1.spring day

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《Chim, io non so più che fare.》Taehyung sbuffò, prima di bere un altro sorso dalla sua tazza colma di cioccolata calda. Da mesi, ormai, era così che i due migliori amici trascorrevano il loro tempo: Taehyung lo chiamava in lacrime, dopo l'ennesimo litigio con il suo ragazzo, e Jimin gli diceva di raggiungerlo alla caffetteria in cui lavorava; poi, davanti ad una tazza di cioccolata calda, il castano gli raccontava tutto, e Jimin ascoltava in silenzio, lasciandolo sfogare.
Anche quella volta, il biondo gli diede qualche consiglio piuttosto banale, se non inutile. Non erano mai utili, quando si trattava di quella questione, ma Taehyung lo attribuiva al fatto che anche Jimin sapesse che non c'era niente da fare. Era così e basta.
《Non mi ama più, io lo so.》
Il cucchiaino stretto tra le dita del biondo scivolò nella tazza di cioccolata, facendone schizzare il contenuto qua e là.
《Mi sono proprio dimenticato di dover fare una cosa, cazzo, devo scappare!》iniziò a blaterare Jimin, già rialzatosi dalla sedia.《Ci sentiamo stasera, okay?》
Senza nemmeno aspettare una sua risposta, l'amico scappò fuori dalla caffetteria, volatilizzandosi tra i passanti.

Taehyung rimase un po' sorpreso dal comportamento dell'amico, ma non ci fece nemmeno tanto caso. Era da tempo che Jimin si comportava in modo strano, così tanto tempo che ormai ci aveva quasi fatto l'abitudine.
Jin era convinto che avesse una relazione con qualcuno. Quel pensiero fece storcere il naso al ragazzo.
《Se avesse qualcuno me l'avrebbe già detto.》gli aveva risposto Taehyung quella volta; tuttavia, Seokjin non sembrava essere della stessa idea.
《Tu sei quello più vicino a Yoongi, Tae, tieni a mente questo. Non pensi che sarebbe strano per lui parlarti della sua nuova presunta fiamma quando tu e il suo ex siete così legati?》e, in effetti, poteva anche essere così. Ma allora perché non parlarne con gli altri?
Jungkook gli aveva giurato di non saperne nulla della vita privata di Jimin, con cui non aveva mai avuto un gran bel rapporto, ma perché non parlarne almeno con Jin e Namjoon? Con Hoseok?
Ripensare alle parole del maggiore gli fece venire in mente Yoongi. Tra i sette, loro due erano quelli che si conoscevano da più tempo.
La prima volta che si erano incontrati, Taehyung aveva solo sette anni, mentre Yoongi ne aveva già nove.
Il castano l'aveva trovato seduto da solo su una panchina nel cortile della scuola, durante la ricreazione. Aveva l'aria così triste che quella volta Tae preferì sedersi in silenzio accanto a lui che andare a giocare con i suoi amici.
Ci vollero ben cinque ricreazioni prima che Taehyung trovasse il coraggio per chiedergli come si chiamasse, e ce ne vollero altre tre prima che finalmente Yoongi gli rispondesse.

Dodici anni più tardi, tante cose erano cambiate. Al duo si erano uniti prima Jin e Namjoon -già all'epoca inseparabili-, poi Hoseok -che, con non poca gelosia da parte di Taehyung, divenne ben presto l'amico più caro di Yoongi-, poi anche Jimin -che fu per Tae quello che Hoseok era per Yoongi-, e infine Jungkook, il ragazzo di Taehyung.
Jimin e Yoongi erano stati a lungo fidanzati, finché il più grande non aveva lasciato senza un apparente motivo il biondo. Taehyung l'aveva presa peggio di tutti, forse anche peggio di Jimin stesso. Era stato lui a presentarglielo, era stato lui a farli mettere insieme, e all'improvviso si era ritrovato a dover scegliere se schierarsi con un migliore amico o con l'altro.
Bella merda, eh?
Yoongi aveva reso le cose più facili, comunque, perché dopo quell'avvenimento si era proprio allontanato dal castano; in modo impercettibile, certo, ma abbastanza da fargli male.
Nel frattempo, anche la sua relazione con Jungkook stava iniziando a calare a picco, e il ragazzo continuava a chiedersi perché.
Non riusciva a capire dove sbagliasse, Taehyung, convinto di non fare mai mancare niente al suo ragazzo.

Dopo che Jimin era letteralmente scappato dal caffè, lasciandolo solo, il ragazzo si era accorto che l'amico aveva scordato il suo borsone ai piedi del tavolo.
Taehyung si prese il suo tempo. Si gustò la sua cioccolata e rimase ancora una mezz'ora al tavolo, parlando al telefono con Jin, prima di alzarsi e pagare anche la cioccolata dell'amico.
Quando si decise ad uscire, si avviò subito verso casa di Jimin, non molto distante da lì, intenzionato a restituirgli la borsa.
Il castano non pensò nemmeno di suonare il campanello, dando per scontato che Jimin fosse fuori casa per sbrigare "quella cosa" per cui era scappato via poco prima. Afferrò il mazzo di chiavi -ben sei- che teneva in tasca, e infilò quella giusta nella toppa.
Non appena aprì, i singhiozzi del migliore amico, adesso udibili, lo colpirono come uno schiaffo.
《Io non ce la faccio più a mentirgli così! Non posso stare lì ad ascoltarlo mentre mi parla di te e della vostra relazione che va a puttane, cazzo, non posso!》
Taehyung si pietrificò sul posto. La voce proveniva dalla camera da letto di Jimin, ma il suo pianto e le sue grida erano così forti da sentirsi chiaramente anche dal salotto in cui ora si trovava il castano.
《Dammi ancora un po' di tempo.》
Fu avvicinandosi alla stanza dell'amico che Taehyung sentì la voce di Jungkook, il suo fidanzato.
《Quanto tempo vuoi ancora? Io ho lasciato subito Yoongi per te, perché non puoi farlo anche tu? Sono stufo di mentire al mio migliore amico!》
Sentendo quelle parole, il ragazzo iniziò subito a piangere, e fu costretto a tapparsi la bocca per non farsi sentire.
《Veramente, se dobbiamo proprio dire le cose per come stanno, è Yoongi che ti ha lasciato, Jiminie.》
Jungkook disse anche qualcos'altro, ma Taehyung non riuscì a sentirlo. Si accasciò a terra, iniziando a singhiozzare rumorosamente.
Jimin aprì immediatamente la porta della stanza, trovandovi davanti il suo migliore amico in lacrime.
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《Quindi?》Namjoon lo incitò a continuare il racconto.
A distanza di un paio d'ore, Taehyung si trovava adesso nella casa di Namjoon e Yoongi, seduto sul loro divano. Di fronte a lui, Jin e il suo ragazzo lo stavano guardando come se fosse un bambino che si era sbucciato le ginocchia giocando e adesso piangeva disperato. Accanto a loro, Yoongi stava invece in silenzio, grattandosi dietro l'orecchio -un gesto tipico di quando era imbarazzato o sovrappensiero-, mentre stringeva tra le labbra una sigaretta ancora spenta.
《Quindi,》riprese Taehyung.《li ho mandati a fanculo entrambi. Jimin sembrava veramente dispiaciuto, però. Continuava a scusarsi, cazzo, mi ha pregato di restare, voleva spiegarmi. Cosa cazzo c'è da spiegare? Si scopa il mio ragazzo da Dio solo sa quanto. E quello schifoso? Non voglio più avere niente a che fare con lui!》
Taehyung si portò le mani ai capelli scuri. Non sapeva più cosa pensare.
《Andrà meglio, tesoro. Se Yoongi e Jimin sono riusciti a chiarire e restare amici, forse anche voi potrete.》gli disse Jin, accarezzandogli una guancia bagnata.
《No.》
Taehyung si rese conto di quanto gli fosse mancata la voce di Yoongi solo quando lo sentì parlare, finalmente.
Il ragazzo dai capelli grigi sembrava essersi finalmente acceso, ed era pronto a dire la sua.
Quand'è che siamo diventati così distanti, Yoongi? È stata forse colpa mia? Sono cambiato io? Sei cambiato tu?
《Ma hyung-》iniziò Namjoon.
《No, sono tutte cazzate. Io e Jimin non siamo amici, non abbiamo chiarito un bel niente. Io ho deciso di sopportarlo per voi,》disse.《per te.》si rivolse direttamente al castano, che intanto lo guardava trattenendo a stento i singhiozzi.《Non azzardarti a parlare ancora con uno dei due, Taheyung, mi hai capito?》eccolo lì, il suo Yoongi.
Era sempre stato così protettivo nei suoi confronti, sempre pronto a coprire le sue stronzate, a prendersi cura di lui, a sgridarlo e rimproverarlo come se fosse stato suo padre.
Quando Taehyung aveva espresso il desiderio di voler provare a fumare, Yoongi era stato categorico. Solo se lo fai con me, gli aveva detto.
E, alla fine, al castano non era nemmeno piaciuto, mentre l'amico ne era lentamente diventato dipendente.

《Taetae?》Jin lo richiamò, posando una mano sul suo ginocchio.
《Sì, ho capito.》
《Spero tu gli abbia detto di sparire da casa tua.》
《Gli ho detto che lo voglio fuori entro stasera.》
La voce di Taehyung si era ridotta ad un sussurro; tremava ed era sul punto di ricominciare a piangere.
Lui e Jungkook vivevano insieme da ormai un anno. Sarebbe stato così strano dormire da soli per la prima volta dopo così tanto tempo, quella notte.
《Vuoi che dorma con te stanotte?》gli chiese Jin, che sembrava aver colto la preoccupazione del più piccolo dal suo sguardo.
La voce del ragazzo, così comprensiva e dolce, cozzò con quella dura e ferma di Yoongi, che parlò subito dopo di lui.
《No, vado io.》
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니가 변한 건지
(니가 변한 건지)
아니면 내가 변한 건지
(내가 변한 건지)
이 순간 흐르는 시간조차 미워
우리가 변한 거지 뭐
모두가 그런 거지 뭐

dead leaves; taegiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora