Non sapevo cosa mi stesse succedendo, riuscivo a vedere il mio corpo, steso su di un letto di ospedale nel laboratorio di Tony, ero attaccata a centinaia di macchinari, Peter era seduto al mio fianco in lacrime, mi sussurrava qualcosa che non riuscivo a capire. Nonostante il fatto che io non stessi nel mio corpo sentivo ogni singolo muscolo contratto, Peter mi stringeva la mano, la sua stretta la sentivo ma centinaia di volte più forte causandomi un'orribile sensazione in quel preciso punto, come se migliaia di lame affilate la oltrepassassero. Ad un certo punto tutto si spense, non sentivo più nulla, alcuna pressione solo lacrime, ma non mie, il mio sguardo si posò su uno dei macchinari, quello che controllava il mio battito cardiaco, mi avvicinai leggermente ed improvvisamente le variazioni della linea iniziarono a diminuire sempre di più, sempre più velocemente fin quando questa non si appiattì del tutto.
Mi svegliai di sovrassalto tutta sudata con il respiro e il battito fortemente irregolari, abbassai lo sguardo fino a posarsi sul'orologio, erano le 3:10 del mattino, calai maggiormente lo sguardo fino a posarsi su Peter che stranamente era sveglio, i miei occhi si riempirono di lacrime e lui mi guardò con sguardo comprensivo, come se avesse già capito tutto. Scesi dal letto e mi stesi al suo fianco stringendolo sempre di più, inizialmente rimase sorpreso da questo mio gesto ma poi ricambiò e mi avvicinò a lui.
<<Non voglio che accada ciò che ho...>> non finii la frase che lui mi sussurrò all'orecchio:
<<Non ti succederà nulla, ciò che hai visto non è reale e ti assicuro che non lo sarà mai>> Peter era sempre capace di farmi stare meglio, nonostante tutto, feci un leggero sorriso e tornai a dormire. Mi svegliai il mattino seguente dal rumore incessante della sveglia, mi alzai per spegnerla e poi feci mente locale su cosa io stessi vedendo, il corpo di Peter seminudo, indossava solo i suoi boxer, non riuscivo a credere di aver dormito al suo fianco in quello stato, anche se il pensiero non mi dispiaceva, già una volta vidi Peter in quello stato, quando scoprii che era Spider-Man, ma in quel momento presa dall'ira non feci caso ai suoi addominali o alle sue braccia, ma che?! Adesso mi concentro. In quel momento sentii le mie guance andare in fiamme, Peter si alzò finalmente dal letto e si grattò la nuca imbarazzato, io mi voltai ancora più imbarazzata e sentii il rumore del cassetto che si apriva.
<<Adesso sono decente>> preferivo prima... pensai.
<<M-mi dispiace, i-io non avevo intenzione di...>> dissi balbettando ma venni interrotta dalla sua risata.
<<Perchè ridi?>> fece spallucce e si diresse in cucina con me al suo seguito. Appena arrivati in cucina May ci accolse sorridendo e disse:
<<Dovete dirmi qualcosa voi due?>> disse
Io e Peter ci guardammo scambiandoci sguardi confusi e poi dicemmo all'unisono: <<No? Perchè?>>
<<No, niente...>> disse lei. Ci sedemmo a tavola, May ci porse un piatto pieno di pancake, io e Peter insieme allungammo la mano per afferrarne qualcuno, le nostre mani si toccarono leggermente, le fissai per qualche secondo e poi la ritirai velocemente arrossendo Peter ridacchiò leggermente e May non fu da meno. Finito di fare colazione mi diressi in camera ed iniziai a vestirmi fin quando non sentii il mio telefono vibrare, lo presi e vidi che era un messaggio di Josh.
Josh
Ehy da ieri non ho avuto più tue notizie, come ti senti? Che ne dici se uscissimo per prenderci qualcosa insieme?Accettai l'invito, finii di vestirmi e uscii di casa, trovai Josh ad aspettarmi sotto il palazzo, ci diriggemmo verso un bar e ci sedemmo a parlare.
<<Hai saputo perchè ti sei sentita male?>>
<<Non lo so, ma credo che sia perchè non avevo fatto colazione>> mentii dicendo la prima cosa che mi passò in mente, lui annuii e continuammo a parlare per un po. Dopo un po’ ci diriggemmo al parco, io mi stesi sull'erba ed iniziai a guardare il cielo, Josh si stese al mio fianco tenendomi la mano, io sorrisi e in quel momento pensai che sarei potuta rimanere lì fino all'infinito, ma venimmo interrotti quando sentimmo un’esplosione poco distante, il fumo iniziò ad espandersi offuscandomi la vista e penetrando nei polmoni, iniziai ad agitarmi in assenza di ossigeno, iniziai a cercare Josh spaventata che non era più al mio fianco, improvvisamente sentii una stretta al braccio, mi voltai fino a notare che avanti a me si erano presentati un uomo e un ragazzino vestiti totalmente di nero, questo iniziò a trascinarmi, ma io mi liberai da quella morsa ed iniziai a sferrare calci e pugni all’uomo, cercò di darmi un calcio ma il suo piede venne bloccato da una ragnatela. Peter iniziò a combattere contro i due, sferrò un pugno nello stomaco del ragazzo che in preda al dolore si stese sul cemento iniziando a sputare sangue, in quel momento notai un suo minuscolo particolare, un neo a forma di stella sulla clavicola. Dopo una serie di calci e pugni ricevuti da parte di Peter come due codardi entrambi scapparono, Peter andò via ma io continuai a cercare Josh, mi voltai per la centesima volta fino a ritrovarlo finalmente dietro di me, non esitai ad abbracciarlo ma staccandomi notai una macchia di sangue sul suo labbro ancora fresca, non volli fare domande. Ci allontanammo velocemente da quella zona e mi riaccompagnò a casa, ci fermammo sulla soglia di casa, Josh iniziò a sporgersi sempre di più verso di me ma si bloccò immediatamente quando la porta si aprì mostrandoci Peter.
<<Ehy ragazzi, com è andato l'appuntamento? Adesso però Teresa deve andare quindi ciao>> disse sorridendo
Mi condusse dentro casa, ma prima che chiudesse del tutto la porta notai un dettaglio in Josh, il neo...
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My Friend ||Peter Parker||
FanfictionTeresa Bianco, una semplice ragazza di quattordici anni vittima di bullismo a causa della morte dei suoi genitori, è costretta a viaggiare per l'Italia ogni tre per due perché le loro "famiglie" in cui è stata non l'hanno mai accettata o voluta vera...