No non poteva essere io ero shoccata, nella casella del padre c'era scritto Gianni Bianchi. Restai sconvolta e mi misi a piangere, devo vendicarmi, non sopporto l'idea di essermi fatta trattare per tutti questi anni da una persona che non era neanche mio padre, mi serviva l'aiuto di qualcuno e quel qualcuno era proprio lì davanti a me.
A:ho bisogno del tuo aiuto devo vendicarmi proprio dove anno ucciso mio padre...All'area Panchine.
M:va bene ti darò una mano ho sempre odiato "tuo padre".
Fece delle virgolette con le mani e mi fece ridere anche se stavo ancora piangendo, era una delle cose che adoravo di più di lui riusciva sempre a rendermi felice.
M:amore ti prego non piangere.
Prese il mio viso tra le sue mani e lo alzò facendo così incontrare i nostri sguardi, adoravo i suoi occhi erano un misto tra grigio e azzurro e riuscivano sempre a calmarmi.
Con i pollici mi asciugò le lacrime e mi diede un dolce bacio veloce, mi strinse a se in un un abbraccio e io misi la mia testa nell'incavo del suo collo, amavo il suo profumo, amavo lui. Mentre mi stringeva aveva iniziato a parlarmi e a consolarmi. Dopo svariati minuti ormai mi ero calmata e mi staccai. Mi sentii così vuota, così fuori posto, così male, avevo bisogno di lui, ma non lo diedi a vedere.
A:devo tornare a casa, mia mamma si starà preoccupando sono passati venti minuti ormai.
M:ti accompagno a casa se vuoi.
A:no mia mamma non sa ancora niente e tanto meno marco lui proprio non lo dovrà mai sapere.
M:ok lascia almeno però che ti accompagni fino all'angolo ti prego.
Odio quando fa così sa che io non ho la forza di rifiutarlo.
A:va bene.
Sorrisi
M:si grazie!
Iniziò a fare dei mini salti come i bambini piccoli, era una scena davvero buffa e mi fece ridere.
A:sarà meglio avviarci...
Dissi quasi senza fiato tra una risata e l'altra.
Mi prese la mano e iniziò ad avviarsi verso casa mia.
Dopo 10 minuti che parlavamo e ridevamo mi fermai bloccando così anche lui.
A:dobbiamo salutarci qua.
Dissi con aria triste e amareggiata.
M:va bene allora ci vediamo domani pomeriggio?
Chiese avvicinandosi a me.
Alzai lo sguardo che in precedenza avevo portato sulle mie scarpe
A:va bene.
Dissi sorridendo e lui mi sorrise a sua volta, sarei stata ore ad ammirare il suo sorriso così puro e tranquillizzante.
Mi diete un bacio sulla testa.
Lo salutai e mi avvisi verso casa.
Pov's Michele
Era...~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
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Il capito è corto e spero vi piaccia. MI SCUSO PER I POSSIBILI ERRORI GRAMMATICALI O PER ERRORI DI BATTITURA
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Area panchine
AcakUna ragazza cresciuta con un uomo che credeva suo padre. Con una madre che riteneva sincera. E con un ragazzo che gli resterà sempre affianco nel bene, ma soprattutto nel male.