capitolo 19

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Caro Michael,
Ti sto scrivendo una lettera anche se ora tu sei morto una seconda volta, e questa volta sei morto davvero. I tuoi nemici, se così si può dire, ti hanno trovato e ti hanno ucciso. Tra poco toccherà anche a me la tua stessa sorte. Prima di morire devo assolutamente dirti una cosa: ti ringrazio perché mi hai resa migliore, l'unico modo che avevo per stare con te era quello di migliorare e ci sono riuscita. Ne abbiamo passate tante insieme e siamo sempre usciti vincitori dalle difficoltà... O quasi. Io però ho fallito, ti ho reso peggiore a quanto pare e ti chiedo scusa.
Forse prima che io lasci questo mondo ti interesserà sapere cosa ho fatto durante la giornata: sono stata un po' con Giacomo e gli ho detto "addio" perché gli ho raccontato del fatto che probabilmente morirò a breve, anzi ora ne sono sicura. Sono stata da Grace e l'ho abbracciata come non ho mai fatto prima d'ora e lei si è messa a piangere, povera piccola! Credo abbia capito le mie intenzioni ma non si è opposta perché sarebbe stato inutile.
Mi dispiace abbandonare Abdul e Rocky, so che Grace se ne prenderà cura perché sarà uno dei pochi ricordi che avrà di me oltre a questa lettera e al mio diario. Mi sto già pentendo di quello che farò ma non ho altra scelta perché andrà a finire male comunque, quindi perché non farlo? Lo so, sono un po' vaga ma questo mi aiuta a vivere i miei ultimi istanti con più leggerezza. Chi l'avrebbe mai detto che la mia vita avrebbe preso una piega del genere? Io non me lo aspettavo di certo!
Sei pronto Michael? Lo sai che mi rivedrai? Ti amo. Sto arrivando Michael.

Jessica.

Era tardo pomeriggio, i raggi del sole illuminavano la stanza con una luce soffusa che colorava le pareti di un colore tra l'arancione e il giallo. Gli uccellini cantavano e c'era una leggera brezza che portava l'odore dei primi fiori che stavano sbocciando dopo il lungo inverno. Tutto pareva tranquillo, ma era una tranquillità malinconica.
Jessica andò alla finestra e guardò fuori. Pensò agli anni passati, ai suoi figli, a Karen e Nicholas che non vedeva da anni e che non avrebbe rivisto più fino al giorno della loro morte. Sospirò, guardò i suoi criceti che la fissavano incessantemente come se la stessero implorando di non compiere quel gesto. Jessica ci stava ripensando, forse era stata troppo affrettata. Si sedette, appoggiò la penna che teneva ancora in mano, strappò la lettera dal diario, la piegò e la infilò nel reggiseno. Sapeva che gli assassini di suo marito le avrebbero fatto una visitina, quindi era meglio non lasciare prove in giro.
Una lacrima le solcò la guancia destra, poi una seconda, poi una terza. Sorrise, prese la capsula contenente cianuro è sempre sorridendo la ingerì. La morte venne a prenderla e lei chiuse gli occhi godendosi la pace maliconica che ora sentiva.

Spazio autrice:
Ebbene sì, questa storia è finita. Mi dispiace sia finita così e pensare che il finale non doveva nemmeno essere così: Michael e Jessica dovevano morire insieme mano nella mano. Si sa che spesso le cose non vanno come devono andare ma va bene anche così in questo caso.

Caro diario... Sto arrivando MichaelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora