Un'uscita inaspettata

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Erano passati due mesi e dovevo dire che era molto più difficile di quello che mi aspettavo ma ci stavo riuscendo , di mattina ero all'accademia mentre il pomeriggio venivo lasciata libera e potevo raggiungere i membri della squadra ,anche lì però continuavo a studiare e il mio insegnante era Spencer che si divertiva a recitarmi i miei manuali a memoria e a guardare la mia faccia sbigottita.Un giorno stavo studiando alla scrivania che condividevo con Spencer quando quest'ultimo si sedette vicino a me e iniziò a fissarmi , dopo qualche minuto alzai lo sguardo e dissi:"Devi dirmi qualcosa Spencer?" guardandolo dritto negli occhi all'inizio lui iniziò a balbettare e ad essere a disagio ma dopo un respiro profondo disse:"A d-dire il v-vero volevo chiederti se volevi venire a vedere un film c-con me" rimasi sbalordita e pensai Spencer Reid vuole uscire con me?! ma lui due secondi dopo,vedendo forse la mia espressione, si affrettò a dire :"come amici è o-ovvio" ci rimasi male ,ma cosa mi aspettavo Spencer non poteva interessarsi a me lui è un uomo intelligente anzi molto intelligente cerca una donna intelligente quasi quanto lui e io non sono certo in cima alla lista ,così dissi velocemente :"Si certo si avevo capito che era come amici" lui mi guardò e disse:"Ma non mi hai risposto..."non lo lascia finire e dissi :"Certo certo che ci vengo ,cioè mi farebbe piacere perché no non c'è niente di male siamo due colleghi che escono come amici...o meglio io cercherò di diventare una di voi non lo so se saremo colleghi...e poi amici possiamo definirci amici perché non so potrebbe darti fastidio e io..."mi bloccai all'improvviso vedendo che stavo iniziando a parlare a macchinetta , io parlavo a macchinetta solo quando ero nervosa e ero con le persone che mi interessavano.Spencer mi guardava divertito e disse:"Spero che non sarai così nervosa stasera e che al cinema non parlerai così tanto "io imbarazzata dissi :"Scusa " e lui subito mi rispose:"No non farlo, mi piace mi fa sentire a mio agio...ci vediamo stasera alle otto all'uscita "

Le ore successive passarono veloci mi cambiai ,prendendo le cose pulite dalla mia ventiquattrore , non mi truccavo mai quindi chiesi in prestito a Penelope i suoi trucchi ,erano tutti colori sgargianti ma io optai per un ombretto bianco e un po' di mascara niente di eccessivo dato che non sapevo truccarmi. Erano le 7 e 55 mi guardai allo specchio e cercai di essere il più presentabile possibile ,aggiustando non so quante volte il colletto della giacca, e mi avviai all'uscita.Lui mi aspettava già lì ,si era cambiato anche lui ed era molto carino con i suoi capelli medio-lunghi ma sempre un po' ribelli che gli coprivano il viso, mi avvicinai e lo salutai. Andammo al cinema con la sua auto, un auto molto vecchia ma nel suo stile.

Quando il film finì erano le 10 di sera e decidemmo di andare a mangiare qualcosa quando ci sedemmo Spencer disse:"Allora piaciuto il film?"e io risposi sorridendo:"Si non avevo mai visto un film in lingua tedesca...ah e grazie per le varie spiegazioni " ,dopo la mia affermazione si incupì ma io aggiunsi subito:"Dico sul serio sono state molto interessanti " a quel punto mi guardò e disse :"Non ti da fastidio il fatto che abbia una spiegazione o un aneddoto per tutto ?!..molte persone lo trovano fastidioso..."io mi affrettai a rispondere :"No mi piace il modo entusiasta con cui parli di tutte le cose che sai... è piacevole ascoltarti"mi guardò sorrise e abbassò il capo aggiustandosi il tovagliolo sulle gambe e poi disse:"Parlami un po' di te ci conosciamo già da un po' ma non so praticamente nulla "rimasi senza parole non ero un persona interessante la mia vita era un po' un disastro , ma alla fine dissi :"A dire il vero non c'è molto da dire sono sempre stata a Washington ,ho passato la maggior parte della mia vita in orfanotrofio i miei mi ci hanno abbandonato quando ero molto piccola non ricordo niente di loro, non so se ho fratelli o sorelle non ho mai fatto delle ricerche e poi la mia vita è stata molto tranquilla niente di così interessante da essere narrato tu invece?!"lui subito rispose :"Io sono di Las Vegas , sono figlio unico ,ho vissuto la maggior parte della mia vita con mia madre , ho tre lauree , ho una memoria eidetica ,un QI di 187..."lo interruppi nuovamente dicendo:"Voglio sapere di Spencer non del dottor Reid" lui mi guarda un po' sorpreso e nei suoi occhi si affaccio uno spiraglio di paura e allora aggiunsi"Se vuoi non sei obbligato..."dopo un po' di esitazione disse:"Mi piace la letteratura del XV secolo" e io gli chiesi "Wow come mai ?" e lui riprese:"Mia madre me la leggeva sempre ,lei era una docente di letteratura e amava leggermi dei libri quando ero bambino"consapevole dello sforzo che aveva fatto gli risposi:"Tua madre deve essere una donna straordinaria e lei vive ancora a Las Vegas? Con tuo padre o da sola?" rattristandosi disse:"Si ma non da sola vive in un centro per persone con malattie mentali lei è affetta da schizofrenia invece mio padre è andato via quando io ero un bambino"mi sentii un idiota ad aver fatto quella domanda ma non potevo saperlo così risposi dicendo:"Perdonami non lo sapevo altrimenti non avrei mai toccato un tasto così delicato"lui mi guardò con un sorriso rassicurante e disse:"Tranquilla non è grave ". Restammo in silenzio per un po' poi decidemmo di ordinare ,parlammo del più e del meno di alcuni casi che aveva seguito con la squadra ma percepii che aveva omesso delle cose non so perché forse era solo una mia sensazione, forse lui era arrabbiato con me per aver fatto domande troppo personali oppure erano solo delle mie paranoie .Alla fine finimmo di mangiare ,pagammo e uscimmo dal ristorante.

Da vero gentiluomo insistette ad accompagnarmi a casa anche se io obbiettai più e più volte , arrivati sotto casa mia mi volta verso Spencer e dissi:"Sono stata molto bene stasera e volevo ancora scusarmi per averti chiesto cose di cui forse non volevi parlare io..." lui però ad un tratto mi interruppe dicendo:"Non devi scusarti e non mi è dispiaciuto parlare con te dei miei genitori o di altri aspetti della mia vita privata , mi piace parlare con te "rimasi basita dalle sue parole avrei voluto abbracciarlo perché nessuno aveva mai detto delle cose tanto dolci ,però mi ricordai che a lui gli abbracci non piacevano così la salutai con un gesto della mano e scesi dall'auto mi avviai verso il mio portone poi però mi voltai per vedere se era ancora lì e lo sorpresi a fissarmi allora lui un po' imbarazzato mise in moto e partì mentre io rimasi sul portone a guardare la sua auto e la mia bella serata con Spencer andare via.

E se un giorno arrivassi Tu...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora