Il primo bacio

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Newt:
Era sera tardi, eravate tutti intorno al fuoco contenti per lo straordinario raccolto di oggi.
Newt era dall'altra parte del fuoco, e tu lo fissavi da lontano, guardando i suoi lineamenti perfetti, o come la luce fioca del fuoco illuminava il suo volto mettendo in risalto ogni centimetro della sua pelle, o il leggero sorriso che aleggiava sulle sue labbra rendendolo ancora più rilassato, ed eri decisamente consapevole che le tue guance era diventate rosse, ma speravi che il buio della notte ti avrebbe nascosta.
Continui a fissarlo, ma lui si volta verso di te con ancora un accenno del sorriso di prima e ti sorprende a guardarlo, così ti sorride, e arrossisci e abbassi lo sguardo per poi rialzarlo e ricambiare il sorriso; si alza in piedi, con ancora in mano quella roba disgustosa che prepara Gally e ti raggiunge sedendosi vicino a te, il tuo cuore sembra voler scappare via. Così una frase sussurrata spezza il silenzio che si stava creando
«A che pensavi?»
«Quando?»
«Quando mi fissavi con gli occhi persi»
«Non avevo gli occhi persi, e poi non sono affari tuoi» dici con un accenno di sorriso sulle labbra
«Mi piace quando fai così» dice guardandoti negli occhi
«Così come?» dici ridendo
«Che cerci di sviare il discorso per non rispondere, soprattutto se si parla di me»
«Non cerco di sviare nessun discorso» dici incrociando le braccia sotto il seno
«Allora a cosa pensavi?»
«Ah niente»
«Ok» dice prendendoti la mano e iniziando a giocarci, tracciando con i polpastrelli tutte le righe del palmo.
«Diremo che non stavi pensando a niente se preferisci» continua guardandoti negli occhi. Vi eravate persi l'uno nell'altra, e il discorso che stava facendo Newt era morto lì sulle sue labbra, ma la vostra attenzione ricade su Minho dall'altra parte del fuoco
«Quanto caspio ci mettete a darvi un bacio pive?!» urla questo e Thomas che lo segue a ruota
«Infatti, finiamola qui, MUOVETEVIII» dice ridendo.
Ti giri verso Newt ridendo, con le guance che scottano; non hai tempo di dire o fare nulla le sue labbra, morbide, anche se un po' spaccate sono già sulle tue, e ti fanno venire i brividi. Senti Newt prenderti per la vita facendoti mettere a cavalcioni sulle sue gambe; una leggera scossa sale lungo tutta la schiena al contatto con la mano fredda di Newt sotto la maglia; tu circondi il suo collo con le braccia e inizi a giocare con i suoi capelli, tirandoli un po'.
Da dietro si sentono i fischi e le grida di approvazione degli altri radurai.
Poi Minho rovina il vostro momento
«Ok, vi siete baciati, ora dateci un taglio» dice ridendo.
Così vi staccate e appoggiate la fronte uno contro l'altra e vi sorridete...

Thomas:
Alby aveva dato la giornata liberà, ma non sapevi che fare, era abituata a correre da una parte all'altra della Radura, qui c'è sempre da fare qualcosa, ma a quanto pare oggi no. Così ti eri seduta su un ciocco di legno e stavi soltanto ammirando il paesaggio; Thomas si siede vicino a te
«Ehi, tutto bene?»
«Si tutto bene, credo, non ho mai avuto una giornata libera, e la mia fantasia su come passare il tempo non credo stia lavorando nel modo giusto»
«Vuoi venire con me? » non fai in tempo a dire niente che ti prende per mano e ti porta ad un angolo della Radura
«Wow! L'angolo nord-ovest, bello(?) » dici con finto entusiasmo leggermente confusa
«Non è per questo che ti ho portato qui»
«E perché»
«Insegnami un po' di quei passi per il combattimento a corpo che fai vedere ai nuovi pive ogni mese»
«Di certo non avevo intenzione di spendere il mio tempo in questo modo» dici girandoti per andartene, ma Thomas ti circonda con le braccia in modo da non poterti liberare e ti fa voltare
«Daaaaaai, ti prego!!» dice con la faccia da cucciolo a cui non sai resistere
«E va bene» dici rassegnandoti
Dopo una buona mezz'oretta che insegni un po' di mosse provate a fare un combattimento, ma Thomas finisce subito al tappeto
«Tommy sei troppo lento, sei caduto come un salame» dici ridendo
«Allora tu verrai giù con me» dice strattonandoti a terra, infatti ti afferra la mano e ti trascina giù finendo sopra di lui.
Vi guardate negli occhi per un po'
«Sai magari sarò finito al tappeto nei primi cinque secondi, ma sono più bravo di te in una cosa» non hai il tempo di dire niente, ti sta già baciando. Vi alzate in piedi, tu circondi il suo collo con le braccia, fate qualche passo all'indietro e arrivate alla parete del labirinto. Thomas appoggia le mani sul muro dietro di te. Poi con una mano ti stringe la vita e con l'altra ti prende la coscia ed ora sei in braccio a lui e continuate a baciarvi con tutta la Radura che vi guarda.

Minho:
Eravate andati a Denver, e stavate aspettando Jorge, Brenda e Thomas. Gli altri avevano lasciato te e Minho di guardia al palazzo in cui erano entrati, così vi eravate seduti su una panchina.
Tu non avevi fatto altro che giocare con le mani di Minho per l'ansia che cercavi di nascondere.
«Dai ti faccio vedere una cosa, dammi la mano» disse lui, poi la prese e la girò dalla parte del palmo ed iniziò a spiegarti il significato di tutte quelle righette che hai sulle mani; ad ogni spiegazione eri più rossa di quella precedente perché sentivi il suo dito percorrere tutta la tua mano con un tocco delicato che ti faceva venire i brividi.
Appena aveva finito le sue spiegazioni i vostri sguardi si erano incrociati, rivelando il leggero rossore delle tue guance.
Avevi alzato la testa per la prima volta da quando Jorge, Brenda e Thomas vi avevano lasciato lì, e solo adesso avevi notato che un tipo in fondo alla strada vi guardava senza staccarvi gli occhi di dosso
«Ehi Minho» dissi richiamando la sua attenzione
«Perché quel tipo ci fissa?»
«Corri, dammi un bacio» lo guardi un po' perplessa
«È per distogliere l'attenzione» ma tu non ci credi quindi ti metti a ridere, ma vedendo il tipo avvicinarsi e se tento Minho che continua a incitarti a baciarlo, ti lasci convincere.
Così lo baci e subito avverti le sue mani calde sui fianchi, mentre le sue finiscono, come attirate da una calamita, una sul suo petto e l'altra intorno al suo collo.
Vi staccate per riprendere fiato. Non puoi non ammettere che non ti sia piaciuto, ma la tua priorità è quell'uomo che vi guardava, così lo cerchi con lo sguardo e noti che vi sta ancora fissando
«Ci sta ancora fissando» dici a Minho in cerca di una spiegazione
«Valeva la pena tentare» disse lui con un sorrisetto sulle labbra. Rimani spiazzata, e mentre cerchi di assimilare ciò che è realmente successo, Minho ti richiama alla realtà
«Allora. Bacio bene?» dice dandoti una gomitata, così inizi a prendere a pugni la sua spalla e lui scoppia a ridere
«Non ho intenzione di rispondere, brutto deficente» scandisci le parole tra un pugno e l'altro
«Io però voglio una risposta, ora!» insiste lui, così ti afferra di peso e ti costringe a metterti a cavalcioni sulle sue gambe, e ricominciate a baciarvi, come prima, ma più intensamente sapendo che questo è un bacio vero.

Gally:
Era stata una nottata terribile, eravate tutti tranquilli a cenare intorno al fuoco quando vi siete accorti che le porte non si chiudevano, e di lì a poco arrivarono dozzine di Dolenti. Vi eravate rifugiati nel Casolare quando uno di quegli schifosi ragni meccanici uccise Alby.
Eri rimasta scioccata e le tue gambe non rispondevano più ai tuoi comandi: ti eri paralizzata.
Ma Minho con uno strattone ti aveva portata via, separandoti da Gally. Non lo avevi visto fino alla mattina seguente.
Eri ancora con Minho, stavate finalmente tornando dai sopravvissuti, l'ansia e la paura stavano crescendo sempre di più, e iniziavi a cercalo con lo sguardo, ma vedendo Gally parlare con gli altri compagni sopravvissuti, avevi tirato un sospiro di sollievo. Avevi iniziato a correre a perdi fiato nella sua direzione, e proprio in quel momento lui si era voltato, incrociando il tuo sguardo e ti stringeva forte in un abbraccio che ricambiavi. In quel momento il bisogno delle sue labbra si fece sentire sempre di più e alla fine, fu proprio questa sensazione a vincere su tutte. In men che non si dica vi stavate già baciando, tu con te braccia intorno al suo collo e lui aveva una mano sul tuo fianco e l'altra sulla tua guancia...
Nessuno dei due fece un mossa.
Solo dopo vi rendeste conto di quello che veramente sentivate.

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