Capitolo uno- Primo giorno di scuola

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*driiin driiin
Non mi mancava per niente questo suono di merda che da mesi, per fortuna, non sentivo.

Con fatica riesco ad alzarmi dal letto e mi dirigo verso il bagno. Mi avvicino all'armadio e prendo i miei soliti vestiti sportivi, una maglietta larga nera e dei pantaloni aderenti del medesimo colore. Infine indosso le mie adorate Globe rigorosamente nere . Metto un filo di mascara e poi scendo al piano di sotto per salutare mio fratello, anche lui già pronto per andare a scuola. É uno dei ragazzi più popolari della scuola, non parliamo molto e quando lo facciamo litighiamo solamente.

Avere un fratello gemello può avere i suoi vantaggi come in questo caso può accompagnarmi con la macchina poiché lui ha già la patente mentre io sono stata bocciata già due volte, ma oggi non ne ho voglia e decido di andare a piedi, però ha anche degli svantaggi, pensa di essere più grande, lui può andare alle feste e io no, lui può fare questo e io no, lui può fare quello e io no, ma c'è una cosa che non sa, quando lui va alle feste vado anche io, scappando dalla finestra.

"Buongiorno,vai a piedi o vuoi un passaggio ?" dice mio fratello con la voce ancora impastata dal sonno, devo ammettere che è davvero bello, con quei capelli biondi sembra anche dolce.
"No grazie, un pò di aria fresca mi farà bene." rispondo con aria acida, come sempre e lui rotea gli occhi scocciato. Ma che vuole?!
"Ricordati di mettere nello zaino le pastiglie e sopratutto di prenderle." vorrei che la smettesse di trattarmi come una bambina, me le ricordo da sola.

Apro lo zaino e, per sbaglio,mi cade il grinder e impreco mentalmente.
"Cazzo il grinder" dico sottovoce, non di nuovo ti prego. Giro lo sguardo verso mio fratello e noto che mi fissa con aria interrogativa e arrabbiata. Vorrebbe gridarmi contro tante cose ma si contiene.
"Che diamine è sta roba? Pensavo avessi smesso!" dice e fa un respiro per calmarsi.
"Non sono affari tuoi,smettila di impicciarti nei fatti miei! Della mia vita faccio quel cazzo che voglio" detto questo esco di casa sbattendo la porta e lo sento gridare il mio nome.

Proseguo lungo la strada del mio quartiere sino ad arrivare a casa di Sofia e nel mentre mi giro una sigaretta sempre immersa nei miei pensieri e con la musica a palla che rimbomba nelle mie povere orecchie che implorano pietà. Aspetto che lei esca di casa e come al solito porta con sé un cornetto alla nutella e la ringrazio con un cenno del capo , me lo porge e ci avviamo verso la scuola. È davvero molto bella e semplice, è davvero perfetta e poi il suo accento mi fa impazzire.

"Cosa c'è che non va? Ti vedo un pò turbata" mi chiede con aria preoccupata mentre ci accendiamo una sigaretta. Sa dei miei sbalzi d'umore improvvisi, ormai ci è abituata.
"Lascia perdere, mio fratello ha visto di nuovo il grinder."dico con aria scocciata e alzo il viso verso di lei e strabuzza leggermente gli occhi.
"Ma la finirai mai?" continua sempre a chiedere, dando ragione a mio fratello, è preoccupata, si sente dalla sua voce flebile.
"Ti ci metti anche tu ora?!" rispondo nervosa e di colpo piomba il silenzio, so di averla ferita, ma è la mia vita, io le voglio bene ma deve farti i fatti suoi.

Dopo interminabili minuti arriviamo a scuola e quando entriamo nel cortile la malinconia si impossessa di me guardando le solite facce noiose e i vari gruppetti dei ragazzi, c'è il gruppo della squadra di Basket,quello delle cheerleader, tra cui Jessica che ci prova insistentemente con mio fratello, quello della band scolastica, il gruppo di canto, il gruppo dei nerd, il gruppo degli emo, e poi c'è il mio, composto da me e dalla mia amica.

Di sfuggita noto un ragazzo dall'aria misteriosa e cupa, intento a scrivere qualcosa sul suo cellulare, sembra nervoso ma non ci do peso ed entro in classe.

~~

"Buongiorno ragazzi, ben tornati a scuola" dice il professor Milton con aria felice,quasi come se ci volesse prendere in giro e tutta la classe lo fulmina con lo sguardo.
"Quest'anno avrete un nuovo compagno di classe, entra pure." rivolgendo le ultime parole verso un ragazzo che sta entrando.

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