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-Sei sicura del fatto che non devo restare?- chiese Abbie.
-Tranquilla, c'è Etahn qui- la rassicurai io.
-Notte stronzetta- e andò via, gli altri erano spariti da un bel pò e mio fratello era al piano di sopra mentre io sparecchiavo la tavola.
La cena con gli amici non fu poi così tanto disastrosa come l'avevo immaginata, escludendo il teatrino che avevamo fatto io e quella sottospecie del mio ex.
Abbie e Nash erano preoccupati per me, pensavano fossi sotto stress ma io stavo benissimo.
Spensi le luci, controllai che la porta fosse chiusa e mi trascinai su per le scale per arrivare in camera mia. Era in quel momento che ti rendevi conto di quanto fosse utile l'ascensore!
-Ethan hai visto il telecomando della TV?- chiesi a lui, ma non mi rispose perché probabilmente era in bagno.
Avrei fatto da sola. Controllai ovunque, mancava solo il cassetto del comodino. Mi misi in ginocchio sul pavimento e iniziai a cercare.
C'era di tutto. Ad un certo punto caddero per terra delle foto, erano le foto di me da bambina dove c'era anche Cameron.
Erano davvero troppe e a quel punto non sapevo più che fare, Nash aveva ragione: ogni volta lui sarebbe riaffiorato tra i miei ricordi e sarebbe stato inevitabile.
Una lacrima scivolò sulla mia guancia e più veloce che mai cadde sulla fotografia che io asciugai.

-Lissa che fai?- chiese Ethan non vedendomi, ma appena notò che ero seduta per terra si affacciò dall'altra parte del letto e probabilmente capì il motivo di quelle lacrime sin da subito, gli bastò guardare la foto che avevo in mano e tutto era chiaro.
-Posso dirti una cosa?- e io annuii.
-Tu lo ami ancora, non lo puoi negare perché ormai è evidente-  devo ammettere che la verità era piuttosto dolorosa ma io dovevo continuare a combattere.
Mia madre diceva sempre che la verità è giusta ed è sbagliato offendersi quando ci viene mostrata.
-No che non lo amo.-
-Allora perché sei seduta sul pavimento a torturarti guardando vecchie foto con lui? Perché indossi ancora il suo braccialetto?- erano troppe domande, rischiavo di scoppiare per davvero.
-Il bracciale non significa niente come lui per me non significa niente- una bugia dopo l'altra stava uscendo dalla mia bocca, mentire era diventato un vizio ormai.
-Se davvero è come dici toglitelo e fallo sparire, se vuoi farmi credere a quello che hai appena detto strappa quelle foto. Puoi essere felice anche senza di lui, devi solo trovare il coraggio di non ascoltare le tue abitudini. Un giorno alla volta, un dolore alla volta. Provaci!-
Forse aveva ragione ma io non potevo farlo, non ero ancora pronta.
-Non sono ancora pronta Ethan- e lui mi guardò come se sembrasse non capire quello che gli dicevo.
-E quando sarai pronta Liss? Secondo me mai, devi ammettere a te stessa di aver semplicemente voluto bene alla persona sbagliata perché non diciamo cazzate, capita a tutti di innamorarsi di quello sbagliato.
Tu puoi scegliere, fallo nel modo giusto. Al momento stai solo facendo del male a te stessa e a Shawn, forse anche a Cameron. Ma parliamo di Shawn, tu non lo ami come dovresti, non lo ami come lui ama te e questo l'abbiamo visto tutti. Stasera.-
-Non è vero io ci tengo a lui- ero così confusa.
-L'hai detto tu stessa, ci tieni a lui..ma non lo ami- concluse.
-Si che lo amo, solo non nello stesso modo in cui amavo Cameron.-

-Tutti sappiamo come dovrebbero stare le cose e lo sai anche tu, ne sono sicuro.
Lissa lui ti ama ed è evidente che tu provi qualcosa per lui, ancora. Puoi amare anche due persone nello stesso momento, non sei una brutta persona se lo fai perché è capitato anche a me in passato; il problema è che alla fine devi prendere una decisione. Puoi gridargli contro di andare via, ma sai che lui non se ne andrà mai perché Lissa, chi ama non ti lascia nemmeno se glielo urli contro.- mi diede un bacio sulla fronte e io lo implorai di non riprendere più quell'argomento e lui mi disse che ci avrebbe provato.
Era un sollievo, stavo per scoppiare!

                                ***

La notte non andò come previsto. Non riuscii a dormire quasi per niente e Ethan russava in una maniera impressionante, avevo la testa che mi scoppiava sia per quello che era accaduto la sera precedente e soprattutto per il fatto di non riuscire a trovare una posizione comoda in quel letto.
Decisi di alzarmi, avevo bisogno di caffè, anzi era proprio indispensabile per me la caffeina perché dovevo evitare di addormentarmi ovunque.
-Ethan- lo chiamai per ben dieci minuti ma non dava nessun segno di vita.
Probabilmente era uscito, anche se credo mi avrebbe avvertito se doveva andare da qualche parte. Pazienza, l'avrei aspettato.
Stavo per prendere la tazza ma non feci in tempo nemmeno ad arrivare in cucina perché lui mi colse di sorpresa.
-Brutto stronzo lasciami- mi dimenavo e gli tiravo dei pugni sulla schiena ma niente, ero a testa in giù e a breve sarei stata tutta bagnata.
-Nella piscina no, per favore- lo implorai.
-Troppo tardi- rise e poi mi lanciò in piscina.-
Ero tutta bagnata alle nove di mattina e non perché ero sotto la doccia, questo non migliorava le cose.
-Considerati un uomo morto- dissi, scandendo ogni minima parola.

Niente di più ||Cameron DallasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora