Strange Bøy//Finn Wolfhard

Eight

Premessa: allora ragazz*, penso sia passato più di un anno dall'ultimo aggiornamento e in realtà non so se andrò avanti a scrivere ma intanto vi regalo un nuovo capitolo, premetto che il mio modo di scrivere, vedere le cose, pensare, vivere, tutto praticamente è cambiato molto quindi sicuramente questo si ripercuoterà nell'andamento della storia, cercherò di mantenere per quanto possibile il filo ma non vi assicuro nulla, mi scuso in anticipo per eventuali cambi drastici,detto questo ho deciso di aggiornare perché ho ricevuto un po' di messaggi da voi e nulla spero vi faccio piacere, buona lettura :3.

È domenica notte, le 2:37 ad essere precisi.
Ho pensato per tutta la sera,
al mio modo di affrontare le situazioni
al mio comportamento in mezzo alle persone
a come una volta tornata a casa io mi senta un estranea a me stessa
anche a come (non) sto gestendo questa questione di Finn

Sono davvero esagerata delle volte, rispondo in modo stupido, scorbutico quando basterebbe semplicemente essere gentili
In realtà mi sembra di essere uno zombie, un corpo che cammina ed attraversa questa distruttiva, dannata routine. ( ogni riferimento ai bmth è puramente voluto)
Perché lo faccio? Perché non smetto di incolpare gli altri per ciò che faccio? Compagni, persone, società, chiunque. Vorrei prendere in mano la mia vita
Sono piena di rabbia, si
Ma anche piena di voglia di affrontare la vita in modo positivo, in modo autentico, non portandomi sempre dietro questa faccia da depressa e una manciata di frasi ad effetto da buttare lì quando la gente mi guarda stranita.
Fanculo.

Mi alzo dal letto e mi dirigo in bagno, apro l'acqua e mi sciacquo la faccia.
È ora di fare i conti con la vera Grace, è ora di lasciarla vivere.
Spaventoso ma non importa, non voglio arrivare a 50 anni non sapendo cosa abbia fatto per arrivarci, non sapendo chi sono dentro.

Devo aver fatto un po' di rumore, mamma ha il sonno leggero e bussa alla porta
"tutto bene tesoro? Cosa fai sveglia a quest'ora"
"sto bene mami, non preoccuparti ora torno a letto"
Le bacio la guancia e torno in camera.
Ho tante cose meravigliose intorno, come ho fatto a non accorgermene prima.

-Lunedì mattina-
Suona la sveglia, non ho nessuna voglia di andare a quella gita...
Ho bisogno di tempo per capire cosa fare una volta tornata in mezzo al gregge.
Non voglio andare, in realtà ho paura di ricadere nelle solite abitudini, d'altronde la gente ora mai ha un'idea precisa di me, e anche se non mi importa più ho paura di essere influenzata da questa fallace immagine che ho creato di me stessa.

Mi dirigo in cucina
" buongiorno mamma"
"Buongiorno amore, non hai l'uscita oggi? Sei in ritardo"
"Pensavo di saltare mamma... ho bisogno di staccare un po', non ho alcuna voglia di andarci"
"Sei sicura? Ti sono sempre piaciute un sacco le gite, e poi, non avevi già preso il biglietto?"
" in realtà no, avrei dovuto comprarlo oggi, per il resto dei soldi erano una quindicina di euro, te li rido in settimana, se no mi sento in colpa"
"Va bene amore, non importa per i soldi, basta che in questi due giorni non ti chiudi in camera a guardare film tutto il tempo, ok?"
"Grazie mami, prometto"
"Inventa qualcosa da dire alla prof, tipo influenza vuoi che scriva una mail io?"
"No faccio io, non preoccuparti" non ci credo, è stato più facile del previsto.
" ora scappo sono in ritardo, il caffè è lì " mi da un bacio ed esce di casa.

Prendo un respiro profondo
Forza Grace puoi farcela.
————
Penso andrò al mercato, l'ho sempre amato ed ho il lunedì mattina tutto libero, che meraviglia
Mi vesto, prendo lo zaino ed esco dirigendomi verso la fermata.

Quanta gente!!
Cavoli è meraviglioso, colori, profumi, bancarelle...
Ho l'aria fresca della mattina che mi soffia in faccia ed il sole che batte sugli occhi,
sorrido

Inizio a girare un po' e mi fermo un po' qui e lì a guardare.
Arrivo in una bancarella dell'usato, che meraviglia quella sciarpa!
É lunga, a strisce orizzontali tutte di colori diversi! Mi dirigo a pagare ma sento qualcosa vibrare nella tasca.
Tiro fuori il cellulare
" Tutto bene?" Finn.
Se solo sapessi...