Capitolo 8

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Mi manca quasi un battito e dalle loro espressioni capisco che non finirà bene...
Il primo pensiero è quello di scappare, mi sembra la cosa più logica da fare visto che non riuscirò mai a stare al loro gioco...
-Cosa volete?- cerco di nascondere la mia voce tremante.
-Vederti soffrire come ho sofferto io, piccola stronzetta. - si avvicina Rachel, spingendomi con violenza  e facendomi cadere sul cemento del marciapiede.
Mi spacco il labbro che inizia a sanguinare, insieme al naso che mi mi viene subito colpito da Rachel.
-Vorresti piangere non è vero? Piangere come quando ti chiamavamo Sarah la grassona?
Ragazze vi ricordate quando la vedevamo andare nel negozio di caramelle difronte alla nostra scuola tutte le mattine ? Vi ricordate come ci rimase di merda quando le buttammo tutta la cioccolata e ti distruggemmo il suo libro preferito ?
Qual era la tua storia preferita? Ah si il "Il Piccolo Principe.-scoppiano in una clamorosa risata.
- Vi ricordate, inoltre, come inizió a truccarsi e a far in modo di rendersi carina, cercando in tutti i modi di perdere peso perché si innamorò di Liam?
Davvero pensavi che tra di voi sarebbe potuto nascere qualcosa di bello? Che sarebbe durato per sempre?
Tu non sei fatta per essere amata, sei sbagliata e anche se non pesi più 98 chili, rimarrai comunque una stupida bambina che continua a sperare che il Piccolo Principe esista , perché hai paura di crescere e non essere in grado di affrontare un futuro che ti spaventa.
E lo sai perché ti spaventa? Perché non sei abbastanza. Sei convinta che le cose cambieranno, ma in fondo lo sai anche tu qual è la verità.
Non ti sei mai chiesta come mai al primo appuntamento al cinema Liam non ti abbia baciata nonostante foste in un luogo buio, soli e vicini?
Come faccio a saperlo? Il Giorno dopo ti ha sputtanata davanti a tutta la scuola.
Davvero credi che qualcuno si innamorerà di nuovo di te, eh stronzetta?
- mi  colpisce nel ventre, ancora e ancora.
-Non capisci che Marco ti viene dietro solo perché vuole prenderti in giro? Non ti amerà mai nessuno. Non sei fatta per e relazioni, sei troppo stupida e pensi troppo a sognare cose che non accadranno mai.- Ho la vista appannata e non riesco più a distinguere le forme a causa di tutte le lacrime che sto versando. È tutto vero, sono dannatamente sbagliata.
Mi preparo a ricevere un altro pugno, ma questa volta da Chrystal , e cerco almeno di pararmi la faccia con le mani, ma non sento più niente. Il pugno non arriva più.
Sforzo la mia vista, e le vedo immobili, come se fossero paralizzate, soprattutto Rachel, che è diventata completamente rossa.
Cosa sta succedendo ?
Giro dolorosamente la mia testa e noto Marco con lo sguardo incredulo e io non posso che essere sollevata da ciò.
-Amore ha incominciato lei, posso assicurartelo, ci sono anche Crystal  e  Jessy.- si avvicina tentando di baciarlo, ma lui le blocca le braccia e la lincia con lo sguardo e questo deve averla in qualche modo intimorita perché si allontana immediatamente da lui.
Marco si china per raccogliermi, prendendomi tra le sue braccia, e nonostante sia incazzata nera con lui, non potrei essere più felice nel vederlo.
-Marco se te ne vai con lei, tra noi è finita.- grida alle sue spalle Rachel.
-Per quanto mi riguarda non è mai iniziato nulla.- le dice senza nemmeno girarsi , mentre fa un cenno ad un taxi per avere un passaggio.
Dopo aver riferito la destinazione al tassista, lui mi fa cenno di sedermi sulle sue gambe, ma io faccio finta di non averlo notato e mi limito ad occupare il posto vicino al finestrino non degnandolo più di uno sguardo.
-Ti hanno fatta proprio male.- si avvicina cominciando a guardare ogni  ferita presente su quasi tutta la parte del mio viso comprese braccia e gambe.
-Non voglio che tu stia male, per favore Sarah, vorrei almeno che mi guardassi per un secondo. Quello che prima stavo cercando di dirti è che...-mi accarezza la mano, ma io lo blocco subito.
-Se é vero che ci tiene a non farmi stare male, non parlare. Fai finita che io non ci sia, peggioreresti solo le cose.-mi limito a rispondergli e lui sembra aver capito. Per tutto il tragitto non riesco a non pensare alle parole di Rachel.
"Le botte fanno male, ma la parole ti fanno venire voglia di morire" leggevo sulla home del mio Instagram, non avrei mai pensato di poter comprendere fino in fondo questa frase o almeno speravo .
In quel momento se avessi potuto scegliere tra il farla smettere di deridermi o  bloccare i suoi atti violenti avrei scelto la prima.
Tutto quello che mi ha detto mi ha riportato ai miei tempi bui, in cui odiavo il mio riflesso e quelle enormi gambe che mi sembrava diventassero sempre più grosse ogni volta che le guardavo.
Sono riuscita a migliorare me stessa, ero convinta di avercela fatta, ma non ne sono più tanto certa.
-Sarah siamo arrivati, ti accompagno dentro casa. - dice pagando il tassista .
-Non c'e bisogno, possa farcela anche  da sola.- scendo dall'auto e lui fa lo stesso.
-Ti prego non fare la bambina, cazzo ma perché devi essere sempre così complicata!- si strattona nervosamente i capelli. Dio quanto è sexy. Sarah non dirlo mai più, mi ripete il mio inconscio .
-Per oggi hai fatto abbastanza.- mi incammino verso il cancello, ricambiando il suo sguardo strafottente.
Entro in casa e devo fare in modo che mia madre non mi veda. Comincerebbe  a farmi la sua solita ramanzina ed è l'ultima  cosa che mi serve in questo momento. Così cerco di salire il più veloce che posso le scale, ma  mi imbatto nella mia sorellina.
-Sarah guarda il mio nuovo vestitino, non è un amore?- mi fa i suoi occhioni dolci e alza le braccia per far sì che la prenda in braccio.
- Sophia lasciami stare, vai via.- la scanso e raggiungo la mia stanza, lei mi guarda delusa e  la sento gridare " Mamma, Papà Sarah non mi vuole più bene"
-Sarah perché tratti male tua sorella?!- sento la voce stridula di mia madre.
-Ho bisogno di rimanere sola, cazzo.- Sbatto la porta della mia stanza e mi getto sul letto.
Sento bussare, non rispondo, ma la porta si apre comunque.
È mio padre, anche se sono arrabbiata con il mondo, non riuscirei mai a mandarlo via.
- Che hai piccola?-mi chiede guardando esterrefatto la mia faccia piena di lacrime e ferite.
Io lo osservo e mi getto tra le sue braccia.
-Ho paura papà.
Ho paura di deluderti, di non essere abbastanza, di non riuscire a garantirmi un futuro stabile e di non riuscire ad andare via da questa città che è diventata il mio inferno personale.
Una città in cui tutti fanno le solite cose e dalla quale nessuno va mai via.
Ho paura di tornare ad essere quella grassa bambina che ero qualche anno fa e di ritornare ad avere paura del mio  riflesso, di rivivere quei giorni in cui mi rinchiudevo in camera a mangiare cioccolata e non avevo nessuno con cui poter parlare, a parte te.
Ho paura di ritornare a pensare alla morte e rifare quegli orribili incubi in cui ero sola.
C'eravamo io, uno specchio rotto e dei ragazzi che ridevano di me mentre mi guardavano raccogliere le schegge.
Io speravo inutilmente che qualcuno si avvicinasse a me e mi aiutasse a raccoglierle, anche se speravo semplicemente che quello specchio non si rompesse più .
Mi auto convincevo che ogni giorno sarebbe stato migliore di quello precedente, perché continuavo a sperare.
Volevo a tutti i costi cambiare, volevo un fisico che mi rendesse perlomeno accettabile e liberarmi da quei chili che mi rendevano grassa e brutta.
Ti ricordi quando desideravo a tutti i costi  diventare una principessa?Beh ce l'ho fatta. Sono la principessa del disastro .
Non riesco ad ottenere risultati positivi a scuola, o almeno non in tutte le materie.- continuo a bagnare la sua camicia singhiozzando, mentre lui mi accarezza i capelli  con delicatezza.
-Ho baciato un ragazzo, il tipico ragazzo stronzo e figo della scuola che subito dopo mi ha detto che si è pentito, mentre io sono stata così stupida da sperare che potesse comportarsi diversamente e cambiare per me.
Non so cosa provavo per lui, erano sensazioni a cui non so dare un nome, ma le sentivo, ed erano forti e mi facevano perdere completamente il controllo.
Non sono nemmeno riuscita a dirlo alla mia migliore amica, quella che conosco da sempre, che si fida ciecamente di me e della quale so ogni cosa.
Inoltre Liam è tornato in città, il ragazzo a cui parlavo di tutti i miei sogni, a cui rispondevo tutte le mattine appena sveglia e a cui davo la buonanotte prima di andare a dormire, che mi riscaldava nelle serate fredde e mi stringeva la mano quando passeggiavamo in giro per la città.
Il mio primo ragazzo, quello che mi ha conquistata, e comunque vada una piccola e tranquilla parte di me gli apparterrà sempre.
Mi aveva promesso che mi avrebbe tenuta e che non avrebbe permesso a nessuno di portarmi via, invece è stato lui il primo a lasciarmi, e ora è tornato perché vuole che ritorni con lui , che ricominciamo  da zero.
È stato vittima di un incidente e dopo averlo soccorso, l'ho lasciato solo in una fredda stanza di ospedale.
Sono un disastro papà, semplicemente un disastro.- lui asciuga le mie lacrime, dandomi un bacio sulla fronte.


Grazie  per essere arrivati fino a qui.🌻❤️

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