Come vi siete conosciuti

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Newt:
Buio. L'unica cosa che vedevi aprendo gli occhi era il buio. Ad un tratto, proprio quando provi a prendere in mano la situazione, le forze abbandonano il tuo corpo, così ti rassegni e ti sedi sul pavimento.
Mentre la tua mente vagava sul perché e come fossi arrivata lì, il suolo inizia a muoversi e a tremare, e capisci di trovarti in una strana stanza, che assomiglia molto vagamente ad un ascensore.
Dopo una quantità di tempo indefinibile, per via del buio e della tua semi incoscienza, si ferma di colpo e avverti dei rumori provenire dal di fuori di quel posto; sei così confusa che provi ad avvicinarti alla parete davanti a te, in cerca di una porta o una via di uscita, ma al contrario, inizia ad entrare luce dalla parte superiore della stanza.
Subito i tuoi occhi scattano verso l'alto venendo accecati dalla forte luce del giorno, facendoti portare un braccio davanti al viso per coprirti dal sole.
Non senti rumori o suoni strani, solo un leggero brusio di sottofondo che non ti lascia intendere chissà cosa, finché la scena non viene rubata da una voce forte e chiara che si impone su tutte le altre
«È una ragazza...»
«Oh al diavolo lasciatela lì»
«Chiudi quella bocca da pive Gally»
«Newt aiutala a salire» ancora non riesci a vedere chiaramente i tuoi interlocutori, che i tuoi occhi non si sono ancora abituati alla luce, ti sforzi molto per cercare di vedere, quasi a farti uscire i bulbi oculari; improvvisamente avverti un tonfo sordo, come un ogetto che cade sul pavimento, che ti fa subito voltare nella sua direzione, ma ti si presenta davanti l'immagine di un ragazzo, di cui non riesci a distinguere i tratti o le caratteristiche, se non i capelli estremamente biondi e la figura snella e slanciata,  subito ti porge una mano in segno di aiuto, ma tu presa alla sprovvista indietreggi spaventata, così ti concerti sul viso del ragazzo, cercando di carpire qualsiasi tipo di intenzione però, al contrario di quello che ti aspettavi, il biondo ha un'aria decisamente pacata, quasi da bravo ragazzo, quindi decidi di afferrare la sua mano ancora sospesa a mezz'aria
«Ciao, tranquilla non voglio farti del male, puoi fidarti, ricordi come ti chiami? Se non lo ricordi è norm-»
«T/n» affermi con convinzione, interrompendo bruscamente il ragazzo
«il mio nome è t/n»
«Allora t/n benvenuta nella Radura» dice lui, per poi aiutarti ad uscire da quello strano posto in cui eri rinchiusa; una volta fuori si volta di scatto verso di te, e finisci per avere la faccia incollata al suo petto, così alzi lo sguardo incontrando il suo "Piacere, Newt" dice stringendoti la mano, stirando un sorriso a 32 denti.

-iniziamo bene-

Thomas:
Poche ore fa è arrivata una ragazza in questo starno posto chiamato Radura: tu.
Non hai neanche fatto in tempo a ricordarti come ti chiami, che già la tua mente è investita da un milione di domande, ma quella che per ora ti affligge di più è come facessi a non ricordarti il tuo nome.
Tutta assorta nella tua mente, fissi il vuoto davanti a te come se fosse la cosa più interessante su questo mondo, ma ad un tratto la tua attenzione viene rapita da un ragazzo dai capelli scuri e scompigliati, spalle larghe con addosso una camicia azzurra che le faceva risaltare. Proprio mentre cerchi di studiarlo, lui si volta nella tua direzione, e incuriosito inizia ad avvicinarsi
«Ehy, ciao»
«Ciao»
«T/n, giusto? Come stai?»
«Mi sento un po' spaesata, e ho molte domande in effetti, ma almeno Alby e Newt, se non sbaglio, sono stati molto gentili nei miei confronti. In realtà siete stati tutti molto gentili, tranne quel ragazzo là» dici facendo un cenno con la testa in direzione di un ragazzo muscoloso, con i capelli neri come la cenere e il volto pieno di cicatrici
«Chi, Gally? Tranquilla è normale, guarda male tutti i nuovi arrivati, non si fida mai di nessuno. Comunque, dopo il viaggio nella scatola sarai affamata, sbaglio?»
«In realtà no» dici ridendo
«Vieni con me» dice prendendoti per mano, subito senti la pelle calda di questa avvolgere la tua e al contatto con i polpastrelli pieni di calli fa uno strano effetto
«Comunque sono Thomas» si volta verso di te senza smettere di camminare, e così sorridi in risposta.
Eravate quasi arrivati alla mensa, da un certo Frypan, ma quello scontroso di Galli vi si pianta davanti
«Ti sei fatto la fidanzatina fagiolino?" dice Gally cercando di infastidire Thomas; ti aspettavi una risposta a tono da parte del ragazzo al tuo fianco, ma inaspettatamente lui lascia la tua mano e passa il braccio intorno alla tua vita 
«Perché no» risponde mentre continua a guardarti senza staccarti gli occhi di dosso, lasciando il moro spiazzato.

Minho:
Qualcuno ha appena aperto i portelloni della strana scatola in cui eri intrappolata e la luce ti acceca.
Un ragazzo di colore scende per darti una mano, tu spaventata provi a tirargli un pugno però, ti precede bloccando il tuo braccio
«Tranquilla non vogliamo farti del male, puoi fidarti di me, mi chiamo Alby e questa è la Radura» dice per poi farti uscire di lì.
Appena sei fuori, ti guardi intorno un istante, studiando bene il posto è cercando una via d'uscita, ma subito dopo inizi a correre senza fermarti, intenzionata andartene da quel posto.
Purtroppo la tua fuga sfrenata viene interrotta, infatti vai a sbattere contro qualcuno e ruzzolate insieme per qualche metro finché non vi fermate, tu sopra di lui, le vostre facce a pochi centimetri
«Avventata la ragazza» commenta lui
ancora per terra
«Minho tutto bene?» dice Alby alle tue spalle
«Oh si io sto comodissimo, ho anche una bella vista» dice alludendo al tuo seno
«Non fare il pezzo di sploff» dice il ragazzo di colore aiutando l'amico ad alzarsi
«Tranquillo tutto apposto, era solo impressionata dal mio fascino che non ha potuto resistere» dice porgendoti una mano per rialzarti dopo che si è rimesso in piedi
L'afferri e ti ritrovi davanti un ragazzo di media altezza con un ciuffo scuro che lo rende molto provocante. Nello slancio per alzarti ti sbilanci mettendo male un piede e gli finisci addosso, di nuovo.
«Ehi non farci l'abitudine» dice con un sorriso maligno

Gally:
Ti hanno appena fatta uscire da quello sgabuzzino, ti senti un po' a disagio perché tutti continuano a fissarti come dei cretini, ancora non vedi niente nitidamente per il mancamento che avevi avuto, riesci solo a distinguere delle sagome scure tutte sfocate; piano piano la tua vista riaffiora, e noti intorno a te una cinquantina di ragazzi di ogni tipo, chi più grande, chi più piccolo. Ti soffermi sul paesaggio la cosiddetta "Radura". Inizi a girare in tondo su te stessa, mentre la paura, l'ansia, la curiosità si fanno strada dentro di te; tutto d'un tratto vai a sbattere contro qualcuno, la tua faccia e nascosta contro il suo petto, indietreggi e alzi lo sguardo, un ragazzo muscoloso, alto, con i capelli scuri e con un broncio sul volto; ti fa paura, indietreggi ancora di un passo, poi due, finché non inciampi su un sasso che ha deciso di farti iniziare con il piede sbagliato nel posto sbagliato, sei pronta a cadere preferiresti di tutto anzi che quel ragazzo a fissarti con quella faccia. Senti l'aria fermarsi, apri gli occhi di scatto e lo vedi lì davanti a te, ti ha afferrata con una prontezza spaventosa, ti riporta in piedi e la sua mano finisce dietro la tua schiena per non farti ricadere, ma questa volta quando alzi il viso per guardarlo lo vedi sorridere, così arrossisci e abbassi lo sguardo, poi senti le voci degli altri con i soliti cori da stadio
«Ciao fagiolina» ti dice con il suo sorriso sbilenco
«Gally non accaparrarti subito la nuova arrivata» dice un ragazzo dalla pelle scura prendendolo per un polso e separandolo da te
«Ok, ci ho provato» dice ridendo, fingendosi rassegnato

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