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finiamo di bere ,paghiamo e usciamo dal bar. "non ti avrò stupita io ma tu ci sei riuscita alla grande " dice mettendo le mani in tasca. mi limito a sorridere abbassando lo sguardo. "hai da fare?" mi chiede. guardo l'ora e faccio un colpo. "cazzo mi sono dimenticata che dovevo trovarmi con un mio amico"mi tiro una botta da sola sulla fronte con la mano. "tranquilla a che ora dovevate trovarvi?" "circa tra una ventina di minuti sotto casa mia" "ti accompagno allora cosi mi assicuro che non sia un ragazzo con il quale debba competere" dice con un ghigno...modesto il ragazzo...sorrido e mi sento un attimo arrossire... andiamo verso casa mia e arrivati davanti al cancello si paralizza nel vedere la villa...come tutti i miei amici ormai. "tu abiti qui?" "forse ho tralasciato il fatto che i miei genitori si sono dovuti trasferire per aprire una clinica privata qui a new york" guardo in alto sperando di sembrare abbastanza spensierata nel dirlo. mi aspetto subito qualche commentino che però non arriva cosi lo guardo e lo vedo sorridermi ancora imbambolato. "non smetti di stupirmi ragazza sconosciuta" scuote la testa e mi metto a ridere per la faccia che aveva. "mi sa che hai vinto tu mi sono davvero dato da fare per stupirti ma mi hai fregato" finisce la frase. "pensavo ti saresti unito a quei ragazzi che ridevano e scherzavano nel corridoio" dico tutto d'un fiato. lui mi guarda confuso. "pensavo fossi uno di quelli che danno tutto per scontato o che se ne fregano e che in qualche modo se la sono cercata la rimandatura...e invece ti sei fermato di fronte a me,con gli appunti sul telefono a ripassare...pensavo fossi uno di loro e invece non è stato cosi. mi avevi gia stupito, piu di qualsiasi altro ragazzo io abbia mai conosciuto" confesso guardandolo. lui sorride come soddisfatto e in quel momento arriva samuel in macchina (il mio migliore amico) . tira giù il finestrino "da quando sei così puntuale?" mi chiede senza scendere. alzo gli occhi al cielo e apro la mia portiera "selena" dico girandomi all'ultimo verso il ragazzo che mi guarda perplesso "selena cavanaugh" concludo. salgo in macchina e lo vedo sorridere dal finestrino mentre tira fuori il cellulare. samuel parte e il mio telefono vibra in segno di notifica. apro instagram ,una nuova richiesta da christian haynes. sorrido e gliela accetto per poi seguirlo di conseguenza. "chi era?" mi chiede samuel ,e gli racconto. "vi rivedrete?" "non ne abbiamo parlato...ma penso di si" .

HO BISOGNO DI TEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora