Narratore
Questa storia parla di due ragazzi accecati dall'odio e dal disgusto che combineranno un gran casino, ma non voglio farvi spoiler iniziamo.
La storia è ambientata in una piccola cittadina in America.
La città era tranquilla, troppo tranquilla, almeno era. Lo è stata fino al 9 luglio quando ci fu la scomparsa di Michele e Anita all'apparenza calmi, ma che dentro di loro portavano un grande segreto, che li portó a scappare perché avevano fatto qualcosa che non doveva essere compiuta, però per scoprire la loro storia bisogna partire dal 1 novembre dell'anno precedente.
Ore 04:26 p.m.
CHIAMATA MICHELE-ANITA
M:pronto,Anita?
A:si Michele
M:devo dirti una cosa importante
A:....
M:ci vediamoci tra 10 minuti dietro al supermercato
A:perché che succede?
M:tu vieni e basta, non fare insospettire tua mamma, mi raccomando
FINE CHIAMATAFra 10 minuti dovrò incontrare Michele.
10 MINUTI DOPO
Ok dovevo incontrarmi con Michele sarà meglio andare.
Mi preparai,presi la mia borsa, ma quando stavo per uscire una voce mi chiamò mi girai e incontrai lo sguardo severo di mia madre.
Mamma:dove stai andando?
A:stavo per portare a spasso Rossittah
Mamma:impossibile!
A:perché?!
Mamma:è una gallina non un cane!
Affermò convinta, e in effetti non aveva tutti i torti,ma era la prima scusa che mi era venuta in mente
A:pensavo di poterlo fare, allora andrò a prendere una boccata d'aria.
Dissi alzando le spalle come se nulla fosse.
Mamma:va bene, ma stai nei paraggi
Mi lanciò un ultimo sguardo prima di girarsi e andarsene in cucina, era uno di quelli che ti pietrificano e che ti ghiacciano il sangue era come se sapesse tutto, dell'incontro con Michele dell'oggetto della chiamata di TUTTO.
Ore 04:40 p.m.
Stavo correndo verso il supermercato,ero già in ritardo!
M:finalmente
A:scusa, mia mamma mi ha trattenuto, ma non ha scoperto niente.
Michele mi prese per i fianchi e mi baciò,si siamo fidanzati da quasi 4 mesi e ogni volta che mi bacia provo sempre le stesse emozioni, le stesse del nostro primo bacio, delle scosse mi percorsero la schiena e mi sentii arrossire.
A:cosa mi dovevi dire?
Chiesi quando ci fummo staccati.
M:ehm... È difficile da spiegare...
A:dimmi, mica mi arrabbio
Dissi facendo un mezzo sorriso, speravo solo non mi dicesse qualcosa di distruttivo, tipo un tradimento o peggio.
M:senza troppi giri di parole tu non sei figlia di tuo padre.
A:eh va beh è di chi sono foglia? Di mio zio per caso?
Scoppia a ridere, ma lui rimase serio troppo serio.
Vidi che mise una mano nella tasca ed estrasse un foglio, lo presi e lo lessi.
No non poteva essere io ero shoccata nella casella del padre c'era scritto....Chissà cosa ci sarà scritto lo scoprirete nel prossimo capitolo
MI SCUSO PER IL MIO ITALIANO COSÌ ERRATO E PER I POSSIBILI ERRORI DI BATTITURA
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Area panchine
AcakUna ragazza cresciuta con un uomo che credeva suo padre. Con una madre che riteneva sincera. E con un ragazzo che gli resterà sempre affianco nel bene, ma soprattutto nel male.