Capitolo 6

578 22 5
                                    

ELISA POV'S

Quando arrivo da lui toglie lo zaino dal sedile accanto, lasciandomi il posto per sedermi.
Come fa ormai da una settimana a questa parte.
È una cosa, nostra diciamo.
Parliamo finchè non arriviamo nel piazzale della scuola, dove saluto Samantha, come tutte le mattine e la stessa cosa fa Luciano.
Stanno prendendoci confidenza quei due, e se Samantha non fosse la mia migliore amica sarei gelosa.
Ormai stiamo diventando un gruppetto e la cosa non mi dispiace affatto.
Entriamo non appena suona la campanella e per la mia gioia alla prima ora c'è Economia.

Non so perchè ma amo questa materia e mi viene facilissimo capirla e studiarla quindi non male.
Seguo attentamente la lezione cercando di prendere degli appunti in modo sensato, ma non va mai a finire cosi.
E Lu cerca di distrarmi lanciandomi dei pezzettini di carta.
Quando finisce l'ora,m, il professore esce e Lu si alza per andare a buttare il resto della carta che non mi ha lanciato nel cestino.
Almeno so che non ha intenzione di continuare a lanciarmela.
Ne approfitto per prendere la rincorsa e saltargli a spalle per scompigliargli i capelli.
"Ti diverti ad infastidirmi eh" gli dico scendendo dalle sue spalle.
"Eri troppo attenta" dice ridendo.
Cazzo se è bello.
"Scusami se mi piace una materia" dico sarcastica e unendomi anche io alla risata.
"Se ti piace cosi tanto allora mi aiuterai a studiarla dato che io la odio" dice continuando a ridere.
"Vedremo" rispondo facendo la vaga per poi tornare al mio posto.

Seconda ora matematica.
Salvatemi vi prego.
Un'ora intera a correggere e fare esercizi.
Questa non è seria dai.
Terza e quarta informatica.
Mmm... non male considerando che me la cavo molto bene anche senza seguire, sono in fondo alla classe e che passo le ore scorrendo la home di instagram nascondendo il telefono dietro al pc.
Ok forse non dovrei farlo da brava ragazza che sono ma tutto quello che sta spiegando mi annoia estremamente considerando che conosco già queste cose.
Mi arriva un pezzo di carta appallottolato con dentro scritto forse dovresti seguire Eli. ~Lu
Solo lui mi chiama Eli e quindi so per certo che è Lu anche senza leggere la firma.
Mi stava guardando...
Gli lancio un occhiataccia provocando una sua risata e quando torna a guardare l'insegnate metto il bigliettino in una delle tasche del mio astuccio eastpak.

Quinta ora Inglese.
So good.
Mi piace inglese, so che mi servirá e poi quest'estate l'ho utilizzato parecchio.
Ma lo stesso non si puó dire di Lu, che perplesso guarda gli esercizi del libro provocando una mia risata.
"Non è il tuo forte?" Gli chiedo.
"A quanto pare" dice quesi serio.
Decido di aiutarlo cercando di spiegagli qualcosa.
Finalmente quando suona io e Lu raggiungiamo Samantha ed insieme usciamo dal cancello della scuola.
Sto per salutare Samantha quando lei mi tira lontano da Luciano.
"Mi raccomando divertitevi" dice facendomi l'occhiolino.
"Scema" dico dandogli una pacca sulla spalla e lasciandogli poi un bacio sulla guancia.
"Sta sera ti chiamo eh" mi dice poi, ed io in risposta annuisco.
Cosa farei senza di lei.
Io la chiamo mia sorella mancata.
Fossimo sorelle avremmo fatto già impazzire da tempo nostra madre.
Noi due insieme siamo un disastro.
Ridacchio tra me e me al solo pensiero.
Mi allontano salutandola con la mano e torno da Lu.
"Andiamo?" Mi chiede sorridendo.
"Certo" sorrido a mia volta.
Andiamo a pranzo in una piadineria molto carina che dista poco sia da scuola che da danza.
Mangiamo velocemente per arrivare in tempo alle prove e poi andiamo verso casa per lasciare giù gli zaini e prendere le borse.

Entro in casa e davanti trovo mio padre.
Non ci voleva.
"Piccola Maino non dovevi andare alle prove con il tuo amico?" Chiede stranito.
"Si vado a prendere la borsa e vado" dico correndo per la scale ed andando nella mia stanza a prendere ció che devo.
Stranamente mi sono ricordata di prepararla in anticipo.
Torno giù e lascio un bacio sulla guancia a mio padre per poi uscire.
Appena fuori dalla porta trovo Lu che immagino stesse per suonare, ma fortunatamente non l'ha fatto, altrimenti sarebbe sommerso di domande di mio padre.
Andiamo verso la palesta parlando e scherzando.
Questo ragazzo mi interessa sempre di più.

Arrivati andiamo a cambiarci e poco dopo ci troviamo nella sala da ballo.
"Pronta?" Chiede.
"Certo" sorrido.
Iniziamo la coreografia che ci aveva mostrato l'insegnate.
Passata un'ora e mezza Lu continua a sbagliare sullo stesso passo.
Dove deve prendermi per i fianchi e farmi girare, ma è sempre inevitabilmente fuoritempo.
"Lu non cosi" dico esasperata battendomi una mano sulla fronte.
"Cosi guarda" inizio "1-2-3-4. Cosi" aggiungo dopo aver mimato come dovrebbe prendermi e quando.
"Ok penso di aver capito" dice lui passandosi una mano tra i capelli.
Sembra soprappensiero.
"1-2-3-...." e sbaglia nuovamente il tempo.
"Elisa non riesco" dice guardando a terra.
"Non preoccuparti sarà solo stanchezza, sediamoci un attimo" propongo per rassicurarlo.
Non voglio che si senta in colpa.
Di sicuro non lo fa apposta.
Ci sediamo sulla panchina in parte alle sbarre per cinque minuti nella speranza che riesca a concentrarsi e a fare quel passo, che per quanto breve e fondamentale.
Ci alziamo e riproviamo nuovamente ma ancora nulla.
"Luciano cosa ti blocca, cosa ti distrae?" Chiedo ancora.

LUCIANO POV'S

"Luciano cosa ti blocca, cosa ti distrae?" Chiede esasperata.
E un po' la capisco.
Saranno 45 minuti che siamo su questo passo.
"Tu cazzo Elisa, tu mi distrai" dico ad alta voce e  senza pensarci mi fiondo verso le sue labbra.
Sono come le immaginavo.
No.
Cosa sto facendo.
Non posso far soffrire ancora qualcuno.
Non lei.

ELISA POV'S

"Tu cazzo Elisa, tu mi distrai" dice quasi urlando.
Senza che me ne accorga è le sue labbra sono sulle mie.
Da tempo aspettavo questo momento, per quanto non volessi ammetterlo a me stessa è proprio cosi.
Sento Luciano staccarsi velocemente per poi correre via.
Cosa è successo?
"Luciano?" Cerco di chiamarlo, la lui non si gira, al contrario accelera ancora il passo e senza cambiarsi va via.
Le lacrime iniziano a rigare il mio viso.
Perché e andata cosi?
Prendo il telefono e compongo un numero, dopo qualche squillo risponde.
"Mamma..."

Era una vita che ti stavo aspettando|| Elisa Maino e Luciano SpinelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora