four

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sto tornando a casa,sono le 2 credo
vado a piedi,ultimamente mi piace camminare,mi rilassa,mi da tempo per pensare e organizzare i miei pensieri in modo più libero e tranquillo

dentro di me :
*Non come la notte,la notte quando sono a letto,e dovrei dormire ma i pensieri mi bloccano,quei pensieri sono per lo più malinconici e mi abbattono in pochi secondi,finisco sempre o per piangere o per non dormire per niente.

Il buio mi tormenta,mi inganna,mi fa credere di essere al sicuro nella sua quiete,nella sua riservatezza.
Ma poi fa risalire a galla i pensieri più brutti e i più brutalmente veri.

in quei momenti mi rendo conto di quanto fragile io possa essere.

La mattina dopo però mi sento meglio,sono sopravvissuta a quel buio e devo solo trovare il modo per organizzare quei brutti pensieri e immagazzinarli in una scatola bianca.

va tutto bene fino a quando non esco di casa e indosso nuovamente quella stupida maschera,alla gente non importa e a me non importa della gente.
La cosa che odio però è che loro mi impediscono di essere ciò che sono,ogni volta che sono di fronte a loro mi trasformo,in una me più superficiale solo per parlare la loro lingua*

ecco a cosa penso oggi

Sono a casa ora.

Non ho fame,non mangerò

mia mamma arriva alle 4,credo proprio che uscirò,da sola.

Mi metto dei pantaloni di tuta e mi avvio verso il fiume.

Mi siedo in una panchina 15:25

guardo il sole e le papere e sorgo due sagome in prossimità del fiume,più avanti.

Mi fermo a fissarle,sono due ragazzi di sicuro.

Sono controluce quindi le loro sagome mi risultano nere,come ombre.

Il ricciolo si gira,agitato da una profonda risata,spontanea come poche.

di riflesso sorrido anche io

Non mi sorprendo poi così tanto nel capire che il ricciolo in questione sia Finn

infondo è l'unico che sembra vivere realmente in modo spontaneo in questo posto.

inutile negare che questo suo aspetto mi affascini parecchio.

continuo a guardarlo incurante del fatto che vista dal di fuori sembro una pazza ossessionata.

mentre e seduto sulla sponda del fiume e continua a ridere si gira e inconsapevolmente incontra il mio sguardo,già mi ritrova a fissarlo,di nuovo.

Si ferma per pochi secondi a guardarmi e la sua risata cessa nel frattempo.

È lontano circa una decina di metri e il ragazzo di fianco continua a parlargli mentre non stacca il suo sguardo dal mio.

Decido di alzarmi e andarmene

Non capisco perché mi stesse fissando,ma io di certo gli sembrerò una pazza,meglio cambiare panchina

//giò//

Strange Bøy//Finn WolfhardDove le storie prendono vita. Scoprilo ora