conosciamoci meglio

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Tutti quanti si dirigevano verso l'aula magna per la presentazione della scuola e del programma.
Io e Fabio ci sedemmo in fondo, dopo esserci seduti la preside si presentó e ha sua volta presentó i prof e quando arrivò a lui, al figone di prima, disse:

Preside:questo è l'insegnante di matematica il prof Giovanni Di Napoli.

Così terminata la presentazione dei prof e del programma mi diressi verso la mia classe (1B) e quando entrai c'erano quasi tutti i miei futuri "amici", scelsi il pesto perfetto, era in mezzo all'aula, vicino alla finestra e ai caloriferi. Così per le stagioni ero apposto.
Alla prima ora avevamo la prof di italiano e storia che ci fece fare il giro dei nomi per presentarci.
Poi alla seconda educazione fisica e alla terza matematica.
Stavo morendo dentro,  non vedevo l'ora di ri incontrare il figone, ma ad un tratto entro un'altro ma subito dopo affermò che era la classe sbagliata e ritornò fuori tutto imbarazzato e ad un tratto entrò giovanni, e come lo vidi mi arrossi così tanto che quando mi ha visto pensava mi stessi strozzando, mi venne   in contro preoccupato chiedendomi se stavo bene e io li risposi semplicemente con un mormorio li risposi di "si".
Così si avvicinava sempre di più e io giustamente arrossivo di più, e ad un centimetro dalla mia  bocca mi disse

Prof: sicuro.

Con quel fantastico sguardo aaahh mlmlml stavo morendo dalla voglia di baciarlo, e mentre stavo per parlare cercando di non strozzarmi con le mie parole li dissi certo giovanni.
Il prof mi tirò un'occhiataccia e si allontanò verso la cattedra.
Mi sono pentito di quelle parole per tutta l'ora pensando a quanto ricco fosse il mio vocabolario linguistico ho dovuto dire quelle parole.
Suonò la campanella quindi il primo giorno era finito, tutti uscirono ma io rimasi dentro solo col prof.
Volevo scusarmi per quello che li avevo detto prima, ad un tratto mi guardo sorpreso e mi chiese:

Prof: Toby cosa ci fai ancora qua.

Mi avvicinai a lui e gli risposi.

Io: no prof, volevo scusarmi per quello che ho detto prima, (abbassai la testa dal dispicere) mi dispiace non volevo sminuirla davanti a tutti.

Così si alzò e si avvicino alla mia faccia e con la mano afferrandomi il mento, mi alzò la testa e mi disse.

Giovanni: non preoccuparti, dispiace a me perché ti ho dato questa impressione. Cercavo di capire perché guardavi i miei pettorali.

Come senti quelle parole arrosi subito.
Non riuscivo a guardarlo in faccia così mi voltai e presi lo zaino, ma lui andò verso la porta e la bloccò mettendosi davanti mi guardò e arrossì .

Prof: oh scusa non so cosa mi è  preso
Hahaha (si passò la mano tra i capelli)

Si sposto e lo salutai dicendoli arrivederci e me ne andai.
Ero troppo preso dalla felicità che volevo gridare,vomitare,ridere,piangere,mangiare perché si, quasi tutte le emozioni mi portavano a mangiare anche se ero in forma.

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