CAPITOLO 15 - Ultimo

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NdA: Ciao ragazze, eccomi di nuovo con questo capitolo conclusivo che spero vi piaccia! Franci.

***
Poco dopo arrivò Stephan. Era bellissimo, come sempre d'altra parte. Aveva una maglietta bianca, con uno scollo a V, dei jeans blu scuro un po' strappati e un maglione nero, sulla spalla destra teneva con la mano il borsone del Milan, nell'altra mano aveva il telefono. Camminava con il volto rivolto verso il basso e quasi non si accorse di noi.
"Ehi, occhi verdi" - dissi alzandomi.
Stephan sollevò lo sguardo e incrociò i miei occhi.
"Cosa ci fai qui?"
"Sono venuta a prenderti"
"Ma..stai bene?"
"Certo Stephan, e ho capito cosa voglio, chi voglio"
"E..?"
"Ho deciso che non posso lasciare andare quello che provato per te in questi anni, voglio vivermi quello che verrà e voglio farlo con te"
Mi abbracciò, mi strinse a lui e in quel momento sapevo che era la cosa giusta, che nessuno ci avrebbe ostacolato che finalmente sarei stata di nuovo felice, dopo la parentesi Andrea. Già, Andrea sarebbe uscito di lì a poco, e avrei dovuto affrontarlo, avrei dovuto comunicargli la mia decisione, i miei sentimenti.
"Ci hai messo un po' a capire che eri pazza di me, eh!"
"Stephan, smettila" - risi.
"E con Andrea?"
"Non gli ho ancora parlato"
"In realtà non avrebbe parlato nemmeno con te se non fosse stato per me" - disse Erica.
"Oh, grazie signorina Poli, non me lo sarei mai aspettato da lei" - sorrise.
Erica si alzò dalla poltrona e venne verso di noi, porse in avanti la mano destra verso Stephan.
"Potremmo anche essere amici io e te, ti va?" - gli disse.
"Certo" - e gliela strinse.
Ero contentissima, la mia migliore amica l'aveva presa piuttosto bene. C'era solo un nodo da sbrigare: suo fratello.
"Andiamo?" - mi disse Stephan.
"Dovrei aspettare Andrea, devo parlargli"
"Mi sa che è già andato"
"Che ne sai Erica?"
"Mi ha scritto"
Mi mostrò il messaggio che recitava: 'Bel quadretto famigliare.. adesso sei anche sua amica. Non ho nemmeno una sorella con cui parlare, grazie'
Rimasi allibita. Va bene l'essere arrabbiato con me, ma prendersela anche con Erica. Fin da piccole noi avevamo fatto una promessa: l'una avrebbe sempre accettato il ragazzo dell'altra, vi avrebbe stretto amicizia, avrebbe guadagnato la sua fiducia per aiutarlo anche nella relazione. Era il nostro patto e lo stava rispettando. Non poteva vietarglielo.
"Ragazzi voi andate pure e non badate a mio fratello" - ci disse.
Uscimmo tutti e tre dal centro sportivo, Erica salì sulla sua auto e io riassaporai l'odore di pelle nera dell'auto di Stephan, rividi la foto di famiglia sul cruscotto. Stava iniziando un nuovo capitolo della mia vita al suo fianco.
"Devo per forza concedere foto alla gente che mi aspetta fuori"
"Non ti preoccupare" - lo rassicurai.
Uscimmo a bordo della sua auto e una folla di tifosi si buttò addosso ai cancelli per tentare di fermare la Lamborghini di Stephan per una foto e un autografo. Mille ragazze, anche della mia età, alcune delle quali avevo come amiche su Facebook, lo fermarono, si scattarono un selfie e gli diedero un bacio. Mi guardarono, sì. Ma nessuna fece domande. Dopodiché ce ne andammo.
"Dove ti porto?"
"Non lo so Ste"
"Ok, ho deciso"
In macchina non c'era quell'imbarazzo delle prime volte, anzi. Continuavamo a ridere e a raccontarci mille cose, poi mi portò a casa sua.
"Ci sei già stata ma non importa, da ora ci verrai più spesso"
Andammo in cucina, mi offrì da bere e poi propose di vedere un film.
"Cosa vorresti vedere?" - gli chiesi.
"Io opterei per Fast and Furious" - e rise.
"Non c'è problema, io lo adoro"
"Wow, mi stupisci sempre di più"
Ci sedemmo sul suo divano in pelle bianca davanti a un mega televisore e Stephan inserì il DVD. Mise un braccio dietro il mio collo e restammo così per tutta la durata del film e io alternai risate a pianti, in particolare alla fine.
"Mi hai bagnato la maglietta"
"Se vuoi te la ricompro" - dissi ridendo e asciugandomi le lacrime.
"No, non ti preoccupare... sopravviverò"
"Che stronzo" - lo spintonai.
"Vieni con me" - mi prese la mano e mi condusse in camera sua, si sdraiò sul letto e mi fece cenno di andargli accanto. Lui era sdraiato e io seduta sul bordo. Si spinse in su e mi baciò. Fu un bacio raro, bellissimo. Il più bello del mondo. Ogni volta con lui sarebbe stata la più bella. Ero sdraiata sopra di lui.
"Questo rumore assordante è il tuo cuore che batte?" - mi chiese quasi stupito.
"Sì, capisci quanto tu sei importante per me?"
Mi baciò di nuovo. Passammo tutto il tempo a coccolarci, fino a che non dovette, a malincuore, portarmi a casa.
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15 MARZO 2020
"Sveglia amore, buon compleanno" – disse Stephan dandomi dolci baci sulla bocca per svegliarmi.
"Uh?!"
"Forza amore, alzati! Sei una vecchietta adesso"
"Scemo" - dissi tirandogli un cuscino.
"Scendi, ti aspetto giù. Tra poco devo andare agli allenamenti"
Mi diede un bacio e si allontanò. Mi alzai dal letto. La mia vita era cambiata da quel compleanno del 2015, il mio 18esimo compleanno. Ora ero felicemente fidanzata con Stephan, avevo 23 anni e una vita di successo, ero stata presa a lavorare in un ospedale di Milano, lui continuava a giocare nel Milan, la squadra si era ripresa ed era più forte che mai e a noi non poteva mancare nulla. Avevo sempre accanto i miei genitori, i miei amici, Erica. Andrea si era fidanzato con una ragazza di poco più grande di lui ed era felice. Quando ci incrociavamo ci salutavamo appena ma così avevamo voluto entrambi. Non giocava più nel Milan, ma nella Roma, infatti lo vedevo raramente.
Scesi al piano di sotto della casa di Ste, che oramai era divenuta il nostro nido d'amore.
Vidi sul bancone una torta piena di fragole, con scritto sopra il mio nome. Mi abbracciò da dietro, baciandomi il collo e io rabbrividii.
"Sei la donna della mia vita. Ti amo. Auguri" - mi sussurrò in un modo molto provocante.
"Ti amo" - gli dissi e presi a baciarlo con una foga inaudita. Avevo voglia di lui, non ero mai sazia, anche dopo la notte appena trascorsa.
"Calma, devo darti il tuo regalo" - mi disse.
"No, dai, non dovevi"
E mi porse una busta. Dentro vi erano due biglietti per Rio, solo per noi, di una settimana. Avremmo approfittato della pausa nazionale, Stephan non era stato convocato. Saremmo partiti io e lui, insieme, uniti dal nostro amore.
Saremmo stati insieme tutta la vita. La nostra era una promessa. E le promesse si mantengono sempre.

FINE

Ti verrò a prendere con le mie mani - Franci || El ShaarawyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora