LUI

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Nonostante abbia passato due ore intere a insistere, Caleb non ha proferito parola e, tantomeno, mi ha dato indizi sulla sorpresa. Mi ha caricata in macchina e ha messo la musica a palla, così mi sono lasciata trascinare da un karaoke super divertente e per mia sorpresa è bravissimo pure a cantare.
Spero di passare al meglio la permanenza a Parigi, dal momento che non è cominciata nel migliore dei modi. Voglio che questi ultimi 7 giorni siano, non perfetti, ma piacevoli.

"siamo quasi arrivati." mi sorride Caleb, appoggiando una mano sulla mia coscia scoperta, come sempre d'altronde.
Il viaggio è durato almeno un'oretta, ma è sempre piacevole stare con lui, anche solamente a guardarlo: è così bello quando è concentrato a guidare.

All'ingresso dell'aeroporto, un uomo di mezza età viene a prendere l'auto di Caleb, mentre noi entriamo.
Ci dirigiamo verso un gate, come stessimo per partire: cosa impossibile, anche se mi piacerebbe moltissimo.
"purtroppo non possiamo partire..." dico scherzando.
"perché?"
"non ho il passaporto."
"questo?" tira fuori quello che sembra il mio documento, così lo prendo per verificare.
"come fai ad averlo?"
"te l'ho rubato." mi fa l'occhiolino.
Mi infila una benda sugli occhi, di modo da non farmi vedere, e mi fa strada verso un luogo sconosciuto, fino a farmi sedere su una poltrona.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 28, 2019 ⏰

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