Analisi del rapporto tra scienza e filosofia in Voltaire e Schlick

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Prefazione

Nel tempo la filosofia si è evoluta, dai primi autori greci che riconducevano tutto l'esistente ad un unico principio generante ad una disciplina complessa che tratta del sapere nel suo insieme discostandosi sempre più da miti e legende per diventare analitica e logica. Ad ogni nuovo filosofo della storia dobbiamo riflessioni sempre più mirate e approfondite in campi diversi, e nei secoli la Ragione prende sempre più importanza, ciò che può essere dimostrato diventa oggetto di analisi e studio. Nel medioevo si cerca con Agostino e Tommaso di conciliare persino il concetto di fede con quello di ragione. Questo processo porta ad una maggiore conoscenza e ad un approfondimento di alcuni settori, per primi quelli logico matematici, poi la fisica e l'astronomia, e ancora negli ultimi secoli la medicina, la chimica fino alle cosiddette scienze umane come la psicologia, la Sociologia la religione e l'Etica. ma questa settorializzazione del sapere è anche un processo di sottrazione teorica? Cosa rimane della Filosofia se ne togliamo quelli che per secoli ne sono stati i più importanti campi d'indagine? La filosofia ha ancora diritto di esistere come disciplina a se o è solo Storia di se stessa?

Per alcuni autori la filosofia si identifica con la metafisica, per altri è un modo di analizzare il pensiero umano e il suo sviluppo. 

Si tratta di un tema interessante che può avere molte risposte, in questo lavoro racchiudo due brevi saggi in cui analizzo il rapporto tra le scienze empiriche e fisiche e quelle metafisiche o filosofiche in senso stretto. Nei due saggi si affronta lo stesso tema ma attraverso due sguardi completamente diversi, nel primo siamo nel pieno dell'illuminismo e l'autore privilegiato e Voltaire, nel secondo siamo nel novecento nella corrente neopositivista con Schlick. In duecento anni cambia completamente la prospettiva, innanzitutto la definizione di scienze empiriche si amplia e a quelle strettamente matematiche e fisiche si aggiungo le scienze umane in particolar modo la sociologia e soprattutto la psicologia, un interessante discorso si può fare per quelle discipline che stanno ancora cercando una loro definizione e autonomia e che per questo ancora vengono ritenute parte della filosofia ma stanno andando ad acquisire indipendenza come l'Estetica e l'Etica, quest'ultima in particolare nella seconda metà del novecento e nei primi decenni del ventunesimo secolo diventa sempre più indipendente e le problematiche riguardanti proprio il rapporto con la parte più scientifica del sapere diventerà particolarmente interessante con la nascita della Bioetica e di tutte le controverse argomentazioni da essa sollevate. Ma prima di addentrarsi nell'analisi di un'unica disciplina questo piccolo lavoro vuole mostrare come nel tempo sia cambiata la concezione e il ruolo della filosofia e della metafisica, pur analizzando due autori che credevano poco in questa disciplina le differenze che riscontreremo sono evidenti.
Interessante sarebbe applicare un analogo sistema su autori dello stesso periodo che invece avevano una forte sensibilità religiosa e metafisica. Sicuramente le prospettive sarebbero completamente opposte.
Comunque ritengo che questo piccolo lavoro possa dare spunti di riflessioni per questo tipo di raffronto in molti autori e che sia utile per renderci conto di come il ruolo e il modo di vedere la filosofia all'interno delle nostre vite sia cambiato. 






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