Capitolo 9 - Incontro e rivelazione

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Il giorno dopo, in tardo pomeriggio,  Montefeltro sentì squillare il telefono del suo ufficio.
Sentì la voce dell'appuntato Irignano che lo chiamava dalla guardiola.

"Scusi, Capitano. Quì c'è un ragazzo che dice di volerle parlare roguardo questa faccenda del Predatore."

Montefeltro si concesse qualche secondo di tempo per distillare bene la sorpresa suscitata da quella notizia.

"Fallo passare, grazie."
Disse di impulso, riattaccando.
Andò ad aprire la porta del suo ufficio, dopo neanche un minuto sentì una voce chiedere timidamente permesso.

"Prego, accomodati!"
Il ragazzo salutò e tese la destra per presentarsi.
"Italo Fegore"
"Stefano Montefeltro, piacere. Siediti."

Il Capitano notò la posatezza che il suo ospite trasmetteva all'occhio esperto di chi è abituato a capire subito di che pasta è fatto chi gli sta di fronte.
Volto appena rasato, leggero sentore di dopobarba, abbigliamento casual ma ricercato.
"Dimmi pure."
"Capitano, ultimamente si sente parlare solo del Predatore e di lei che conduce le indagini.  Non so se ho fatto bene a venire a romperle le scatole, ma seguendo bene la vicenda ho avuto alcune deduzioni.
Di sicuro sono cose a cui anche lei è arrivato,  ma mi sento in dovere di parlargliene."

Montefeltro provò un misto di delusione e irritazione: ci mancavano solo i Tenente Colombo del popolo...

"Beh, sentiamo." - decise di giocare il ruolo dello sbirro affabile - "Hai visto mai che può esserci sfuggito qualcosa!"

Italo si sciolse come un fiume in piena.

"Per prima cosa, Capitano, ho letto molto bene i messaggi lasciati dal Predatore sul luogo dei primi due delitti: sono niente altro che delle citazioni delle Sacre Scritture, riportate quasi parola per parola."

Montefeltro iniziava già a stufarsi. Niente di nuovo, solo un ripasso sommario di un ragazzo che voleva fare lo splendido.

"Il primo messaggio riporta un passo della Seconda lettera di San Paolo Apostolo ai Corinzi, precisamente dal verso 5 al verso 10."

Sempre peggio: quel ragazzo era venuto a fargli un catechismo?

"Ho letto molto i giornali il giorno del ritrovamento dei sette cadaveri carbonizzati, rinvenuti grazie ad una telefonata anonima arrivata in caserma alle ore 05:47.
L'autopsia ha confermato che le vittime erano state uccise nemmeno un'ora prima. A questo punto il delitto può essere stato consumato alle ore 05:10, non è vero?"

"Tramite un'autopsia, non sempre si riesce a risalire con esattezza all'orario esatto di un decesso, ma in quel caso la scientifica era riuscita a comprendere che le vittime erano state arse vive pochi minuti prima del ritrovamento. Quindi direi che la tua supposizione possa essere esatta."

"Alle 05:10, quando nel messaggio che aveva lasciato citava la Seconda lettera di San Paolo Apostolo ai Corinzi, vv 5-10.
Ma andiamo oltre: sul luogo del suo secondp delitto ha lasciato un altro messaggio in cui cita Malachia, capitolo 3, verso 19.
Mi dica, Capitano: Rosa Prisco è stata uccisa davanti ad uma gioielleria videosorvegliata, l'omicidio è avvenuto alle ore 03:19?"

Montefeltro aveva visto e rivisto quel filmato troppe volte e ne era troppo ossessionato per avere dubbi.

"Si, di questo sono certo!"
Adesso l'iniziale differenza del Capitano si era tramutato in vivo interesse.

"Perfetto! Il Predatore lascia dei messaggi che nascondono l'orario esatto del suo prossimo delitto... e non lo fa per sfidarvi ad acciuffarlo, ma per una sorta di maestosa solennità di cui vuole ammantare il proprio operato. È come se..."
"...volesse dare concretezza ai dettami delle Scritture."
Montefeltro finì la frase al posto di Italo, tra i due ci fu un breve silenzio di compiaciuta intesa.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 02, 2018 ⏰

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