Capitolo 8

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                    Alleanze sciolte

È appena mattina quando andiamo

verso il muro di rovi per distruggerlo con lo 'sputafuoco' (così chiamo io quell'aggeggio che,appunto,sputa fuoco).Camminiamo da un pò quando si sentono due colpi di cannone sparati di seguito,poi l'urlo di una ragazzina,silenzio,un'altro colpo di cannone.Dobbiamo essere rimasti più o meno in dieci,ma non ne sono proprio sicura così chiedo ad Haymitch "Quanti siamo ancora in vita?"  lui resta un pò a riflettere,poi dice "dieci,con questi tre sette"un colpo di cannone "anzi,sei..."sono morti così tanti tributi in così pochi giorni?Il mio più grande terrore è quelli di restare sola con Haymitch qui,costretta ad ucciderlo,o a morire.

Alzo lo sguardo e mi accorgo che sono restata a riflettere troppo,Haymitch mi guarda strano e io azzardo un "che c'è?" e lui di rimando "niente...non volevo farti sentire in imbarazzo...scusa..."arrossisco e chino il capo per non darlo a vedere "io...non...non preoccuparti,non hai fatto niente,davvero."Haymitch è un pò perplesso,in effetti non so neanch'io quello che ho appena detto,per fortuna lui è troppo preso dalla 'fine dell'arena' che si rimette a camminare come se nulla fosse successo.

È appena pomeriggio quando riusciamo a distruggere il muro di rovi,Haymitch è entusiasta,lo si può notare dal suo sorriso(per Haymitch è uno sforzo immane sollevare le punte delle labbre in una specie di sorriso)

e dalle sopraciglia che non sono nel solito cipiglio ombroso.

Passiamo attraverso il muro di rovi e ci troviamo davanti un terreno secco e piatto che termina con un dirupo:signore e signori,ecco a voi la fine dell'arena!

penso,che cosa si aspettava Haymitch?Così lo esorto "È tutto qui,Haymitch.Torniamo indietro"lui però non vuole andare via,infatti dice "No,io resto qui".Un colpo di cannone,oh no,siamo in cinque,non possiamo continuare ad ignorare il fatto che il campo potrebbe restringersi a noi due.Faccio io la prima mossa "Va bene.Siamo rimasti solo in cinque.Adesso possiamo anche salutarci...non voglio che il campo si riduca a te e me."Haymitch si limita a rispondere con un"D'accordo".

È tutto qui,d'accordo?Non si degna nemmeno di voltarsi,di guardarmi?

Bhe,forse è meglio così,mi volto e mi allontano.Cammino per il bosco alla ricerca di un posto sicuro e,lo ammetto,ho paura perchè sono sola.Però non sono molto lontana da Haymitch,potrei tornare,ma poi?Cinguettii,cosa?Ma che diavolo succede?Altri cinguettii,alzo lo sguardo,oh cavolo:sui rami di un grosso albero sta appollaiato uno stormo di uccelli rosa confetto,con becchi lunghi e sottili, pronto ad attaccare.Comincio a correre e gli uccelli-killer mi volano dietro,sempre più veloci,sempre di più finchè non mi raggiungono e mi buttano a terra,cado di schiena battendo forte un tallone.Iniziano a trafiggermi con i lunghi becchi le gambe,la pancia e le braccia che mi coprono la faccia e la gola,il dolore è insopportabile,così inizio a gridare di dolore e di paura,tutti gli uccelli volano via tranne uno,che mi trafigge il collo da parte a parte proprio quando arriva Haymitch,corso in mio aiuto, arrivato troppo tardi per salvarmi ma in tempo per vedermi morire.

Che i 50esimi Hunger Games abbiano inizio.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora