Cap.3: Vivrò con il tuo pensiero

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{Pov's Marinette}
Giunsi a casa di Alya il prima possibile, non volevo altro che chiarire le cose con la mia migliore amica.

Oramai quella casa la conoscevo meglio delle mie tasche. Sua mamma infatti era a lavoro e sono dovuta entrare da sola. Il nascondiglio per le chiavi di riserva era sempre lo stesso: dietro la cassetta per la posta, lì, vicino alla porta d'ingresso.

Salii in camera di Alya e la trovai distesa sul suo letto, con le ginocchia ritirate a sé e il telefono in mano. A tratti singhiozzava e mugugnava, mentre su quello schermo freddo, scorrevano immagini e video di Ladybug pubblicati su youtube da vari fan, cioè, dai miei fan.....
oh santo cielo, era davvero strano rivedersi su un'applicazione famosa in tutto il mondo e nei panni di un personaggio amato da tutta Parigi! O meglio, dalla maggior parte dei Parigini, tenendo presente il perfido Papillon...

Appena avvertì delle presenze nella sua stanza, Alya si alzò di scatto spaventata e quando realizzò che ero io, restò a fissarmi a lungo. Evidentemente non si aspettava che la venissi a cercare.

M: Ciao Alya, tutto ok?
Le domandai avvicinandomi pian piano a lei, fino a sedermi al suo fianco.
Subito mi abbracciò e iniziò a piangere e a singhiozzare ancora più ripetutamente di prima, sulla mia spalla. Cercai di consolarla e di capire cosa le fosse successo, ma non riusciva a spiccicare parola, tra tutti quei gemiti. Dopo un po si riprese e iniziò a parlare.

A: non devi preoccuparti per me. L'unica cosa che voglio è la certezza di poterti sempre avere al mio fianco e di poter contare su di te. Voglio la certezza che tu non mi possa mai abbandonare...
M: certo, cucciolina, ovvio che non ti abbandonerò mai. È per questo motivo che sei così giù di morale?
A: già. Non voglio che Nicholas o persone gelose di noi ci separino. Non voglio fare la stessa fine di tutte quelle ragazze cui i rapporti instaurati nel corso degli anni andarono persi per delle sciocchezze. Io desidero le tue chiamate,i tuoi messaggi, tuoi consigli, le tue stronzate, ogni giorno. Mi piace immaginare noi due insieme con i capelli bianchi e quelle gonne anni '70 che portano le nostre nonne. Noi due insieme fino alla vecchiaia.
M: ti prometto che non ti abbandonerò mai e che vivrò con il tuo pensiero, sempre. Te lo prometto, migliore amica!
A: non voglio perdere altre persone a me care... Da quando papà non c'è più, vivo con questa tensione..
M: ti assicuro che non mi perderai, fidati di me. Dai, asciugati quelle lacrime e andiamo a fare una passeggiata, che sei brutta quando piangi!
A: brutta stronza
M: ahah, dai andiamo.

{Pov's Alya}
Non avevo in mente la minima idea di cosa avrei fatto senza quella cretina di Marinette, le ho sempre voluto un mare di bene.

Andammo insieme al parco, quel famoso parco dove, quando eravamo più piccole, io e Marinette ci incontravamo sempre per giocare insieme. Amavo quel luogo, perché conservava ancora tutti quei bei ricordi che hanno segnato la nostra infanzia e quell'odore di pace e tranquillità che non spesso si trovava nelle strade di Parigi.

Ritrovammo una panchina sulla quale io e Mari, qualche anno fa, avevamo scritto i nostri nomi sopra. Non vi erano soltanto i nostri nomi, su quella panca mai stata riverniciata, ma anche quelli di tutti ragazzi e ragazze che hanno avuto un rapporto speciale tra di loro.
Io la chiamo "la panchina dell'amore". Un piccolo frammento di storia che era lì da anni e che dovrà rimanere per tutte le prossime generazioni.

Ci stavamo divertendo come ai vecchi tempi, ci eravamo finalmente ritrovate, quando all'improvviso sbuca, dalla stradina di fronte a noi, Nicholas. Non ero per nulla dell'umore giusto per poterlo vedere, inoltre volevo stare da sola con Mari. Mi aveva promesso che saremmo state insieme, che mi avrebbe consolata e che non mi avrebbe abbandonata. Ci sarei rimasta davvero male se si sarebbe aggregata con Nicholas, ma in fondo non posso impedirle questo, dato che è il suo ragazzo. Per questo non volevo incontrarlo, al momento.

La situazione, però, mi sorprese. Appena Marinette lo vide si fermò un attimo e iniziò a guardarlo con sguardo sognante. Si vedeva a chilometri di distanza che avrebbe voluto prendere la rincorsa, saltargli sopra come un coniglio e inziarlo a coccolare e a riempire di baci. Anche se in quel momento ero io ad aver bisogno di coccole!
Tralasciando ciò, cercò di evitare tale tentazione, si girò e mi iniziò a guardare come un cane pronto a ricevere ordini dal padrone. Io non le dissi niente, ma nonostante ciò scelse lei stessa di evitarlo e di rimanere con me.

Sinceramente rimasi molto sorpresa da questa sua azione, anche se si vedeva sul suo volto un'espressione dispiaciuta e colpevole di tutto ciò che stava accadendo attorno a lei.

Qui mi resi conto che, comunque, ero io che stavo sbagliando tutto. La stavo obbligando a rimanere con me quando, evidentemente, lei voleva rimanere anche un po con il suo ragazzo. Non era affatto colpa sua se tutt'un tratto sono diventata gelosa di lei e di Nicholas. Mi sentivo un mostro, non mi stavo comportando da persona corretta né tanto meno da amica ideale. Non dovevo essere gelosa di lei perché, prima o poi, a tutti arriverà il momento giusto con il compagno giusto. Non potevo lasciarla li con quell'espressione sofferente.

A: Marinette scusami.
Le dissi fermandomi e voltandomi di scatto verso di lei
M: Alya cosa succede?
A: mi sto comportando malissimo, ti chiedo scusa se non me ne sono subito resa conto.
M: Alya ma tu non mi hai fatto niente... perchè mi dici così? Non capisco
A: non voglio vederti soffrire o obbligarti a fare cose che non vuoi. Non voglio comandare la tua vita, non è giusto. Tu non ti stai comportando così nei miei confronti, quindi anche io non devo avere il diritto di comandarti come un burattino
M: tranquilla Alya, non mi hai né ferita né mi stai obbligando a far cose che non voglio. Ho deciso io di non seguire Nicholas perché voglio rimanere da sola con te. È stata assolutamente una mia decisione.
Ho sbagliato fin dall'inizio a ignorarti per stare assieme a lui, ho sbagliato di grosso. Per questo voglio rimediare. Probabilmente Nicholas non mi ha nemmeno vista. In fondo non l'ho maltrattato o tradito con un altro ragazzo, non gli ho fatto nulla di male. Non devi preoccuparti per me Aly.
A: Mari, sei sicura?
M: sicurissima, fidati.

Spazio autrice
Ciao a tutti miraculers, come va? Scusate se per qualche giorno non ho scritto nulla ma non ho avuto il tempo necessario per farlo. Questo è il terzo capitolo della mia prima storia, spero possa piacervi! Se sarà così vi invito a lasciare una ☆ qui sotto e anche una vostra opinione sul mio scritto.
Vi ringrazio in anticipo...
Al prossimo capitolo, ciaoo!❤

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