Cap.2: Mano nella mano

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{Pov's Alya}
Un'altra monotona giornata di scuola era lì ad attendermi. Erano quasi le otto e come al solito ero in ritardo. La voglia di alzarsi dal letto era ovviamente inesistente, tuttavia c'era quella sveglia arancione, a forma di volpe, che ancora suonava. Suonava da un bel po, ma già ero immersa nei miei pensieri. Esatto... pensavo a quanto sarebbe bella la scuola con ancora il pigiama addosso, le ciabatte e tutti i capelli scompigliati!

Abbandonai il mio amato e caldo letto per poi scendere in cucina e fare colazione. Quella mattina non c'era ampia scelta: sul tavolo vi era posizionata solamente una grossa scatola di biscotti, probabilmente erano ancora quei biscotti che il padre di Marinette ci aveva offerto in cambio della pasta all'uovo che la mamma aveva preparato apposta per loro.
I nostri genitori erano molto amici, si conoscevano praticamente da prima che io e Marinette nascessimo. Avevamo un bellissimo rapporto noi due.

Esatto, ero di nuovo immersa nei miei soliti pensieri! Le lancette dell'orologio scorrevano e io ero ancora su quel tavolo a fare colazione. Oramai si era fatto davvero tardi a tal punto da dover abbandonare tutto per poi vestirmi e dirigermi a scuola.
Come sempre mia madre era troppo impegnata per potermi accompagnare. Non mi restava che chiamare Mari e fare il tragitto fino alla nostra cara e odiata scuola insieme. Tuttavia, lei non abitava molto distante da me.

A scuola c'era già il suo ragazzo ad attenderla, Nicholas. Devo ammettere che non mi piace granchè quel ragazzo. Non so, forse è il suo carattere, il suo modo di parlare o di comportarsi... o forse sono io. Probabilmente sono gelosa di loro, in fondo chi non desidera avere qualcuno al proprio fianco a cui pensare ogni giorno, a cui scrivere di continuo, da cui ricevere un "ti amo" ogni tanto?

Suonò la campanella e sfortunatamente terminò il nostro momento di "svago". O meglio chiamarlo "momento pre-ansia" per le interrogazioni che ogni giorno ci tartassano?
Marinette e Nicholas entrarono mano nella mano. Io ero dietro di loro, a fissarli. Ogni tanto lei si girava, mi aspettava, cercava di parlarmi, ma sinceramente mi sentivo del tutto a disagio vedendo loro due insieme, come dei piccioncini, ed io li affianco a loro a ricoprire il ruolo dell'intrusa o dell'impicciona.

Iniziarono le lezioni. Marinette ovviamente era la mia compagna di banco, ma la cosa che mi diede più fastidio fu il fatto che mi parlò per mezz'ora senza mai fermarsi di Nicholas, in più non faceva altro che fissarlo. Le voglio tanto bene ma non la sopporto quando prende certe fisse. Non la sopporto anche perché dovrebbe smetterla di affezionarsi così tanto... e se la lasciasse? Io non posso permettere che lei soffra..

Ovviamente la mia fortuna arrivaba alle stelle, a tal punto che la professoressa di italiano decise di interrogarmi. La ciliegina sulla torta? Marinette chiese di andare in bagno ma ritornò dopo un'ora. Io non so proprio come faccia a cavarsela così, sia con gli insegnati che con i genitori! Ma soprattutto non riesco proprio a capire cosa abbia... voglio dire, ha mangiato un chilo di fagioli per stare più di un'ora in bagno?

{Pov's Marinette}
E anche quel giorno ho dovuto saltare quasi un'ora di scuola per salvare Parigi! Ma stranamente Chat Noir non si presentò.. Vorrei proprio sapere cosa passa di mente a quel gattaccio, quando serve!
Tralasciando questo fatto... Non ho potuto nemmeno passare tutta la mattina con Nicholas! Ok, lo ammetto: ero completamente presa da lui negli ultimi periodi. Ma non potevo farci niente, era così bello, dolce, gentile, mi voleva bene e mi faceva sentire protetta.

Alya invece si comportava in modo un po strano. Era più distratta del solito e spesso fissava me e Nicholas con aria, non so, preoccupata ma allo stesso tempo un po gelosa. Era questa l'impressione che mi fece, e se non mi sbagliavo dovevo assolutamente parlarle, non volevo per nulla al mondo che la mia migliore amica fosse gelosa di me oppure farla sentire in un certo senso abbandonata. Anche se purtroppo il mio ragazzo mi stava sottraendo sempre più tempo a tutte le ore che impiegavo per stare insieme alla mia migliore amica....

Il nostro rapporto non doveva cambiare per nulla al mondo. Fin da quando ci conoscevamo, dalla prima volta che abbiamo legato, dalla prima volta che abbiamo parlato, ci eravamo promesse l'un l'altra di non farci separare da niente e da nessuno, per il resto della nostra vita. Per questo dovevo assolutamente rimediare! Le migliori amiche devono sempre essere disponibili l'una per il bene dell'altra. Le migliori amiche si fanno una promessa fin dall'inizio di un legame di amicizia, una promessa che non deve essere spezzata e che MAI si spezzerà se realmente si hanno tali obbiettivi nella propria mente. Io ce li avevi e giurai di mantenerli sempre, perché una migliore amica c'è in tutti i momenti e io cercai di non ignorarli per nulla al mondo, anche se vi era di mezzo il mio ragazzo.

Non importava, nella vita ho imparato, comunque, che l'amicizia è quel rapporto sentimentale più bello che ogni individuo possa avere. Ho imparato che l'amicizia è una leva fondamentale per il percorso di vita di ogni bambino, adolescente ma anche per gli adulti. Ho imparato, soprattutto, che è l'amico a rimanere sempre: l'amicizia è permanente, ci permette di essere noi stessi senza avere subito dei giudizi, ci permette di confidare tutti quei pesi che si hanno sulla coscienza e ci permette anche di sfogare e di liberare il dolore che si accumula quando si hanno dei tradimenti. Tradimenti da parte del proprio amato o della propria amata.

Esatto. In tutto ciò, volevo arrivare alla conclusione su cui, probabilmente, già molti adolescenti sono giunti: il fidanzato è più che altro transitorio e uno di quei tanti percorsi che si decidono di prendere nella propria vita...

UN AMICO INVECE C'È SEMPRE.

L'inizio di una nuova vitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora