sixx

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ho seguito tutta la lezione senza stranamente perdermi.

Non ho capito proprio tutto,essendo la mia prima lezione e che il corso è iniziato da parecchio mi aspettavo di peggio.

sto per uscire ma il prof mi ferma

dopo si alza dalla sedia e chiama Finn

"Wolfhard"

il ricciolo si avvicina alla cattedra senza calcolarmi di striscio.

"vorrei assicurarmi che la signorina Grace riesca a mettersi al passo,siamo in pochi nel corso ma mi sembra giusto che anche lei arrivi al livello degli altri,potreste ad esempio trovarvi in modo tale che lei,Wolfhard la aiutasse con il pezzo che ho dato da imparare per la prossima lezione" poi si girò e si rivolse verso di me"non ce bisogno che lo impari alla perfezione,ma mi aspetto che almeno tu sappia le prime 5 righe,sono sicuro che ci riuscirai,sei in buone mani"

sorrise lievemente poi verso Finn.

ci lascio andare e una volta fuori dalla porta proseguimmo insieme verso il portone.

di fatto eravamo uno di fianco all'altra e lui portava su un braccio la chitarra,ma nessuno parlava.

"quindi dovremmo trovarci" proferi lui con la solita voce pacata.

"sì,bhe non voglio disturbarti posso impararla da sola" rispondo

"no,tranquilla comunque devi metterti al passo quindi per me non ce problema" non sembrava molto convinto ma neanche infastidito.

"va bene"risposi  sicura

"okay domani pomeriggio ho casa libera potremmo iniziare" sembrava leggermente indifferente alla questione

"okay" dissi prima di rivolgergli un  ultima occhiata e andare verso casa senza salutare.

non era il tipo da conversazione,almeno non con qualcuno che non conosceva,e neanche io dal tronde,ma l'idea di andare a casa sua mi agitava e intrigava allo stesso tempo.

Non sono mai stata brava con le relazioni con le persone,non so come comportarmi e non sono molto amichevole però a volte cambio non saprei,lui mi incuriosisce ma siamo entrambi molto chiusi e non so.

***
quel pomeriggio mi diede il suo indirizzo e lo raggiunsi per le tre.

ero in ansia,non mi succedeva spesso.

che cazzo dico mi succede sempre.

okay,la casa dovrebbe essere questa

suonai il campanello e poco dopo lui arrivo ad aprire.

"hei" disse

non potei fare a meno di squadrarlo
capelli scompigliati,maglioncino beige e jeans scoloriti

solito fascino trasandato

probabilmente non ne era neanche consapevole,risulta bello con tutto.

mi risvegliai imbarazzata visto che lo stavo spudoratamente fissando e entrai in casa.

senza dire niente sali le scale e io lo seguii.

entrammo in una stanza e dopo esserci seduti lui tiro fuori la chitarra e il pentagramma.

**
era passata circa mezz'ora ed eravamo a buon punto,mi aveva spiegato un paio di cose,sembrava saperne davvero molto.

la sua voce cazzo.

questo ragazzo mi incantava,non mi era mai successo con nessuno e mi sento così,ingenua per questo.

riprovai un altra volta la canzone seduta sulla sedia con lui davanti.

pizzicai le corde con sicurezza
ma la sua voce mi fermò

"quello è un re,non un mi"

oh.

okay...aspe non mi ricordo piu come si fa,è solo da mezz'ora dai e normale che non mi ricordi,no?...

magnifico

mi scrutò attendendo che ricominciassi e si passo una mano tra la clavicola e il collo.

dopo si alzò e si avvicinò alla mia sedia.

probabilmente aveva notato la mia difficoltà,ero solo troppo orgogliosa per chiedergli esplicitamente aiuto.

si mise dietro la mia sedia e si abbasso.

I suoi capelli mi solleticarono leggermente la spalla e fui scossa da alcune strane sensazioni

placati Grace

COSA MI PRENDE.

"questo dito deve andare qua" disse prendendo la mia mano e spostandola più  in altro sulle corde"

"e con questa le blocchi"disse prendendomi l'altra mano.

quel contatto era bastato per farmi venire i brividi

ero terribilmente imbarazzata e mi stavo chiedendo dove fosse scappata tutta la mia sfacciataggine.

tornò di fronte a me ma io non suonai.

alzai il volto e lo guardai.

soliti riccioli,solite lentiggini

un piccolo sorriso gli nacque in volto.

avevo fatto qualcosa di strano?
lo fissavo troppo?
avevo qualcosa in faccia?
cazzo sono così paranoica.

"che ce?" chiesi riaquisendo un po di sicurezza

"niente,eri arrossita"rispose lui sempre pacatamente.

ah

cazzo.

merda.

porca vacca.

imbarazzante.

"lo stai facendo di nuovo"
il suo sorriso si allargò leggermente.

"smettila di guardarmi,mi metti in imbarazzo."sussurrai io

"tu mi guardi sempre"rispose lui

stavamo intrattenendo un dialogo, wow.

"tuche"sorrisi

aveva ragione,lo fissavo sempre,ma a quanto pare non gli dava fastidio,non che me ne importasse lo avrei guardato lo stesso.

quella sera quando tornai a casa mi buttai a letto sfinita

prima di addormentarmi uno stupido sorriso mi comparve in volto.

mi stavo rammollendo.

ma quel ragazzo mi piaceva.






***
okayz scusatemi il ritardo ma amatemi è lunghissimo hihi....

cosa ne  pensate?

                             ğiorğia

Strange Bøy//Finn WolfhardDove le storie prendono vita. Scoprilo ora