(Jane Coscetti)
Quando la Lincoln di Jane Coscetti apparve dall'angolo tra Houston e Lafayette, il ragazzo era già fuori ad attenderlo.
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«Grazie, signor Coscetti», sospirò, infilandosi in tasca la banconota da cinque dollari.
«Tienimi d'occhio l'auto», rispose l'omone.
Coscetti si aggiustò la coda dei capelli ed entrò nel ristorante.[ foto ristorante: http://bit.ly/1loYVKi ]
Il "Germano's Ballato" esisteva a New York dalla fine degli anni '50 e, nel corso della sua longeva attività, aveva avuto ben tre proprietari. Quello attuale era lì, dove Jane si aspettava di trovarlo: seduto al primo tavolo, vicino all'ingresso.
«Salve, boss», salutò.
Gli occhi di Germano Vicente si alzarono su di lui e Jane sentì una vampata di calore.
«Jane». Non c'era tono nella sua risposta. «Sono contento che sei qui: ti va di assaggiare la nuova cheesecake che Jafrain ci ha preparato?».
Jane non ebbe bisogno di leggere tra le righe: attraversò il locale, andò dritto verso le cucine. L'aroma dei sughi e dei condimenti che i cuochi messicani stavano preparando lo investì come la sinfonia di un'orchestra. Chino sui fornelli, Jafrain si accorse di lui; probabilmente, il cuoco vide anche qualcos'altro, perché un attimo dopo abbassò lo sguardo. Il calcio di Vicente, in sé, non fece male a Jane: rotolare giù per le scale della dispensa fu decisamente più sgradevole. Quando si rialzò, Germano era già su di lui.
«Se possiedi la metà del sale che avevano in zucca quegli idioti dei tuoi genitori quando ti hanno dato quel cazzo di nome da donna, Jane, allora mi dirai chi è lo stronzo che ci ha fatto la festa.»
Jane, quella domanda, se l'aspettava: si era preparato.
«Siamo risaliti alla società, boss. Si chiama "Quirksmode Inc."». Abbozzò un sorriso.
«La società?», sussurrò Vicente.
«Già, boss, proprio così». Jane si rialzò. Passò una mano sulla propria giacca.
Vicente non rispose. Al contrario, tirò fuori dai pantaloni un telecomando. Lo puntò verso il piccolo televisore al suo fianco. «Ora fai attenzione, idiota», disse, mentre lo accendeva. Sullo schermo apparve la faccia di una nota inviata del Times."... considerata una delle più grandi retate nella storia della polizia di New York: il laboratorio segreto era situato al piano sotterraneo di un magazzino, in un quartiere industriale di Brooklyn."
Il microfono passò davanti al viso di un signore coi baffi. Jane riconobbe il Capitano Grace.
"I miei uomini tenevano d'occhio la zona da settimane. Ciò che producevano nel magazzino è una nuova super droga classificata come "Dark Gift": è inodore, e quasi impossibile da identificare. Si tratta di un allucinogeno estremamente potente, che in alcuni soggetti può scatenare reazioni violente, abbassando ogni inibizione e sensibilità al dolore."
Lo schermo passò alla visuale dall'elmetto di un poliziotto, probabilmente attraverso una telecamera incorporata. L'agente nuotava in mezzo a un oceano di fumo bianco. A un certo punto, dalla nebbia spuntò una piccola figura umana; sembrava un bambino, ma in mano reggeva un'ascia. Il poliziotto puntò la sua arma contro il nano ma quello, saltando come un grillo, uscì dall'inquadratura; un attimo dopo, era sulla testa dell'agente. La ripresa fu saggiamente tagliata, e sullo schermo ricomparve la faccia del capitano Grace, visibilmente imbarazzata.
"Ecco... la foga di questo soggetto dimostra perfettamente i sintomi che vi ho descritto prima. Quest'uomo ha aggredito e ferito tre agenti del nucleo speciale, prima che i sedativi riuscissero ad abbatt... ehm, a calmarlo.
"Comunque, la situazione era sfuggita di mano anche ai trafficanti: il fumo che avete appena visto è stato causato da alcune perdite nelle cisterne di cottura della droga. Era in atto una sorta di guerra, all'interno del laboratorio, ma la cosa più singolare è che questi criminali, per duellare, utilizzavano armi di plastica."La visuale passò in sala, dove un avvenente giovanotto, alle spalle di una scrivania, sorrideva dritto in camera.
"Grazie, Michelle. E ora, gli ultimi aggiornamenti. Sono due, in totale, le vittime accertate nel corso dell'operazione. Buster Dale, 54 anni, morto a causa di una reazione allergica allo stupefacente, e il tenente Dorotea Reech, anni 46, operatore infiltrato. Il tenente Reech ha riportato lesioni letali a causa degli esplosivi utilizzati durante l'irruzione della polizia. È stato scoperto che la super droga, prima di essere smerciata, veniva trasportata fuori dal laboratorio all'interno di casse da morto. Gli agenti ne hanno rinvenute ben..."
Vicente spense il televisore, dopodiché lanciò il telecomando addosso a Jane. «La società, Jane? E dove sarebbe, la sede di questa cazzo di società?!»
Jane quella domanda non se l'aspettava: non si era preparato.
«Boss, quando di sotto è successo il casino alle cisterne, io sono corso subito a controllare», farfugliò. «C'era quella poliziotta, all'ingresso, e stava parlando al telefono con altri sbirri. Li stava chiamando, la troia, così l'ho colpita. Poi, ho visto quelle strane persone. Non so che cazzo ci facevano lì, boss, e nemmeno perché erano travestiti in quel modo! Così, ho mollato tutto, li ho sbarrati dentro e...»
«Sai dirmi qualcosa che non so già, Jane?», ringhiò Vicente. «Cinque casse, cinque! Ora glielo spieghi tu, Jane, ai fratelli, che abbiamo regalato le loro casse alla polizia?!». Allungò le mani tremanti verso il collo di Coscetti. «Per non parlare dei cinesi: lo sai che uno di quei drogati li ha pestati a sangue? Quando la polizia li ha trovati, avevano ancora addosso le maschere antigas! Dovrò versare a Chen le mie scuse, adesso, per tutti gli scarafaggi che ha perso». Vicente socchiuse gli occhi. «Il nome, Jane. Dammi il nome dello stronzo morto che ce l'ha affittato, quel magazzino».
Coscetti lanciò sul tavolo la sua carta migliore; sapeva che era bassa, ma sperava in una parità. «Pesce l'ha visto, boss. Una volta sola, perché ci ha parlato. Dice che era alto, molto alto. E che era sfigurato». Alzò il dito indice, battendolo sulla base del collo. «Aveva un cicatrice, proprio qui».
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Enkil [ DA REVISIONARE ]
غموض / إثارةSette incredibili personaggi, un antico Re da resuscitare, una terribile profezia che deve avverarsi: è giunto il tempo di raccontare la sanguinaria leggenda di Enkil. NOTA DELL'AUTORE: Ve lo dico subito, a tutti coloro che OSERANNO SEGNALARE ER...