Avete presente quando state leggendo un testo e vi accorgete che un personaggio si comporta in modo completamente irrealistico? Oppure quando un personaggio diventa troppo forte senza alcun motivo? Ecco, questi sono casi di tradimento del patto narrativo. E dato che questo errore è sempre in agguato tra noi emergenti, ho deciso di dedicarci un po' di tempo.
Cos'è il patto narrativo?
È un accordo implicito tra scrittore e lettore. O, detto in modo più semplice, consiste in quello che ci sembra ammissibile in una storia. In un fantasy non avremo problemi a dover fronteggiare degli orchi, ma ci sembreranno meno plausibili nel nostro romanzo storico su Napoleone. Fin qui tutto chiaro, no? Semplicemente: non mettere elementi fantasy in ciò che fantasy non è.Ma ovviamente ci sono un paio di complicazioni. Innanzitutto, il patto narrativo non si limita agli elementi fantasy, ma è valido per ogni altro genere. Ad esempio uno stupro è ok nel genere pulp, meno ok in un fantasy e per niente ok in una fiaba. Inoltre, benché un drago sputa fuoco sia normale nel fantasy, sarebbe molto strano vedere il caro Frodo Baggins iniziare ad eruttare fiamme senza alcun motivo. Quindi il patto col lettore significa che dobbiamo costruire un contesto nel quale alcune cose sono possibili... e altre no. E qui viene il secondo punto: bisogna sapersi precludere delle possibilità.
Un tratto fondamentale del patto è quello di chiarire cosa non succederà. Ad esempio in un'autobiografia sappiamo che non ci saranno violazioni della fisica, mentre in un horror non ci sarà un intermezzo di 200 pagine della simpatica vita sentimentale di Bridget Jones. E questo può spaventare noi scrittori che cerchiamo invece libertà. Noi vogliamo lasciarci aperte tutte le porte e inserire tutte le scene fighe che abbiamo in mente.
E quindi cosa succede? Che per paura di bloccarci delle strade, diamo vita a delle ambientazioni confusionarie dove poco viene descritto in modo che tutto possa accadere. Ci ritroviamo con personaggi che sì, sono incoerenti, ma solo perché hanno una doppia personalità dovuta ad un innesto cibernetico; e comunque già da piccoli avevano dato segni di schizofrenia. E poi stanno vivendo un'esperienza surreale, quindi la loro incoerenza è totalmente coerente!
E se questo può sembrare solo libertà letteraria, in realtà si tratta di un reale problema. Perché se può succedere qualsiasi cosa, se il lettore non ha un personaggio chiaro col quale empatizzare, o una struttura del mondo riconoscibile, allora non riesce nemmeno a immergersi nella storia. E tutta la complessità della nostra trama va a farsi benedire.
(Anche io volevo usare le immagini per dare colore al testo)
Una tecnica che personalmente utilizzo è quella di domandarmi: esistono elementi che, se inseriti farebbero a cazzotti con quanto ho scritto finora? Se la risposta è: "no, posso inserire qualsiasi cosa senza problemi," allora sto facendo un lavoro pessimo. Significa che non sono veramente riuscito a creare un patto col lettore.
Queste ovviamente sono le mie opinioni e i miei metodi. Fatemi sapere cosa ne pensate e se avete idee o suggerimenti.
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Noi ci vediamo prima per un video riassuntivo su come iniziare una storia e poi per parlare di come fare descrizioni più efficaci.
Ciao!
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Diario di un apprendista aspirante Scrittore
Non-Fiction/#8 in saggistica - 22.3.2018/ Anche voi amate scrivere? Anche voi volete migliorarvi ed essere in grado di produrre dei piccoli gioielli letterari? Anche io, sapete, rispondo a questa descrizione. E no, purtroppo non ho sottomano nessun trucco magi...