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FABRIZIO POV'S

Mi cambio. Tra poco ho un'intervista.
In mente ho mille flashback della notte trascorsa con Ermal.
È come se fossi tornato adolescente.
Ho imparato di nuovo ad amare.
Ho di nuovo scoperto il vero senso dell'amore.
Ora so di nuovo apprezzare quelle piccole cose, quei piccoli gesti, che ti fanno stare bene.

Mi dirigo nella hall per posare la mia valigia, che ho fatto molto alla carlona e molto a malincuore.

Mentre attraverso, credo, per l'ultima volta il corridoio con tutte le stanze dell'albergo ripenso a tutto ciò che è accaduto in questa settimana.

Sembra quasi irreale che sia accaduto così tanto in così poco.

Avrei tanto bisogno di piangere in questo momento, ma non ci riesco.
Devo levarmi tutto questo dalla mente.
D'ora in poi dovrò pensare a Giada e alla mia principessina e al mio guerriero.

"Ma a chi vuoi prennè in giro Fabbrí!?"

Taci mente del cazzo, sto già soffrendo di mio, non metterci pure tu.

Mi fermo due secondi. Mi volto. Guardo tutte quelle porte chiuse per l'ultima volta.
Stringo i pugni. Faccio un bel respiro.
E vado a posare la valigia.

Nel mentre incontro Ermal, pure lui sta posando la sua.
I suoi capelli sono qualcosa di incredibile.
Un cespuglio pieno di sogni, idee, pregi e difetti.
Ma che dico! Lui è l'eccezione di un difetto.

"Ma non avevi detto che dovev...."
Ma ti stai zitta o no?!
Faccio il cazzo che mi pare.

Gli accarezzo la spalla e poi la guancia, per poi sprofondare la mia mano nel suo maestoso cespuglio.
E scherziamo un po' tra di noi.

Mi mancherà.
Ormai so' solo più dire questo.
Mi mancherà ridere con lui.
Parlare con lui.
Anche solo fissarlo negli occhi.
Mi mancherà ogni suo minimo dettaglio.
Tutto.
Cristo.

Ci rechiamo verso la sala, e i giornalisti, come sempre, ci riempiono di domande.

Ho un un peso dentro.
Un qualcosa che mi dice che devo dire quanto sia importante per me Ermal.
Ma non posso dire la verità.
Non so se farlo o no.

"e fallo Fabbrì, buttatee!"
per una volta ti darò ascolto.

Interrompo una domanda, prendo la mano di Ermal, la stringo forte, molto forte.
E dico:
"Forse non l'ho mai detto, ma ho trovato un nuovo amico e questo mi rende felice. Questa è la mia vittoria più grande."

Che poi una mezza verità l'ho detta.
Ho trovato un nuovo amico.
Un grande amico.
Con cui posso confidarmi.
Con cui posso fare tutto ciò che mi pare e piace, perché so che non verrò giudicato.
Con cui posso essere me stesso.
Avrei voluto dire:
"Ho trovato un uomo che ha saputo apprezzarmi già dall'inizio, anche quando non ci conoscevamo nei particolari. Ho trovato un nuovo che mi ha insegnato cosa vuol dire amare. Ho trovato un uomo che mi fa stare bene, lui è il mio sole anche quando fuori piove. Ho trovato il mio paradiso. Ho trovato il mio amore. Ho trovato il mio tutto. Ho trovato la mia vita."

Ermal, dopo, mi dà un bacino sulla guancia.
Il mio sorriso è immediato.
I miei occhi luccicano.
E il mio cuore sta piangendo, mentre nella testa ho il caos più totale.

Finita l'intervista invito Ermal a fare una passeggiata.
Ci stiamo recando in riva al mare, il silenzio tra noi due è immenso.
Io ho paura di parlare. Ho paura. Tanta.

"Tu te droghi zì!"
ma tu me devi sempre rompè er cazzo?

Ho paura di scoppiare a piangere non appena aprirò bocca.
Non appena lo guarderò negli occhi.
Non appena vedrò il suo sorriso.
Distolgo il mio sguardo da lui, lo mantengo basso e con il piede inizio a scalciare qualche sasso.
Mentre lui sta guardando il cielo, credo.
Chissà a che starà pensando, se le mie stesse cose o no.
Vorrei tanto poter fare qualcosa per non staccarmi mai più da lui, ma cosa?

Mentre penso a ciò, lui prende la mia mano e mi porta a se'.
Mi accarezza la guancia.
Io lo guardo intensamente nei suoi occhi marroni,
Porco giuda, sono così belli.
Ci vedo tutto e di più.
Pure il mare.
Sono fottuto.
Come cazzo faccio a vedere il mare in degli occhi marroni?

Lui mi bacia.
Io chiudo gli occhi e mi faccio trascinare dalla passione.
Il mio cuore sta andando in tachicardia.
Il caos nella mia testa sta peggiorando sempre di più, ma a me non me ne frega un cazzo.
Sono qui con lui, e non potrei desiderare cosa migliore.

Mi stacco da lui, gli afferro la mano e lo faccio coricare sulla sabbia, vicino a degli scogli.
Inizio a baciargli il collo delicatamente, lasciando piccoli morsi, per poi passare di nuovo alla bocca.

Come sottofondo ci sono le onde che si scontrano sugli scogli qua vicini, e qualche goccia d'acqua salata ci arriva addosso.

Inizio a fargli un succhiotto sul collo, forse il mio ultimo...

"Fabbrí... basta pensare ch...."
hai ragione. Basta.

Prima di alzarci gli mordo il naso ridendo.

E: "Ahhu! Mi hai fatto male."
F: "Oh povero il mio piccolo."
E: "gne gne, intanto sono sempre più alto di te. Nanetto." Dice ridendo.
F: "Ohu nanetto a chi?"
E: "A te! Grande puffo!"
F: "ti uccido."
E: "non ne saresti capace."
F: "Ah sí? Ne sei sicuro?"
E: "Al 102%!"

Gli salto addosso come se non ci fosse un domani.
Lui riesce a prendermi al volo.
Ci abbracciamo.
Sono qua. Aggrappato a lui.
Io non me stacco più.

F" THIS IS FABRIZIOOOO!" urlo.
E: "THIS IS UN PIRLAAA!" Urla lui.

Scoppio a ridere e lo bacio di nuovo.

F: "Ti amo piccolo gigante."
E: "Anche io ti amo puffetto."

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Amori nostriii, siamo tornate con un nuovo capitolo.
Come al solito se vi è piaciuto lasciate una stellina e un commento❣
E niente, ora vi abbandonoo.
ARIANNA e GIULIA 🔥🔥

•//Salvami dai miei mostri//• MetaMoroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora