Hermione doveva ammettere che c'era rimasta male quando se n'era andato via così.
Ma poi, di nuovo, non sapeva perché.
Lui era solo uno stupido furetto platinato che si dava delle arie, quando in realtà sapeva fare solo una cosa: scappare.
Comunque, si disse, non avrebbe fermato le sue 'indagini'. Sapeva di non potersi presentare a casa sua, così decise che avrebbe continuato ad Hogwarts.
Sorrise al pensiero.
Hogwarts, la sua seconda casa.
Era ansiosa di ritornarci sia per rivedere i suoi amici, sia per riprendere le lezioni. Era già da un mese che lei, Ron ed Harry non si vedevano e sentiva la loro mancanza.
Decise di scrivere a Ron e a tutta la famiglia Weasley.
Si incamminò verso casa e prima di arrivarci si fermò a chiacchierare con una sua vecchia amica di scuola: Eve.
Con lei aveva perso i contatti appena era andata ad Hogwarts, essendo che era una babbana.
Scoprì che aveva avuto un fratellino, Mike, che adesso aveva poco più di 4 anni.Eve la invitò a casa sua e Hermione accettò, accordandosi per un venerdì pomeriggio.
Arrivata finalmente a casa scrisse la lettera a Ron e a tutta la famiglia Weasley. A Ginny invece scrisse una lettera a parte, dove le raccontava il so incontro con Draco, omettendo alcune parti.
Hermione voleva scrivere anche ad Harry, ma sapendo che le lettere non gli arrivavano, decise di andarlo a trovare.
Non era uno dei piani migliori della sua vita, ma poteva funzionare.
Non ci mise molto a trovare la scusa: lei avrebbe dovuto "interpretare il ruolo" di una ragazza babbana che Harry aveva conosciuto alla stazione, subito dopo averle dato indicazioni su come trovare il binario sette.
Avevano iniziato a chiacchierare e lui le aveva dato il suo indirizzo.Hermione, orgogliosa di se stessa, scelse i vestiti e andò a letto.
La mattina dopo come al solito si svegliò presto, alle 8, e scese in cucina per fare colazione.
Cercò di far passare il tempo mentre aspettava che fossero le nove, poi si vestì e uscì di casa.
Si materializzò a Privet Drive e cercò con lo sguardo il numero quattro.
Non faceva fatica a credere che il cugino di Harry fosse viziato.
Si avvicinò alla casa e suonò il campanello.
Aprì la porta un uomo alto e grasso. Aveva i baffi curati e un cipiglio infastidito sul volto.
'Povero Harry' pensò subito Hermione.
"E tu chi saresti ragazzina?" Chiese l'uomo con la voce infastidita quanto la sua espressione.
"Buongiorno signore. Io sono un'amica di Harry, l'ho incontrato alla stazione di Londra. Oddio, non ho sbagliato casa vero?"
"E così sei un'amica di Harry..." disse quasi a se stesso Vernon Dursley, non degnando la ragazza di una risposta.
"Come ti chiami?"
"Eleanor, signore. Lei dev'essere lo zio di Harry, giusto? Vernon Dursley".
"Oh si, sono io. Come fai a sapere il mio nome?"
" Harry mi ha parlato tanto di lei, e devo dire che anche io desidererei avere uno zio come lei."
Vernon rimase spiazzato dalle parole della ragazza. Pensava che Harry parlasse male di lui ai suoi amici. Decise di approfondire la questione.
"Cosa ti ha detto di me, se posso saperlo?"
Hermione si accorse dell'improvviso cambio di tono dell'uomo, e sorrise dentro di se. Ce la stava facendo.
"Oh, un sacco di cose belle. Per esempio, mi ha detto che lui è orfano e che voi, molto gentilmente, l'avete accolto in casa vostra quando aveva solo un anno".
"Certo certo" disse Vernon non molto convinto. Hermione fece finta di non sentire.
"Posso entrare? Solo se non disturbo ovviamente"
"Ovviamente no, entra pure. Adesso lo chiamo" Vernon si girò verso le scale e disse: " Harry, scendi!"
Angolo meh
Questa volta ho scritto un capitolo un po' più lungo, visto che quelli di prima erano corti.
Al prossimo capitolo
-Chiara💕
STAI LEGGENDO
𝘶𝘯𝘢 𝘴𝘱𝘪𝘢𝘨𝘨𝘪𝘢 𝘥𝘪 𝘥𝘪𝘢𝘮𝘢𝘯𝘵𝘪 - 𝐝𝐫𝐚𝐦𝐢𝐨𝐧𝐞
FanfictionA volte, una persona che conosci da una vita smette di esserti familiare e diventa strana in un modo meraviglioso, come scoprire che la spiaggia che frequenti da sempre non è fatta di sabbia bensì di diamanti che ti accecano con la loro bellezza. ~...