretto, dando le spalle alla volta stellata.
" grazie per avermi portata qui. "
" prego... Sei stanca? " comincia a fissarmi, con il qui sguardo penetrante.
" un po'... Tu? "
" sí, ma non ho voglia di dormire. "

Getta la sigaretta a terra e avanza verso di me, che, goffamente, sbatto contro al muro. Dolcemente, posa una mano fredda e grande sul mio collo, facendomi sussultare.

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