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ERMAL POV'S
"Ho paura di perderti" sono le parole che mi frullano in testa da tutto il giorno.
Fabrizio è la mia vita, mi ha detto che mi ama e io onestamente amo lui.
Ma so che non deve essere facile per lui, con una compagna e dei figli io divento in automatico "l'amante" e gli amanti hanno il ruolo di rovinare le famiglie.
Io non me la sento.
Non posso fare del male a Giada e portare via il papà a Libero e Anita.
Devo avere il coraggio di lasciarlo andare.
**********
Mi dirigo verso la mia stanza di hotel e preparo la valigia.
È già finito tutto.
Tra la tristezza e la malinconia mi metto a canticchiare "A parte te".
Questa canzone mi ricorda un sacco la prima notte che siamo stati insieme.
Quella in cui Fabrizio era ubriaco e io l'ho salvato.
Mi riaffiorano alla mente tanti ricordi e credo che questa settimana me la ricorderò per sempre.
Le serate insieme,il plagio, la vittoria, il fare l'amore con lui.
No, non posso chiudere con lui.
Mi farò anche andare bene il ruolo dell'amante ma non chiuderò.
È tutto per me, davvero tutto.

Tra questi pensieri finisco di preparare la valigia e mi ricordo che oggi ho un intervista prima del treno e quindi mi vesto con un completo a caso.

Lascio la mia valigia nella hall e mi dirigo verso Fabrizio.
Quanto è bello?
Giuro, credo che mi crei dipendenza e al solo pensiero delle sue labbra mi vengono i brividi.
Si avvicina a me e mi abbraccia lasciandomi un bacio quasi del tutto impercettibile dietro all'orecchio.
F:"Ciao Ermal! Dormito bene?"
E:"Certo! Benissimo, mi sono fatto una nottata di quelle" e sottovoce aggiungo "perché ero con te scemo"
F:"Ah bene bene,io ero con un ragazzo che mi fa stare benissimo e che amo un sacco ma tu non dirgli nulla"
E:"Ahhahaha certo" e gli stampo un bacio sulla guancia.

Andiamo in sala, e i giornalisti iniziano a farci mille complimenti e miliardi di domande.
Ad un certo punto Fabry mi prende la mano e dice:
"Forse non l'ho mai detto, ma ho trovato un nuovo amico e questo mi rende felice. Questa è la mia vittoria più grande."

I miei occhi si sono illuminati completamente, sapevo che voleva dire altro, ma ovviamente non poteva. Dobbiamo tenere tutto segreto purtroppo, anche se vorrei gridare all'intero mondo, ma che dico? All'universo e oltre, tutto l'amore che io provo per lui. Ogni secondo, ogni minuto, ogni ora, ogni giorno che passo con lui è un giorno migliore.
Sono felice.
Ho incontrato la felicità in persona.
E io la mia felicità me la voglio tenere stretta.

Dopo le sue parole non sono riuscito a trattenermi e gli ho dato un bacino sulla guancia.

E lui mi ha sorriso.
Il suo fottuto sorriso.
Che pure di notte, nel buio più pesto, lui, con il suo sorriso, riesce ad illuminare tutto.
È la mia stella.
Il mio pianeta.
Il mio mondo.
Il mio moretto.

Finiamo l'intervista e ci rechiamo fuori a fare un'ultima passeggiata assieme, in riva al mare prima di ripartire.

C'è un silenzio tra noi due davvero assordante.
Più lo guardo e più non ci credo.
Più lo guardo e più mi viene da piangere sapendo che non lo rivedrò più così spesso, anzi, lo vedrò pochissimo.
Il mio cuore dice di fare una determinata cosa, mentre la mente me lo vieta perché sa che soffrirò ancora di più dopo, quando se ne sarà andato.

Sento il suo profumo.
Mi sta chiamando.
I suoi occhi pure.
Tutto il suo corpo mi sta chiamando.
C'è un'attrazione fisica tra noi due che non riesco nemmeno a descrivere.

Lui è in silenzio, molto pensieroso.
Quanto vorrei entrare nella sua testa in questo momento per sapere a chi o a che cosa sta pensando.
Forse proprio la mia stessa cosa.
Boh, non lo so.

Ora si è morso il labbro.
Il mio cuore sta battendo fortissimo.
Me lo sento quasi uscire dal petto.

"FANCULO LO FACCIO."

Gli prendo la mano, lo tiro a me e lo bacio.
Lo bacio intensamente.
Davanti al mare.
Con il suono delle onde che si scontrano sugli scogli.
Con l'odore del mare che dolcemente entra nelle nostre narici e si confonde con il mio e il suo profumo.
E le sue labbra calde e la sua lingua danzano insieme alle mie.

Penso di non essermi mai sentito così bene in vita mia.
Forse sto sognando, non voglio svegliarmi da questo paradiso.
"È un pezzo di paradiso che ho qui giù".
Quando ci stacchiamo dal bacio Fabri mi prende la mano e mi fa stendere sulla sabbia e inizia a baciarmi il collo fino a quando non si alza e dice
F:"Con sto succhiotto che t'ho fatto lo vedono tutti che sei mio!"
E:"Sei un bimbo Fabri ahah, però mio."
F:"Ti amo piccolo, più di quanto io ami me stesso"
E:"Ti amo anche io."

Poi lui mi prende la mano e andiamo insieme in hotel per prendere la valigia per poi andare in stazione insieme.
Nel tragitto stiamo entrambi zitti, come quando siamo arrivati, come la prima volta che ci siamo visti.
Quando la macchina ci lascia ci sediamo su una panchina al bordo dei binari e io rompo il silenzio.
E:" Sai Fabry, mia mamma mi ha insegnato la vita.
Mi ha insegnato ad essere forte.
Mi ha insegnato che da soli si va ovunque perché ognuno è davvero magico se è se stesso.
E tra tutto ciò mi ha insegnato ad amare le stazioni.
Si, amarle perché è con i treni che siamo fuggiti  da mio padre, è con i treni che siamo tornati a vivere.
Ma poi sei arrivato tu e mi ha rivoluzionato la vita.
Mi hai insegnato l'amore.
Mi hai distrutto ogni barriera.
Mi hai insegnato che insieme è più bello.
Ma sopratutto mi stai insegnando ad odiare le stazioni."
F:"Amore...
Perché ti sto facendo odiare le stazioni?"
E:" me le stai facendo odiare perché quando tu salirai su quel treno io mi vedrò passare davanti ogni momento insieme Fabri.
Ogni carezza, ogni brivido, ogni bacio e ogni cosa fatta con te.
E poi mi passerà davanti la scena di te con It, di te e la panna.
Ma sopratutto mi ricorderò di quando abbiamo fatto l'amore.
Io credo che non riuscirò a farlo mai più con nessun altro.
Perché "sesso" si fa con tutti,l'amore No."
F:"Dio Ermal, ora che ci penso anche per me sarà così.
E farà male, un male cane.
Mi mancherà tutto di te.
Ti amo"
E:"Ti amo anche io Fabri, tantissimo"

E dopo di ciò ci baciamo, per poco però perché poi arriva il treno di Fabrizio.

Lo vedo salire e come previsto mi viene da piangere.
Lui appoggia la mano sul finestrino e io la appoggio sulla sua, solo il vetro che ci divide.
La voglia di aversi, non poterlo fare.
La mancanza.
Dio,fa tutto così schifo ora.

Dopo circa 10 minuti arriva ancue il mio treno, salgo e penso "dai Ermal, si torna a casa"

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Spazio autrici.
Heyyy rieccocii!
Come al solito speriamo che il capitolo vi sia piaciuto e se così è lasciate un commento e una stellina!
Se volete entrare nel gruppo di telegram scrivetemi in privato.
E nulla,mi ritiro.

ARIANNA e GIULIA🌸🔥

•//Salvami dai miei mostri//• MetaMoroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora