Capitolo 2

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Quando l'acqua divenne fredda mi sciacquai ed uscii dalla vasca, mi asciugai e indossai l'intimo, andai fuori dal bagno per poi entrare in camera mia, chiusi la porta e quando mi girai, presi paura, trovai il pallone gonfiato appoggiato alla mia scrivania: << Finiamo il discorso di oggi Cathryn? >>, lo guardai esterrefatta, come aveva fatto entrare, i miei genitori di sicuro non l'avrebbero fatto entrare, poi guardai la finestra, era aperta: << Che cosa vuoi? >>, mi si avvicinò, ed io iniziai ad indietreggiare: << Te l'ho detto, finire il discorso di oggi >> era troppo vicino e con uno spintone lo allontanai e solo allora mi accorsi che mi stava squadrando, mi guardai e mi maledii, ero ancora in intimo, presi la prima cosa che trovai e la indossai: << Allora cosa vuoi dirmi? Se cerchi delle scuse non le avrai >> andai subito al sodo, lo stavo guardando e stava scuriosando tra i miei effetti, apriva e richiudeva i miei porta oggetti: << In realtà ero venuto per dirti un paio di cose: 1) stai lontana dalla mia proprietà privata Cathryn, 2) non mi chiamo pallone gonfiato, ma Derek, Derek Hale, 3) sei sicura che niente e nessuno può farti paura piccola Argent? >> l'avevo già sentito il suo nome, ma non mi ricordo dove; va beh quello passava in secondo piando, presi il mio arco e frecce da sotto il letto e glielo puntai addosso: << Nessuno può farmi paura, sono campionessa di tiro con l'arco e kung fu, come vedi mi so difendere >>, Derek alzò le mani, come segno di resa: << Cathryn non vorrai tirarmi addosso quella freccia vero? Tanto non ne hai il coraggio >>, chiusi un occhio per prendere bene la mira: << Proviamo? >> feci per scoccare, ma all'ultimo spostai l'arco e la freccia sfiorò Derek: << Vattene da casa mia, la prossima volta non ti mancherò >> Derek guardò la porta della mia camera e dopo qualche secondo uscì dalla finestra, appena in tempo che mio padre armato di pistola entrò in camera: << Tesoro tutto bene? Ho sentito dei rumori provenire in camera tua >> lo guardai e nascosi l'arco dietro di me: << Sì papà, tutto bene >> si avvicinò alla mia freccia, che fu finita attaccata al muro, la staccò e mi guardò serio: << Sei sicura che vada tutto bene? Cosa ci faceva la tua freccia attaccata al muro? >> lo guardai senza distogliere lo sguardo, se no avrebbe capito che stavo mentendo: << Volevo di nuovo provare quelle emozioni, che provavo tempo fa quando tiravo con l'arco >> e gli sorrisi, mi si avvicinò e mi diede la freccia scoccata, stavo aspettando che mi colpisse per punizione, ma mi scompigliò i capelli: << La prossima volta Cat, vai fuori a tirare con l'arco, non voglio che la tua nuova camera abbia tanti buchi, come la scorsa!! Ah un'altra cosa, chiudi la finestra, c'è troppo freddo in questa camera >> annuii e andai subito a chiudere la finestra.
Il mattino seguente mi alzai mezza addormentata, giù a fare colazione trovai Alli: << Buongiorno Cat, dormito bene? >> mi domandò mia sorella tutta eccitante, la guardai malissimo: << Dormito bene un corno, avevo paura che qualcuno entrasse dalla mia finestra e mi uccidesse >> mia sorella scoppiò a ridere, finché nostra madre non ci raggiunse: << Cosa sono queste bellissime risate di prima mattina Allison? >> nostra madre si sedette di fianco a me e iniziò a sorseggiare il caffè: << Vedi mamma, Cat stanotte non ha dormito bene, perché aveva paura che qualcuno entrasse dalla sua finestra e la uccidesse >> a mia madre andò di traverso il caffè: << Ieri ho avuto da dire con un ragazzo, mi ha guardato talmente male che avevo paura che mi uccidesse stanotte. A proposito è arrivata la mia moto da San Francisco? >> domandai tutta elettrizzata, la mia dolce piccolina mi mancava, era una Ducati 999 rossa: << Sì tesoro, è arrivata stamattina presto, mentre la macchina di tua sorella arriverà tra qualche giorno. Allion vai a scuola con tua sorella oggi, io e tuo padre non riusciamo ad accompagnarti >>, finito di far colazione, mi andai a lavare e dopo di che a vestirmi: per quel giorno avevo optato per un paio di jeans neri strappati, una maglietta bianca con sopra una giacca di pelle, mentre ai piedi avevo i miei adorati Dr Martens; scesi le scale e presi la mia borsa a tracolla e i due caschi, uno lo allungai a mia sorella, se lo mise e montammo sulla moto: << Cat ti prego vai piano, sai che ho il terrore di questi aggeggi >>, avevo ancora il casco sulla testa e scoppiai a ridere, lo feci scendere e misi in moto, uscii piano dal vialetto di casa e appena fummo per strada diedi gas e impennai dalla velocità, sentivo mia sorella urlare dalla paura e mi diceva di andare piano; guardai dallo specchietto retrovisore e vidi una Camaro nera che ci stava seguendo, guardai bene e vidi che il conducente era Derek, diedi ancora più gas per seminarlo; quando arrivammo a scuola, tutti ci guardarono, compresi Stiles, Scott, Lydia e Jackson, parcheggiai di fianco alla Porche di quest'ultimo, Allison scese e mi allungò il casco: << Bella moto >> mi disse, appoggiai un attimo il casco di mia sorella sul manubrio e mi tolsi il mio.

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