Capitolo 1

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<< Cat, ti ricordi dove ho messo il libro di "Orgoglio e pregiudizio? Con questi scatolini non riesco a trovarlo >> mi urlò mia sorella Allison dall'altra camera; so di averlo messo dentro a una delle tante scatole di cartone, ma il problema era quale delle tante? << No Alli, non so dove l'ho messo, so solo dentro a una delle tante scatole che ci sono sparse per casa >> e chiusi la millesima scatola. Odiavo i traslochi, soprattutto per colpa di mio padre, faceva il commerciante di armi antiche, non volevo lasciare San Francisco e trasferirmi a Beacon Hill.
<< Cathryn metti subito giù i piedi dal cruscotto >> mi sgridò mia madre e sentii  Allison dietro ridere, tolsi i piedi dal cruscotto, ma appena li misi per terra mia madre sterzò bruscamente per schivare un ragazzo uscito dal bosco. Arrivammo nella nostra nuova casa, aiutammo nostra madre a scaricare l'auto e dopo ci ritirammo per dormire, domani avevamo scuola.
Ecco il primo giorno di scuola, in una scuola nuove, dove io e mia sorella non conoscevamo nessuno. Mamma ci aveva chiamato per tre volte, dovevamo essere noi preoccupate non lei; dopo aver aspettato per qualche minuto ci raggiunse di nuovo il preside: << Scusate per l'attesa, dunque mi stavate dicendo che non siete cresciute a San Francisco? >> ci stavamo avviando verso l'entrata della scuola ed Allison rispose: << No, io e la mia famiglia ci spostiamo continuamente >> il preside continuò: << Mi auguro che resterete qui a Beacon Hill per un po'>> eravamo arrivate davanti alla porta della classe, il preside l'aprì: << Vi presento le nostre nuove studentesse Allison e Cathryn Argent e cercate di farle sentire a casa >>, dopo di chè ci sedemmo nei due posti liberi. Io e mia sorella amavamo la letteratura, almeno qualcosa in comune lo avevamo, oltre a saper tirare con l'arco.
Finita la prima lezione ci dirigemmo nei nostri armadietti, per depositare i libri e prendere quelli per la lezione successiva. Notai mia sorella guardare un ragazzo e si sorrisero a vicenda, la guardai e sorrisi; ci raggiunse una bellissima ragazza e dal suo atteggiamento scommetto che era la più famosa della scuola: << Questa giacca è davvero bellissima, dove l'hai presa? >> domandò a mia sorella: << Nostra madre lavorava in un negozio di abbigliamento a San Francisco >>, la ragazza mi guardò e mi squadrò dalla testa ai piedi: << Siete sorelle? Comunque mi presento sono Lydia Martin, allora voi sarete lei mie migliori amiche >> appena finì la frase fu raggiunta da un ragazzo e iniziarono a baciarsi: << Ciao Jackson >> mormorò lei, quando ebbero finito di scambiarsi la saliva iniziò a parlare di nuovo: << Senti questo weekend c'è una festa >> ci mancava solo la festa, io odio le feste: << Una festa? >> domandi sorpresa, per modo di dire. << Sì venerdì sera non potete mancare >> riprese la frase Jackson, mia sorella mi guardò, non sapevo se stesse per accettare oppure inventarsi una scusa, spero solo che sia una scusa: << Aaaah non possiamo dobbiamo stare con la mia famiglia, grazie lo stesso >> grazie Alli, ti voglio bene: << Sei sicura? Ci sarà tutta la squadra >> continuò Jackson, si era pure appoggiato al mio armadietto: << Intendi di football? >> tirai ad indovinare: << Qui non ce ne frega niente del football, noi giochiamo a lacrosse, abbiamo vinto tre campionati regionali di fila >> si stavano dando troppe arie questi due e mia sorella li stava pure a sentire: << Grazie al capitano della squadra, tra poco c'è l'allenamento, se non avete niente da fare >> concluse Lydia e li seguimmo. Guardammo l'allenamento di lacrosse e notai il ragazzo a cui aveva sorriso mia sorella, gli piaceva, non c'era dubbio e dovevo fare qualcosa; terminato l'allenamento, inventai una scusa ad Allison per potermi allontanare e andare a conoscere quel ragazzo, lo cercai per tutta la scuola finchè non lo trovai con il suo amico di sempre: << Ciao io sono Cathryn, voi siete Scott e Stiles non è vero? >> i due ragazzi rimasero di stucco quando pronunciai i loro nomi: << Sì siamo noi, avevi bisogno Cathryn? >> mi domandò Stiles, iniziai a girarmi i pollici, non sapevo come agganciare l'argomento, io e il mio coraggio di Argent: << Cat, se non vi dispiace. Beh in realtà non è per me, ma per mia sorella. Ti piace non è vero Scott? >> lui sorrise e arrossì, avevo fatto centro, dopotutto non ero nata ieri: << Potresti invitarla alla festa >> feci l'occhiolino, stavo per andarmene quando Scott mi chiamò: << Cat, ma non siete impegnate con la vostra famiglia? >> mi domandò, lo guardai e scoppiai a ridere: << Bugia >> e scappai via.
Finalmente la scuola era finita e nostro padre ci passò a prendere: << Allora ragazze com'è andato il vostro primo giorno di scuola? Avete fatto nuovi amici? >> e tutte due sorridemmo, papà capì che era andato tutto bene, ormai eravamo come due libri aperti per nostro padre. Arrivati a casa Allison prese la macchina ed uscì per non so dove, mentre io mi cambiai e andai a correre per il bosco, presi il mio Ipod e misi su un po' di musica rock, correvo da più di un'ora finchè notai in lontananza una casa bruciata, mi avvicinai per guardare meglio, finchè non sentii una presneza alle mie spalle, mi voltai e vidi un ragazzo: << E' proprietà privata >> mi disse tutto serio, alzai gli occhi al cielo: << Mi scusi, non volevo imbattermi in una proprietà privata >>, ma qualcuno mi mise una mano sulla bocca, mi girai e vidi Stiles e Scott: << Cathryn sei pazza a risponderci così? Non sai con chi stai parlando >>, lo guardai e mi misi a ridere: << Stiles, niente e nessuno può farmi paura, soprattutto quel pallone gonfiato >>, il pallone gonfiato si avvicinò a me: << Che cosa hai detto? Ripetilo sei hai coraggio? >>, mi tolsi le cuffie e le arrotolai all'Ipod, lo misi in tasca e mi avvicinai faccia a faccia con lui: << Ho detto che niente e nessuno può farmi paura, soprattutto quel pallone gonfiato >>, Siles si avvicinò a me, mi prese per un polso mi allontanò: << Cathryn andiamo, se no qua finisce male >>, con un brusco gesto tolsi la mano di Stiles dal mio polso, guardai Stils e Scott, per poi passare al pallone gonfiato: << Ci si vede a scuola ragazzi >>, mi allontanai e sentii parlare i  tre ragazzi di qualcosa, di un inalatore per l'asma.
Arrivai a casa tutta arrabbiata, entrai in casa e sbattei la porta: << Ma come si permette quell'essere di trattarmi così? Giuro che lo faccio a fette se lo rivedo >> dalle urla che avevo fatto, arrivarono in salotto i miei genitori: << Cosa è successo Cat? Qualcuno ti ha fatto qualcosa? Sei ferita? >> domandò mio padre e risposi di no con la testa: << Vado a farmi una doccia, per cena non mi aspettate, mi si è chiuso lo stomaco >> e corsi su per le scale arrabbiata, entrai in camera mia e sbattei la porta, cercai il mio intimo tra gli scatoloni ancora da aprire, quando lo ebbi trovato andai in bagno ed aprii l'acqua calda nella vasca, mi ci voleva un bel bagno caldo. 
<< Cat? Cat? Cat? Dove sei? >> sentii le urla di mia sorella, le feci un urlo per farle capire dov'ero, ovvero ancora a mollo nella vasca, quando entrò la vidi contenta: << Cosa devo a questa allegria Alli? >> le domandai tutta contenta, si sedette sulla sedia che era di fianco alla vasca ed io mi appoggiai suoi bordi: << Scott mi ha chiesto di andare con lui alla festa di questo weekend, quella a cui avevo dato buca a Lydia e a Jackson e gli ho detto di sì >> a quelle parole, la mia rabbia passò in secondo piano: << Sono contenta per te Alli, Scott è davvero un bravo ragazzo secondo me >> e le sorrisi, ma quel sorriso durò poco, i miei pensieri erano rivolti ancora a quel pallone gonfiato e Allison si accorse che qualcosa in me non andava: << Cat tutto bene? Ti vedo arrabbiata!! >> e come non esserlo, mi aveva fatto saltare i nervi quel ragazzo: << Oggi sono andata a correre e un ragazzo mi ha fatto saltare i nervi tutto qui >>, vidi Allison far no con la testa e alzò gli occhi al cielo: << Te e quel brutto carattere che ti ritrovi, sei fortunata che nessuno ti ha ancora ucciso ahahah vado in camera, ti lascio al tuo bagno ci vediamo domani mattina. Notte sorellina >> mi diede un bacio sulla testa e uscì dal bagno. Quando l'acqua divenne fredda mi sciacquai ed uscii dalla vasca, mi asciugai e indossai l'intimo, andai fuori dal bagno per poi entrare in camera mia, chiusi la porta e quando mi girai, presi paura, trovai il pallone gonfiato appoggiato alla mia scrivania: << Finiamo il discorso di oggi Cathryn? >>.

 Quando l'acqua divenne fredda mi sciacquai ed uscii dalla vasca, mi asciugai e indossai l'intimo, andai fuori dal bagno per poi entrare in camera mia, chiusi la porta e quando mi girai, presi paura, trovai il pallone gonfiato appoggiato alla mia ...

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