Scesi sorridendo al massimo della felicità dalla macchina, ma il mio umore cambiò quando vidi uscire dal portone Andrea, che si dirigeva infuriato verso di me seguito da Erica che cercava di calmarlo.
"Che ci facevi con lui? Segui bene i miei consigli, eh!"
"Andrea...ti prego"
"Stai zitta" - disse alla sorella - "Tu lo sapevi anche e l'hai incoraggiata!"
"Che dovevo fare? Vietarle di fare quello che ha sempre sognato?" - rispose lei.
"Andrea, non prendertela con lei, non c'entra niente. Vieni, parliamo" - dissi.
"Non mi toccare" - si scostò - "Vattene"
"Andrea..."
"Non hai sentito? Vattene, non ti voglio più vedere, mi hai deluso da morire"
"Ti prego, io...non..." - iniziai a piangere. Tenevo a lui più di qualsiasi altra cosa, tenevo alla mia migliore amica e non avrei mai voluto ferirla. Ma amavo Stephan e non sapevo come comportarmi. Anche se Erica veniva sempre al primo posto in ogni mia scelta. Sarei andata anche contro i miei principi e i miei sogni per renderla felice. Avevamo un legame profondo, due sorelle, lei sapeva come mi sentivo in quella situazione e mi aveva aiutato, nonostante tutto, nonostante andassi contro suo fratello. Ma non potevo continuare così.***
Andrea mi chiese di seguirlo, voleva parlare con me. Giorgia insisté per venire con noi ma lui non ne volle sapere. Mi fece strada fino ai giardinetti lì vicino, dove non c'era ancora nessuno visto l'ora del mattino. Solo qualche passante.
"Sediamoci qui" - disse indicando una panchina.
"Andrea, scusa...non prendertela con lei"
"Non so chi tra voi due mi faccia più schifo" - alzò la voce - "Pensavo che il nostro rapporto fosse cambiato, invece mi sbagliavo, sei rimasto il solito pezzo di merda"
"No, non è vero. L'hai sempre saputo che lei amava me"
"Cazzo, quando lei stava male per te chi c'era? Quando piangeva dopo che tu l'avevi sputtanata chi c'era? Chi era al suo fianco quando non voleva vedere più nessuno per colpa tua? Io, io e solamente io. Ho fatto di tutto per lei, tu poi sei arrivato su un terreno già pronto e ne hai preso i frutti."
"A me lei piace, e anche tanto"
"Piace moltissimo anche a me, quindi sappi che non mi arrenderò facilmente"
"Lei vuole me"
"Lo crede. Ti conoscerà prima o poi e mi darà ragione"
"Non credo. Se hai finito io me ne andrei anche. Ci vediamo più tardi agli allenamenti" - dissi e me ne andai da quel parco.***
"Che staranno combinando?" - chiesi preoccupata a Erica.
"Stai tranquilla...te l'avevo detto che sarebbe scoppiato un casino"
"Ti ho mai nascosto che amo Stephan?"
"Lo so, ma...cazzo, stavi con mio fratello"
"Scusami. Mi sento una merda...sì, nei confronti di tuo fratello, ma soprattutto verso di te"
"Non devi preoccuparti per me. È tutto a posto, sul serio"
Mi strinse in uno di quegli abbracci che mi facevano bene, che mi davano tranquillità. Sembrava serena ma in cuor mio sapevo che ci era rimasta male. Ora dovevo fare una scelta: o Stephan o Andrea. Se avessi scelto uno dei due avrei fatto stare male l'altro e io tenevo troppo ad entrambi. Forse era meglio non pensare ai due per un po', dovevo schiarirmi le idee e divertirmi. Sarebbe arrivato tutto con il tempo. Mi volevano tutti e due, no? Bene, tempo al tempo e il destino avrebbe fatto il suo corso, mi avrebbe portato da quello giusto. Anche se sapevo benissimo chi volevo.
Perché però ero ridotta a tanto?
L'amore perché doveva essere così complicato?Trascorsero diversi giorni dal momento in cui comunicai ai due giocatori che non avrei più continuato con nessuno, almeno per un po'. Loro avevano la loro carriera e io dovevo pensare al mio futuro, ai miei studi e non volevo per nessuno troppe distrazioni e troppe complicazioni. All'inizio erano molto sbalorditi, non volevano prendessi questa decisione ma ne ero convinta. Non li sentii per tutta la settimana, Erica mi raccontava che il fratello stava 'normale', non parlava mai di me. Chissà Stephan che faceva. Magari si godeva Ester.
***
Bella merda. Mi aveva mollato, se così si poteva dire. Grazie a Dio Ester non aveva saputo nulla e questo tempo di stallo mi sarebbe servito per capire se Giorgia era davvero quella che volevo e soprattutto in che modo avrei dovuto lasciare la mia attuale ragazza.
"Mario, dimmi" - risposi alla sua chiamata.
"Ste, sto venendo a Milano!"
"Davvero? Sì, cazzo! Come mai?"
"Avevo voglia di tornare dai miei vecchi amici e soprattutto devo aiutare un povero coglione..."
"Grazie sempre per l'amore che mi riservi"
Rise.
"Comunque Ste, raccontami di Giorgia. Non si è più fatta sentire?"
"No..." - dissi sconsolato.
"Vabbè, ci penserò io, solo se mi vieni a prendere a Malpensa tra due ore"
"Sarò lì pronto a riempirti di botte"
"Non vedo l'ora nanetto"
Mi mancava un sacco quel ragazzo, da quando non era più al Milan la squadra aveva perso quella dose di sano umorismo che rendeva l'aria un po' più allegra. Ma adesso sarebbe tornato, chissà per quanto, ma non mi importava, almeno potevo parlargli di persona e mi avrebbe aiutato, perché è così che funziona tra migliori amici, anche a distanza.***
"Forza Giorgia, parliamo della Rivoluzione Americana..." - disse Giovanni.
"Beh...Sì, allora, la Rivoluzione Americana si colloca sulla linea ideale di una tradizione ideologica e culturale..." - continuai a ripetere la lezione e fui anche 'premiata' dal mio insegnante con un discreto 7.5, cosa c'era di più bello?
Finita la lezione chiamai Erica, anche lei era tornata da scuola. Avevo voglia di vederla e sapevo che per il giorno dopo non avrebbe avuto molto da studiare. Andai a casa sua, cioè, più che altro fui obbligata, ma alla fine non mi pesò poi tanto dal momento che Andrea era a Milanello.
"Per quanto tempo andrai avanti con questa storia?" - mi disse appena mi sedetti sul suo letto.
"Non so proprio che fare..."
"Prendi questa cazzo di decisione. Chiamalo, digli che vorresti vederlo, che vorresti stare con lui..."
"No, non posso essere sempre io quella che deve fare tutto. È grande e vaccinato, potrebbe corteggiarmi lui"
"Non è sicuro di sé e di quello che tu provi per lui"
"Che stupido"
"Non mi meraviglio..."
"Pensiamo ad altro"
"No, dobbiamo risolvere questa cosa una volta per tutte. Non puoi tenere il piede in due scarpe"
"Mi piacciono entrambi Erica!"
La mia amica non continuò. Sapeva cosa provavo per Stephan, perché mi conosceva da quando ero nata e da tre anni a questa parte ero innamorata del mio calciatore, e sapeva anche che per il fratello provavo qualcosa di sincero che andava oltre la semplice amicizia.
"Direi di andare a Milanello"
"No"
"No un cazzo, devi affrontare il problema una volta per tutte."
Non me ne resi nemmeno conto, tant'è che fui catapultata in macchina della mia migliore amica, da poco patentata, e sfrecciammo alla volta del centro sportivo. Cercavo di metabolizzare tutto, la situazione, le parole che avrei dovuto dire a entrambi e specialmente al grande amore della mia vita. Appena arrivati vicino a quel cancellone verde vedemmo un fiume di tifosi, specialmente ragazze. Il guardiano riconobbe Erica e ci fece entrare, parcheggiammo ed entrammo all'interno di quel fantastico edificio che solo poche settimane prima era solo un sogno, invece adesso ero come di casa.
"Ragazze, l'allenamento finirà tra poco, aspettate pure qui Andrea" - disse Sophia.
"Grazie Sophi" - dissi io, Erica accennò un sorriso.
Ci sedemmo su quelle poltrone comodissime e io presi un noto giornale di gossip che trovai appoggiato al tavolino lì di fronte. Sempre le solite cose, Belen Rodriguez forse aveva lasciato quel figone di Stefano De Martino, Totti che assisteva alla partita del figlio...Nulla di interessante, insomma. Diedi un'occhiata a Whatsapp: mi aveva scritto Luca. Già, Luca. Il mio ex compagno di classe, quel mio grande amico di cui ero finita per innamorarmene, che non ricambiava inizialmente ma quando era troppo tardi mi aveva scritto chiedendomi di uscire.
-Perdi ancora del tempo dietro a quel calciatore?- citava il messaggio.
Riposai il telefono nella borsa e guardai la mia migliore amica.
"Pronta?"
"Diciamo di sì"
"Dai che adesso inizia la tua storia d'amore" - sorrise.
"Scusami ancora"
"Non devi scusarti con me se il tuo cuore va più verso di lui"
STAI LEGGENDO
Ti verrò a prendere con le mie mani - Franci || El Shaarawy
Hayran Kurgu"E' sorprendente quello che le persone fanno per amore, ma ancora più sorprendente è quello che l'amore fa con le persone" Storia su Stephan El Shaarawy ai tempi del Milan (2014-15).