Il lavoro all'FBI

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Ero così nervosa che mi alzai alle 5 del mattino e iniziai a prepararmi dovevo vestirmi in modo semplice ma non sciatto ci misi un eternità ma alla fine optai per un completo nero giacca e pantaloni e una maglia bianca sotto ,le ore passarono velocemente tra una paranoia e l'altra alle 7 ero già pronta per andare mi avviai verso la porta del mio appartameto ma appena misi la mano sulla maniglia mi bloccai nel sentire una vocina nella mia testa che diceva "andiamo Jo chi vuoi prendere in giro andrai lì a fare solo una pessima figura e poi non è il tuo posto "per una frazione di secondo pensai di non andare e feci due passi indietro ma subito dopo mi dissi perché no invece presi coraggio aprii la porta e uscii

Arrivata davanti all'edificio alle 7 e 45 e la sensazione di disagio si ripresentò e anche questa volta la mia parte coraggiosa prese la meglio ed entrai ,dopo aver parlato con un agente e chiesto informazioni dove si trovasse l'ufficio del agente Hotchner presi l'ascensore e salii al piano ,appena si aprirono le porte trovai una persona davanti ,era una donna con i capelli biondi e un po' paffutella e sulla testa delle buffe orecchie da gatto rosa leopardate mi guardò e mi disse:"Buongiorno lei è Jo Sherwood?" io sbalordita feci un cenno con il capo per dire di si lei mi fece un gran sorriso e disse:"Hotchner ti sta aspettando vieni ti mostro il suo ufficio "detto ciò ci incamminammo verso l'ufficio passando notai che due donne e un uomo ci stavano guardando e nel frattempo parlavano tra loro mi sentii osservata e distolsi lo sguardo appena arrivati davanti la porta dell'ufficio la donna mi disse:"Siamo arrivati buona fortuna" e così se ne andò ,non ebbi nemmeno il tempo di ringraziarla che era già molto distante da me

Bussai con il cuore in gola appena sentii un avanti in tono autoritario entrai e salutai ,Hotchner continuava a guardare i suoi documenti mentre entrai e mi diceva di sedermi dopo svariati minuti chiuse il fascicolo lo mise da parte e ne prese un altro dove c'era scritto il mio nome ,in quel momento sbiancai e lo guardai lui alzo' gli occhi e disse:"Si so tutto quello che ha fatto nella sua vita ho fatto fare ad uno dei miei esperti informatici una ricerca accurata su di lei..." ero tesa come una corda di violino dato che lui ora conosceva tutti i miei segreti anche i più oscuri, l'avevo capito dalla parola approfondita avevano scavato nel mio passato ,e la cosa un po' mi infastidì avevano violato la mia privacy ,la mia zona sicura ma cercai di non darlo a vedere e lui continuò:"Leggo qui che lei è stata nelle mani dello stato dai suoi primi anni fino ai 3 e poi dagli 11 anni fino hai 18 poi ha continuato la sua vita mantenendo un profilo basso, appena ha finito la scuola ha fatto lavoretti saltuari fino ad oggi...ma la mia domanda è come mai le interessa il nostro lavoro?" ero un po' confusa era lui che mi aveva chiamato e per questo gli chiesi :"Come fa a sapere che mi interessa il vostro lavoro ?"lui a sua volta,guardandomi con uno sguardo indagatore rispose "Sono abituato a leggere il comportamento delle persone signorina e poi non era la prima volta che partecipava ad una conferenza o mi sbaglio?"aveva ragione ero andata a molte conferenze di questo tipo allora gli risposi:"Si è così negli anni ho imparato ad osservare il comportamento delle persone , mi piace osservare il modo di fare della gente ,mi piace osservare i piccoli movimenti che la gente fa senza rendersene conto.."Hotchner ascoltava ,forse cercava di capire se dicevo la verità , ma io percepii che mi stava ascoltando realmente.Dopo aver chiarito altri punti e aver discusso di altre cose mi disse:"Se io metto una buona parla per lei dovrà impegnarsi lo sa?"risposi dicendo:"Certo signore farò tutto il necessario per non deluderla"lui mi guardò qualche altro istante e disse:"Bene allora seguirà l' addestramento a quantico per diventare un'agente e per studiare analisi comportamentale in più le procurerò una autorizzazione come consulente per lavorare con la squadra va bene ?" feci un cenno con il capo in segno di assenso e poi continuò:"Bene diamoci del tu e vieni ti faccio conoscere la squadra"

Uscimmo dall'ufficio ero nervosa e se quelle persone mi avrebbero vista come una sciocca che si presenta lì a fare la figura dell'idiota?! in quel preciso istante in fondo alla mia mente una vocina disse -lo sai che lo faranno- cercai di ignorarla anche se fu molto difficile.Poco lontano da noi c'era un gruppetto di cinque persone che parlava tra di loro Hotchner attirò la loro attenzione e loro ci vennero in contro , Hotchner inizio subito le presentazioni indicando per primo un bell'uomo di carnagione mista molto atletico:"Allora Jo lui è Derek Morgan sarà anche uno dei tuoi istruttori all'accademia " lui mi sorrise e mi strinse la mano con fare amichevole,successivamente indicò una donna dai capelli biondi ,magra e con un viso amichevole "Lei è Jennifer Jareau " che mi salutò con un sorriso ,poi indicò una donna dai capelli neri con un viso molto serio "Lei è Emily Prentiss"che mi fece un cenno con il capo ,per penultima indicò la donna che mi aveva accompagnato al suo ufficio e disse :"Lei è il nostro esperto informatico Penelope Garcia" mi fece un cenno con la mano, e infine Hotchner disse :"E conosci già il Dottor Spencer Reid "lui mi stava squadrando forse da un po' , per non dare a vedere il mio disagio lo salutai con un gesto della mano e distolsi lo sguardo e fui felice che Hotchner continuasse a parlare :" Allora Jo manca un membro della squadra che ti presenterò in questi giorni nel frattempo da domani inizierai a studiare a quantico e poi verrai qui così potremmo impartirti qualche altra lezione sul campo"

Andai via dalla sede del FBI nel tardo pomeriggio e andai al bar per licenziarmi poi tornai subito a casa dato che era quasi sera , era stata una giornata così frenetica ma anche una delle giornate più belle della mia vita e non vedevo l'ora di iniziare il mio nuovo cammino l'indomani

E se un giorno arrivassi Tu...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora