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Anche se il cielo era grigio speravo costantemente in un raggio di sole.
Cam come sempre dormiva e io che non riuscivo a chiudere occhio decisi di farmi un caffè.
Una delle altre cose che volevo era una giornata senza litigi, senza dover soffrire, volevo meno sofferenze e un po' più di pace.
Ovviamente non mi era concesso nemmeno quello, non feci in tempo a sedermi che qualcuno suonó il campanello.
Andai ad aprire e davanti a me si presentò una ragazza abbastanza alta, con i capelli raccolti e un viso stanco, anzi stanchissimo.
-C'è Cameron?- chiese.
-Tu.. saresti?-
-Giusto, scusami. Sono Dana, sono andata a casa di Cameron e un ragazzo mi ha detto che potevo trovarlo qui.-
Quando abbassai lo sguardo sulle sue mani notai che erano poggiate su un pancione. Era incinta!
-Allora, posso parlargli?- mi chiese insistente e io chiamai Cameron.
Arrivò con un pantalone della tuta, la canotta e i capelli ancora bagnati e quando vide quella ragazza si fermò, sembrava avesse perso un battito o anche di più.
-Liss, puoi lasciarci da soli un attimo?- mi chiese lui, ma voleva più imporlo.
-No, è casa mia e si da il caso che io sia la tua ragazza quindi posso ascoltare senza alcun problema- insistetti.
Dana iniziò a parlare...
-Senti, sto avendo problemi con la gravidanza e avevo bisogno di un tuo aiuto. Potresti al..- non fece nemmeno in tempo a finire che io la buttai fuori casa.
Mi sentivo vuota. Inutile, come se non contassi più niente per nessuno.
Quando si accorse che piangevo cercò di avvicinarsi a me ma io feci un passo indietro.
-Figlio di puttana- sputai acida più che mai.
-Lissa io avrei dovuto dirtelo ma è successo quattro mesi fa e tu non eri qui, non stavamo insieme, è successo quando io e te ci odiavamo ancora- tentava inutilmente di giustificarsi.
-Sei uno stronzo e ti odio- gridai correndo in camera a prendere la mia borsa e il telefono.
-Ero ubriaco, non la amo, Liss è stato solo sesso!-
-Solo una volta?- chiesi io.
-Cosa?- mi guardò interrogativo  -Te la sei scopata solo una volta?- strillai più di prima.
Lui mi guardò e annuì  in maniera poco credibile; sapevo che era successo più di una volta!
-Ok, forse tre o quattro volte ma il punto non è questo!-
-E allora qual è?- chiesi incazzata.
-Non avrei voluto accadesse ma..- iniziò lui.
-Ma è successo. Coglione!- terminai io la frase.
La cosa che più mi faceva incazzare era che aveva avuto tre mesi per dirmelo ma si era approfittato di me, mi sentivo usata e stupida ad essere caduta ancora nella sua trappola.
Me ne andai prima che potesse degenerare la situazione.
Parcheggiai in una piccola strada dove c'era un locale, guardandomi allo specchietto mi misi un po' di mascara e dopo poco entrai.
-Due shot di vodka per favore- e ordinai quello che volevo al bancone.
Mentre aspettavo, vidi entrare Dana, la ragazza che si era presentata a casa mia.
Venne verso di me e io alzai gli occhi al cielo per disperazione.
-Mi stai seguendo?Sono già abbastanza incasinata per conto mio, non mi serve una ragazza incinta.-
-Non voglio incasinarti la vita, non sono una che rovina le relazioni, devi credermi; sono solo andata a letto con il ragazzo sbagliato al momento sbagliato- mi tranquillizzò ma mentre parlava io mandai giù quei due shottini.
-E con questo?-
-Senti, non volevo rimanere incinta e non vorrei nemmeno portare avanti la gravidanza ma devo. Ho commesso un errore e devo pagarne le conseguenze; tra un mese inizierò il secondo anno di università e tutto quello che voglio è farmi una vita e rendere questo bambino orgoglioso di me- mi spiegò tutto con una certa calma.
-Cosa ti serve?- chiesi io notando che diceva la verità.
Insomma, era una ragazza a posto ed era anche piccola. Riuscivo solo a pensare che Cameron aveva rovinato la vita a quella ragazza!
-I miei mi hanno cacciata di casa e mi servono 180 dollari per le visite, ero venuta solo per chiedere a Cameron questi soldi, non per rovinare il vostro rapporto. Gli avevo già detto che se non vuole saperne niente del bambino lo crescerò io, insomma a me va bene ma adesso ho bisogno di soldi- era triste per questo e mi accorsi che era anche leggermente imbarazzata.
Presi dalla borsa 200 dollari e glieli diedi. A me non avrebbero fatto differenza visto il lavoro di mio padre e tutto il resto, ma a lei si.
-Sono quello che ho ora, tieni il resto. E questo è il mio numero, per qualsiasi cosa chiamami- non sapevo perché ero stata così gentile con quella ragazza, ma mi sentivo in dovere di rimediare alle cazzate che Cam aveva fatto.
-Grazie per tutto. E comunque state bene insieme, spero potrai perdonarlo- sorrise.
-Le cose tra noi non andavano già bene prima, non voglio immaginare adesso!- la salutai e me ne andai via.
Mi sentivo una brava persona ad averla aiutata ma allo stesso tempo ero incazzata con Cameron. Aveva davvero esagerato!
La prima persona che mi venne in mente era Jack, per evitare di scoppiare in lacrime per la strada andai a bussare come una senza tetto a casa sua.
Non salutai nemmeno e entrai in casa piangendo.
-Che hai?- chiese preoccupato.
-Ha messo incinta una ragazza- mentre lo dicevo cercavo di non piangere.
-È un idiota!- ammise lui,per poi tapparsi la bocca. Ma aveva totalmente ragione.
-Ho bisogno di pensare al mio futuro, e se continuano di questo passo non penso che lui ne possa fare parte- ammisi sospirando.
-Dammi il telefono!- mi disse lui, glielo direi e quando me lo ridiede vidi che c'era Tinder, un'applicazione per incontri e nella mia descrizione c'era scritto 'solo sesso e un amico, nessun legame!'
-Ma sei stupido?- gli chiesi, ma poi scoppiai a ridere.
-È quello che ti serve per ora per il tuo futuro: nessun legame. Poi ho un biglietto in più per Baltimora. Vieni con me da Jake?- e mi guardò sorridendo.
Non potevo non accettare, avevo bisogno di andare via, di staccare un po' la spina e riattaccarla il più tardi possibile. Quindi accettai, quasi ad occhi chiusi!
Lo salutai solo per poco e andai a casa mia per prendere altra roba utile per il viaggio.
Quando entrai in casa non feci caso a lui che era in cucina e corsi in camera mia a prendere dei vestiti.
Mentre mettevo la roba nel borsone sentii i suoi passi alle mie spalle e il mio cuore iniziò a battere più forte.
-Dove sei stata?- mi chiese. Ma io non gli risposi, ovviamente.
-Dove stai andando?- continuò a chiedere.
Poi mi prese il polso per farmi smettere di mettere la mia roba nel borsone e subito lo guardai male.
-Lasciami! Hai avuto 3 mesi per dirmi che hai messo incinta una ragazza e non l'hai fatto. Cosa ti aspetti da me? Voglio una vita senza questi fottuti tira e molla, senza dover porre rimedio alle tue cazzate. Pensi piaccia a quella ragazza essere stata cacciata di casa, andare a scuola ed essere vista come la puttana che si è fatta ingravidare? Beh, io non penso proprio! - gli urlai contro.
-Non è stata colpa mia!- disse tentando di sdrammatizzare.
-E di chi è allora la colpa? Tu ti sei tolto i pantaloni per lei..più di una volta. Tra pochi mesi avrai un figlio e sei ancora una testa di cazzo. Non avrei dovuto crederti quando mi hai detto di essere cambiato, tu non puoi cambiare Dallas, rimani lo stronzo di sempre.-
Tutti fanno errori, compresa la sottoscritta, ma abbiamo il coraggio di riconoscerli e porre rimedio, ma lui no invece. Lui aspettava che qualcun altro lo facesse al posto suo.
-Dove vai?- chiese preoccupato mentre io scendevo le scale.
Ovviamente mi seguì.
-Lontano da te, ti lascio affogare nella tua merda- gli risposi disgustata indicandogli le lattine di birra vuole sul pavimento della mia cucina.
Noi avevamo un problema e lui beveva, lui aveva un problema e beveva, litigava con qualcuno e beveva, faceva una stupidaggine e beveva. Era il suo nuovo stile di vita!
Misi tutta la roba in macchina e poi chiusi la portiera.
Lui mi rincorse e mi supplicò di restare ma era troppo tardi: ero già alla fine della strada!

Niente di più ||Cameron DallasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora