Il giorno seguente mi svegliai di soprassalto per colpa della confusione che stavano facendo i miei "fratelli".
Mi precipitati in camera loro e urlai.
<<Ma che diamine! Per una volta, una sola santissima volta, potete evitare di fare tutta questa confusione che non solo fate imbestialire me ma anche tutto il vicinato disgraziati!>>
Pronunciata questa frase, loro prima si guardarono, posarono lo sguardo su di me e poi iniziarono a ridere.
<<Perché ridete? Ho detto qualcosa di buffo?>>
Chiesi confusa, all'unisono indicarono qualcosa dietro di me mi voltai e vidi un ragazzo mai visto prima.
Era poco più alto di me indossava un golfino blu e aveva i capelli pieni di gel.
Inizialmente pensai che fosse un altro orfano ma lui si presentò in inglese e mi disse:
<<Ehm... S-sono Peter... sono qui per lo scambio con la tua scuola>> Era già qui? Ma non doveva venire tra due settimane? Fanno come gli pare questi della scuola.
<<O-okay, io sono Teresa...>>
Sorrisi appena e tornai in camera mia. Dopo poco tempo mi chiamò mia "madre" mi accinsi in cucina, chiusi la porta e iniziò a sbraitare:
<<Che diavolo pensi di fare?! Come già ti ho detto ieri... se solo fai un passo falso ti sbatto in strada. Adesso vai a fare conoscenza con il ragazzo e comportamenti bene.>>
<<Non ho fatto o detto niente di male madre!>>le urlai contro <<smettila di rimproverarmi per niente!>> mia "madre" non disse niente.
Detto ciò uscii da quella angusta cucina, mi vestii e andai a cercare quel Peter.
Era seduto sul divano che giocava con il suo telefono.
Mi sedetti al suo fianco e gli dissi:
<<Mi spiace per come ti ho risposto prima, e soprattutto che mi sono presentata cosi di corsa, ma in questa casa è quasi impossibile stare sereni.>>
Lui sorrise e mi disse:
<<Tranquilla... è comprensibile in questa casa, anche io impazzirei, dalle urla che ho potuto sentire.>>Mi fece ridere, in quel momento pensai che nessuno era stato così gentile, sembrava un tipo apposto, decisi di fare conoscenza con quel ragazzo.
Parlammo per parecchio tempo fino all'ora di pranzo.
Ripensai alla giornata e mi sorse un dubbio:
<<Ma non saresti dovuto arrivare tra due settimane?>>
In attesa di risposta rivolsi lo sguardo ai miei fratelli che mi guardarono in modo confuso, il che era comprensibile perché non sapevano nulla dell'inglese.
I miei pensieri vennero interrotti quando Peter mi rispose.
<<C'è stato un problema con i bigliettini e siamo arrivati in anticipo>>
<<Siamo chi? Chi altro è venuto qui?>>
<<Il mio migliore amico Ned, Flash un ragazzo che odio e anche Michelle una ragazza molto simpatica se sai come prenderla.>>
<<Che ne dici di mandargli un messaggio così vi porto a fare un giretto per Napoli>>
Peter annuì. I suoi amici subito accettarono così il pomeriggio stesso, scendemmo e andammo a prendere la metro.
Dopo poco ci ritrovammo in centro Piazza Municipio.
Gli feci fare un giro ridemmo, scherzammo e pensai che quello fosse il pomeriggio più bello di tutta la mia vita.
Arrivata l'ora di cena li portai in pizzeria arrivò un cameriere a prendere le nostre ordinazioni.
<<Io prendo una gattò. E voi ragazzi?>> dissi loro risposero all'unisono:
<<Una pizza con l'ananas.>> A quella frase mi si sbarrarono gli occhi.
<<Ehm mi spiace credo di non aver capito, che pizza prendete?>>
<<Una pizza con l'ananas>> disse Ned sorpreso. Mi misi le mani in faccia annullai il loro ordine e presi 3 margherite.
Arrivate le pizze aspettai che loro dessero il primo morso.
<< Mio dioo>> disse Ned sbavando. A quella sua affermazione non potei trattenere una sana risata.
Dopo la cena tornammo ognuno nelle proprie case, mi misi il pigiama e prima di addormentarmi pensai che forse Peter non era poi così male come amico.
Angolo autrice
Questa è la prima storia che sto scrivendo e spero che vi piaccia. In futuro cercherò di pubblicare un capitolo ogni 3/4 giorni. Fatemi sapere che ne dite del capitolo commentando e se vi è piaciuto mettete una stellina.
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My Friend ||Peter Parker||
Fiksi PenggemarTeresa Bianco, una semplice ragazza di quattordici anni vittima di bullismo a causa della morte dei suoi genitori, è costretta a viaggiare per l'Italia ogni tre per due perché le loro "famiglie" in cui è stata non l'hanno mai accettata o voluta vera...