Capitolo 1

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Salutai i miei genitori con un cenno della mano. Mi voltai e guardai quei corridoi immensi. Ero convinta di potermi perdere lì dentro.

《Hai paura?》Mi chiese Emma.

Scossi il capo.《 Tu?》Domandai a mia volta.

《Mai avuta così tanta in vita mia.》 Sorrise, strappandomi una risata. Il suo umorismo alleviò leggermente la tensione.

Controllai l'orologio. 《Ora devo andare in segreteria.》 Le dissi. Sollevò lo sguardo verso di me.

《 Spero che capiteremo insieme nel dormitorio.》 Le sussurrai.

《Anch'io.》 Rispose, continuando a giocare con una ciocca dei suoi capelli corvini.

Mi allontanai e raggiunsi la segreteria grazie alle indicazioni. Bussai e, dopo aver ricevuto un avanti come risposta, entrai. La porta cigolò leggermente.

《Buongiorno.》Dissi con un filo di voce.
《Buongiorno, sei qui per avere un permesso?》 Mi domandò una donna, staccando gli occhi dal computer.

《Sono qui per il trasferimento.》 Le spiegai. Presi dallo zaino i documenti firmati dai miei genitori e glieli porsi. Li esaminò attentamente.

《Va bene Serena. Ho ricevuto l'email dalla tua vecchia scuola. Potrai recuperare questo primo mese frequentando dei corsi di recupero a tua scelta.》 Mi avvisò.

Ripose accuratamente tutti i documenti in una piccola cartella giallognola, dove vi trascrisse il mio nome. Aprì un cassetto e li sistemò sotto la lettera s.

《Questa è la chiave del dormitorio.》 Disse porgendomela. La presi sorridendole. 《Sono tenuta ad avvisarti che ci saranno degli orari da rispettare, ma allo stesso tempo, lasciamo libera scelta ai nostri studenti su come passare i pomeriggi all'interno del campus.》Continuò.

《Questi sono gli orari delle lezioni.》 Mi porse un foglio.

《La ringrazio.》 Mi limitai a dire. Richiusi la porta alle mie spalle. Rivolsi un piccolo sguardo al numero scritto sulla chiave: 143.

Fuori incontrai Emma. 《Tocca a te.》 Le sorrisi. Lei sospirò ed entrò.
Mi sedetti su una sedia accanto alla porta.
Il mio cuore continuava ad accelerare ogni minuto che passava. Cercai di calmarmi.
La vidi uscire. Richiuse la porta e si avvicinò.

《Che numero è la tua stanza?》Mi chiese.
《143.》 Mi affrettai a dire. 《La tua?》

Lei sbuffò. 《136.》
《Almeno siamo nello stesso piano.》 Cercai di convincere entrambe che non era una tragedia.

《Sì, ma non è la stessa cosa.》 Si rattristì.
《Ora dobbiamo andare.》Mi alzai, infilando nella tasca della felpa la piccola chiave.

Presi le valige e raggiungemmo l'ala dei dormitori.

《Oddio, anche le scale?》Si lamentò.
Mi feci forza e iniziai a salire i gradini con il peso delle borse che minacciava di volermi far cadere.

《Vorrei essere in un film.》Borbottò.
《Ti sembra questo il caso?》Le rivolsi un occhiata furtiva.

《In questo modo sarebbe sbucato dal nulla un bel ragazzo e ci avrebbe aiutate con le valige.》

《Purtroppo non ci troviamo in una fanfiction.》 Dissi, strappandole un sorriso.

Arrivammo in cima alle scale. Mi stiracchiai, sentendo i muscoli urlare per il dolore.

《Alle sei ci vediamo qui e facciamo un giro per la scuola.》Mi avvisò.

Due mesi per innamorarmi di lui Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora