Ho imparato

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2015

È notte inoltrata, le stelle illuminano quel cielo che non ha più nuvole. È limpido e ciò lascia intravedere tutta la sua bellezza. Bacia il mare calmo con il lieve rumore delle piccole onde che si frantumano e ritornano indietro, lasciando alla mente strada libera ai pensieri.
Il mare e il cielo sono le due cose che amo di più, per me sono immensità pura.
Anche nonna adora queste due cose, o forse adorava... non so se ora è consapevole di ciò che ama o meno.

Di fronte a questo immenso spettacolo mi rendo conto che questi anni non sono stati molto semplici. Ho affrontato di tutto e questo mi ha aiutato a crescere, mi ha rafforzata.
In questi anni ho imparato molte cose: ho imparato la paura negli occhi di mia nonna quando si sentiva persa, sola.
Ho imparato a capire quando aveva freddo, caldo, fame o sete.
Ho imparato ad utilizzare creme per evitare irritazioni.
Ho imparato a parlare con medici, a fare siringhe, a regolarmi con le dosi dei medicinali e a ricordarmi gli orari.
Ho imparato il ritmo giusto tra un boccone di cibo e l'altro, il ritmo giusto tra un sorso d'acqua e l'altro. Vi era sempre la paura di un colpo di tosse, di un soffocamento.
Ho imparato a capire i suoi sguardi.
Ho capito la purezza del suo corpo quando la lavavo, asciugavo e vestivo: ho visto, inerme, andare in frantumi la Sua dignità.
Ho imparato a dominare la paura quando nei momenti più brutti la speranza moriva pian piano.
Ho capito l'importanza delle azioni quotidiane.
Ho capito quanto lei fosse importante per me.
Ho imparato a studiare con lei che cantava interrottamente, oppure quando mi stringeva la guancia tra le sue dita e diceva »bella non mi pensi?«.
Ho imparato a dare baci e abbracci senza essere ricambiata.
Ho capito di non poter scappare con il terremoto perché lei non poteva muoversi.
Ho imparato a stare zitta di fronte ad una battuta inconsapevole rivolta ad una persona un po' sbadata.
Ho imparato la rabbia, l'impotenza di fronte a quella bestia.
Ho imparato ad accettare il silenzio della sua bocca, a non avere risposte, a non contraddire e a sorridere anche quando piangevo dentro.

In questi anni ho accettato, ho sperato, ho pianto di nascosto, ho amato tanto. Questo perché è anche grazie a mia nonna se esisto. Da piccola, avevo fortemente bisogno di lei... ora è lei ad aver bisogno di me per vivere, accudita e amata, nella sua fragilità.

Mi sorprendo quanto questo spettacolo di fronte a me faccia esplodere i miei pensieri.
Resto lì ancora per un po' e quando sto per ritornare a casa da mia nonna mi volto ancora verso quel cielo e quel mare... e dico:
»Chissà cosa dovrò ancora imparare«.

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