34. library

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Can you hear the violence?
Megaphone to my chest
-the Louvre, lorde

Entro in biblioteca e mi siedo ad un tavolo libero seguita da Scott, Stiles e sfortunatamente da Erica.
"Questi idioti hanno un'ordinanza restrittiva, non possiamo stare vicini" informa Jackson il professore.
"Tutti questi idioti?"
"No solo noi due" dice Stiles indicando se stesso e Scott.
"Bene allora mettetevi lì" dice il professore indicando un tavolo di fianco a quello mio e di Erica.

"D'accordo. Ora parla" dico alla bionda guardandola seriamente.
"Non prendo ordini da te" dice sporgendosi dal tavolo.
"Va bene" dico appoggiando la schiena alla sedia "La prossima volta non ci penserò due volte a trasformarmi sul colpo" dico illudendo a prima "Voglio tanto scoprire quanto resisteresti" finisco di guardarla con un sopracciglio alzato e le braccia incrociate.
"Un incidente d'auto" incomincia a dire attirando la mia attenzione "Mio padre era il perito dell'assicurazione, ogni volta che vede Jackson nella sua Porche non fa altro che parlare sulla liquidazione che riceverà a diciott'anni"
"Quindi non è solo ricco ora ma quando sarà maggiorenne diventerà ancora più ricco?" dico sbarrando gli occhi.
"Esattamente" dice incrociando le braccia.

Mi giro verso Scott per controllare se lui sta ascoltando e mi fa segno con la testa di continuare. D'un tratto Jackson si alza prendendo il suo zaino ed andando fuori dalla biblioteca.
"Non muovetevi da qui" dice il professore per poi seguire Jackson. Appena il professore mette piede fuori dalla porta, Stiles e Scott si precipitano al nostro tavolo.
"Sai qualcos'altro?" le chiedo.
"Cerco il resoconto di mio padre nella sua casella di posta, non butta mai niente" dice aprendo il suo computer.

*Scott McCall è richiesto in presidenza* dice la signora Argent tramite il megafono. Lentamente il ragazzo si alza e titubante lascia l'aula.
"Trovato" dice Erica dopo pochi minuti. Do una rapida occhiata e c'è qualcosa che mi sembra strano.
"Guardate le date" dico ricontrollando il documento.
"I passeggeri sono arrivati morti in ospedale, l'ora stimata del decesso: le ventuno e ventisei del quattordici giugno del '95" legge Erica.
"Jackson è nato il quindici" rifletto io.
Dopo mezz'ora Harris torna insieme a Jackson in aula e si prepara per uscire. Di conseguenza prendiamo tutti le proprie cose e ci alziamo.
"No mi dispiace, io me ne vado voi invece no. Potrete andare quando avrete sistemato questi" dice il professore ridendo mentre indica delle pile di libri "Buon pomeriggio" finisce di dire andandosene.

"Lo odio" dico sbuffando ed andando verso le pile di libri.
"Credo che lo odino tutti" dice Matt raggiungendomi. Faccio un sorriso forzato prendendo alcuni libri ed avviandomi per sistemarli "Hai sentito della festa underground di venerdì? Mi hanno detto che in console ci saranno dei grandi dj. Ho un amico che può farci avere i biglietti se vuoi-"
"Mi dispiace amico, abbiamo altri impegni" lo interrompe Stiles mettendomi un braccio intorno alle spalle ed allontanandomi da lui.

"Quel tipo non mi piace" dice sottovoce.
"Non me ne sono accorta" dico sarcastica. Appena faccio per prendere altri libri vedo Jackson che spingendosi dal muro rompe un luce e salta sugli scaffali.
D'impulso sia io che Stiles ci inginocchiamo.
"Scott! Erica!" urlo trasformandomi mentre cerco con lo sguardo il kanima. Dal nostro scaffale ci raggiunge Scott stando davanti a me, Stiles ed Allison.

Jackson come ipnotizzato si avvicina alla lavagna e scrive 'Fuori dai piedi o vi uccido tutti' prima di scappare dalla finestra.
"Ragazzi ha un attacco epilettico" dico avvicinandomi ad Erica che è in piena crisi.
"Dobbiamo portarla in ospedale" dice Stiles.
"Da Derek. Solo da Derek" dice la ragazza.

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"Derek!" lo chiama a voce alta Stiles appena entriamo nel locale abbandonato.
"Ha un attacco epilettico" lo informo mentre ci viene incontro l'alfa. La prende in braccio e delicatamente l'appoggia a terra.
"Tienila" ordina a Stiles che velocemente si inginocchia e fa appoggiare la testa della bionda sulle sue gambe "Questo le farà un po' male" finisce di dire per poi romperle il braccio; incomincia ad urlare così tanto che mi sembra di sentire il suo stesso dolore.
"Le hai rotto il braccio" urla Stiles.
"Darà il via al processo di guarigione" dico capendo cosa vuole fare.
"Ora devo solo far uscire il veleno e le farà male sul serio" dice Derek mentre fa ancora più male ad Erica. Distolgo lo sguardo dalla ragazza ed involontariamente lo punto sull'alfa e mi accorgo che mi sta guardando anche lui.
Dopo poco finisce ed Erica sviene tra le braccia di Stiles. Derek esce dalla metro abbandonata e lo seguo volendogli parlare.

"Tu sai chi è vero?" gli domando alludendo al kanima.
"Jackson" mi risponde sospirando e sedendosi su un vecchio baule.
"So che vuoi che io entri nel tuo branco" dico attirando la sua attenzione "Ti voglio aiutare a fermarlo"
"Vuoi entrare nel branco?"
"Ad una condizione: lo cattureremo ma non lo uccideremo"
"E?"
"E si fa come dico io" finisco di dire guardandolo negli occhi.

The hybrid girl [stiles stilinski] 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora