I primi sospetti

314 16 0
                                    

La sveglia suono' di buon ora , riecheggiando nella stanza e nelle mie orecchie , non avevo dormito molto perché la mia mente ritornava sempre al caso. Rimasi a letto per qualche minuto poi con mio grande rammarico dovetti alzarmi e prepararmi per affrontare una nuova giornata di lavoro.


Camminavo verso la centrale stordita un po' dalla notte insonne e un po' perché in quel momento stavo riorganizzando nella mia mente le poche informazioni che avevamo sul S.I. , ero quasi arrivata alla porta della centrale quando urtai qualcuno , quel qualcuno era Spencer. J"Oh buongiorno Spencer " S"Buongiorno distratta oggi?! a cosa pensi ?" disse abbassando lo sguardo sorridendo e mettendosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio , era imbarazzato ma anche così dolce J"Scusami pensavo al caso " S"Tranquilla lo risolveremo" lo guardai poi mi diressi verso la porta , stavo per entrare ma mi bloccai e mi girai verso Spencer e dissi J"Grazie della rassicurazione mio eroe " scoccandogli un bacio tra le labbra e la guancia lui mi guardò con il suo sguardo sbalordito mentre io entrai nella centrale.

Erano già tutti riuniti , entrando salutai tutti e mentre posavo borsa e giubbotto chiesi informazioni a Rossi J"Avete scoperto qualcosa di nuovo?" R"Nulla per ora", nel frattempo stavo guardando anche il tabellone dove c'erano le foto delle varie vittime ,i collegamenti e la cartina geografica per controllare se ci fosse sfuggito qualcosa quando entrò Spencer. Tutti lo guardammo aveva un sorriso sognate sulle labbra non disse nemmeno buongiorno infatti Morgan lo incalzò dicendo "Ehi ragazzino come mai quell'aria sognate?" S"Niente , sono soltanto sereno oggi" M"Mmh si sereno come no allora chi é!?" lo guardai cercando di apparire il più disinteressata possibile S"Di chi stai parlando?!" M"Andiamo sputa il rospo" subito intervenne Hotch "Basta...pensiamo al caso" .Dopo poco tempo Spencer si avvicinò a me e con un piccolo sorriso sussurrò S"Questa me la paghi". Abbassai lo sguardo e un sorriso affiorò sulle mie labbra.

Lavorammo per un giorno intero senza risultati, ricontrollammo tutto e interrogammo nuovamente tutti i testimoni ma non trovammo niente , poi il giorni successivo Hotch decise di chiamare Garcia . G"L'oracolo di Quantico a vostra disposizione" H"Garcia cerchiamo un uomo sui 25 o i 30 anni che lavora o ha lavorato nella zona dove le donne abitavano" G"Aspetta.... 4 nomi non puoi dirmi qualcosina in più ?" H"Ha recentemente subito un lutto e molto probabilmente è rimasto solo" G" Bingo Simon Evans 26 anni , elettricista, ha lavorata in tutte e tre le case delle donne uccise e un mese fa ha perso suo padre...e si l'unico parete era il padre da quando la madre li ha lasciati sedici anni fa " H"Un mese fa è quando sono iniziati gli omicidi...la morte del padre è il fattore scatenante. Bene mandaci l'indirizzo Garcia" G"Già fatto".

Con un intervento tempestivo arrivammo in tempo e lo catturammo e salvammo una donna che stava per diventare la sua nuova vittima. La sera stessa partimmo per tornare a casa.

Eravamo in viaggio da qualche ora , erano stati giorni stressanti così prima di provare a dormire avevo deciso di leggere un po' il libro che avevo in borsa quando notai che Spencer e Jj si erano addormentati così presi due plaid e li coprii poi tornai a leggere. Dopo un po' qualcuno si sedette vicino a me, alzai gli occhi dal libro e c'era Morgan. J"Ciao Morgan" M"Jo...devi dirmi qualcosa!?" disse con fare compiaciuto J"Ahm...no nulla" M"Sai che sei circondata da profiler e che si verrà a sapere?" J"Non so di cosa stai parlando" dissi facendo la finta distratta. A quel punto Morgan forse capì che non avrei detto niente e mettendo le sue solite cuffie disse "Hai capito il genietto".

Arrivammo la mattina presto del giorno dopo e Hotch ci diede la mattinata libera , avevo intenzione di andare a comprare qualcosa dato che il mio frigo era vuoto, mi incamminai verso la mia auto quando il mio telefonino squillò , sperai che non fosse un altro caso , guardai lo schermo ed era Spencer dopo un po' risposi J"Dottor Read da quanto tempo" sentii una risatina dall'altro capo del cellulare S"Agente dove si trova ?" J"Sto andando a recuperare la mia auto e poi devo fare dei servizi e lei ?" S"Che coincidenza sono proprio vicino alla sua auto" a quel punto fui io a sorridere J"Bene sto arrivando" e chiusi la telefonata.

Negli ultimi periodi Spencer era cambiato si era aperto , su alcune cose non su tutto, scherzava e parlava molto di più e di questo ero contenta anche se le cose che mi piacevano più di lui erano i suoi momenti di timidezza e di goffaggine , e forse erano le cose che piano piano mi stavano facendo innamorare di lui, era anche molto più sereno. Quando ero vicino a lui mi sentivo al mio posto e questa cosa un po' mi terrorizzava perché avevo paura che non durasse, che fosse un'illusione . Arrivata alla macchina lo trovai lì appoggiato alla mia auto con il suo innocente sorriso sul volto e sempre impegnato a tormentare la tracolla della sua borsa, mi avvicinai e con mia grande sorpresa fu lui a baciarmi ,fu un bacio semplice ma che suscitò in me emozioni mai provate , fu il regalo più bello che potessi mai ricevere dopo quei giorni passati a lavoro, subito dopo mi disse S"Allora cosa hai in mente di fare oggi ?" J"Nulla di programmato volevo solo andare al supermercato a comprare delle cose da mangiare dato che a casa non ho quasi più niente " S"Perfetto , io non ho nulla da fare ti accompagno se vuoi?! " sorrisi J"Certo mi farebbe molto piacere "detto questo salimmo in auto.

E se un giorno arrivassi Tu...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora