CONFUSIONE

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" ti va di entrare in jacuzzi? " indica l'enorme vasca piena di schiuma.
Annuisco ed entrambe entriamo in piscina avvolti da un asciugamano, preso da una pila di teli vicino agli ombrelloni..
Lui si siede sul bordo immergendo le gambe, mentre io mi stendo, nascondendo il mio corpo sotto l'acqua.
Continuiamo a parlare per molto tempo, conoscendo molte sfaccettature di noi: è un ragazzo intelligente, autonomo, legato alla famiglia e con dei valori.

" vieni più vicina? " mi osserva le labbra per un istante Caleb.
Mi avvicino a lui, posizionandomi tra le sue gambe e noto che guarda il mio corpo più e più volte. Mette una mano sul mio fianco, con la sua solita presa salda, e con l'altra si spinge verso il sedere, così, per vendicarmi, lo faccio cadere in piscina.

Dopo pochi secondi noto che non riemerge più: è rimasto a pancia in giù con la testa sott'acqua.
Sta soffocando, cazzo.

Lo trascino con tutte le mie forze fuori dalla vasca e lo stendo sul pavimento. Mi fermo qualche secondo ad osservarlo in tutta la sua bellezza: ha un fisico perfetto e un viso da dio.
Mentre lo fisso, noto che se ne accorge e automaticamente arrossisco.
Sta fingendo spudoratamente, ma faccio finta di non averlo capito e ne approfitto per fare una cosa che, se non facessi, me ne pentirei per tutta la vita.
Mi stendo sopra di lui, sopra al suo corpo tonico e scolpito, per poi avvicinare il suo viso al mio. Appoggio la mia bocca sulla sua e la tengo aperta per soffiare l'aria, ma dopo pochi secondi, infila la sua lingua e la fa incontrare con la mia dolcemente.
Mi appoggia una mano sul sedere e lo lascio fare, facendo finta di non essermene accorta, e io la appoggio sul suo pettorale, cominciando a rendere sempre più appassionato il bacio.

" mi avevi fatto prendere un colpo... Che scemo! " ridacchio, indossando la sua camicia per stare più calda, mentre lui mi avvolge tra le sue grandi braccia e mi fa sedere sulle sue gambe a bordo piscina, stringendomi da dietro.
" scusa... Come posso farmi perdonare? " sposta la mano dalla mia pancia, un po' più in basso.
" ci devo pensare... " faccio la finta offesa.

Avvicina il suo corpo al mio e poggia dolcemente le sue morbide labbra sulle mie, facendomi venire mille brividi a quel semplice contatto.
Il bacio comincia a farsi sempre più appassionato, le sue mani corrono sul mio corpo, appoggiandosi sul mio sedere e poi sul mio seno, il quale, dopo averlo palpato e sentito che il mio reggiseno è una cosa minima, slaccia i primi bottoni della camicia lasciando intravedere la mia bralette bianca, per niente coprente, essendo in pizzo.
Mi guarda per un attimo negli occhi, pieni di passione quanto i suoi, per poi spostare lo sguardo sul mio seno quasi scoperto, cominciando a baciarlo, dal leggero reggiseno e palpandolo con una mano, mentre l'altra la tiene salda sul fondo schiena.

Ad un tratto, una folata di vento e dei piccoli fiocchi di neve, cominciano a scendere dal cielo, facendomi rabbrividire e Caleb, notandolo, mi posa la sua giacca sulle spalle.
" preferisci tornare in camera? " mi chiede dolcemente, richiudendomi la camicia e lasciandomi gli ultimi baci sul collo, spingendosi leggermente contro al muro.

Mi limito ad annuire e, dopo avermi lasciato davanti alla stanza, Caleb,  salutandomi con un semplice cenno col capo, scompare tra i lunghi corridoi dell'hotel.

Mi rilasso per mezz'ora nella vasca, poi lego un asciugamano intorno al mio corpo. Torno in camera, cercando un intimo, e nel mentre, qualcuno bussa.
Apro la porta e trovo davanti a me Caleb, nuovamente. Mi squadra dall'alto al basso, per poi chiudersi la porta alle spalle. Appoggia una mano sul mio fianco e l'altra sulla guancia, posso sentire il suo profumo fantastico.
" prima devi chiedere chi è alla porta, piccola. Se, fosse stato un altro uomo, ti avrebbe già violentato. " dice con voce roca, sussurrando contro il mio collo.
Ricominciamo a baciarci, senza controllo: la sua lingua cerca la mia e la mia la sua, è così dolce, quanto sexy.

Il telo scivola giù, fino alla vita, lasciando nuovamente il mio seno scoperto, il quale si nasconde dietro alle sue grandi mani che non possono fare a meno di toccarlo.
" se ora ci fosse un altro uomo al mio posto, lo avrei ucciso... "
Infila una mano sotto al mio telo, sfiorandomi più volte l'inguine e mordicchiandomi leggermente il labbro inferiore, mentre mi lascio scappare qualche gemito di piacere.

Ad un tratto si stacca e distoglie lo sguardo dai miei occhi, facendo qualche passo indietro e allontanandosi da me, ma continuando a fissare il mio corpo e soprattutto il mio seno nudo, il quale copro immediatamente con il telo.
" ero venuto per la mia giacca. "
" ah, sí! Giusto, eccola. " parlo con voce piatta.

Gliela porgo e, senza dire nulla se ne va, così mi affretto a chiudere la porta e prepararmi per raggiungere il letto.

Oggi é stata una giornata molto lunga, quanto strana. La cosa che più mi ha colpita è che non mi sono mai comportata così con un ragazzo, non sono mai stata così aperta. Ammetto di essere una ragazza un po' con la puzza sotto il naso, che squadra la gente e che molto spesso giudica senza conoscere. Tutto ciò é molto strano, come un'ondata di freschezza che ti arriva all'improvviso, sorprendendoti e stupefacendoti.

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