Gotham city, 11 Gennaio, h 19:10
Harleen sorrise ed uscì.
Dopo 15 minuti era già dentro casa zuppa e fradicia a causa della pioggia che non aveva intenzione di smettere. Erano le 18 e nel suo appartamento, apparentemente freddo e grigio come la grande città, la bella ragazza, dopo essersi cambiata, decise di prendere la sua solita tazza di thè e di poggiarsi sul divano con l'intenzione di assorbire qualche nuova informazione dal notiziario di Gotham. Guardare quel genere di roba l'annoiava a morte, eppure le sembrava quasi in dovere di essere informata su tutto.
Nel frattempo ella osservava incantata la fetta di limone che girava e volteggiava nella sua tazza.
Con lo sguardo di un'innocente ragazzina fantasticava su molte cose e per quei pochi minuti la sua coscienza glielo permise. Ad un tratto sentì uno strano messaggio provenire dal suo cellulare. Era la sua amica Chloe, che le aveva proposto di uscire dopo svariati mesi. Harleen ci pensò un po' prima di prendere una decisione ma alla fine accettò, infondo lo sapeva anche lei di aver bisogno di svago. Così si precipitò in bagno e dopo un'oretta di preparazione era già fuori casa con un bel vestito bianco, diretta al locale dove si sarebbero incontrate le due.
Appena la vide, l'amica le balzò addosso e le sorrise. Era sempre stata solare Chloe, l'unico difetto che ad Harleen dava fastidio era il suo sentirsi costantemente al Top e il suo desiderio di piacere a tutti, sopratutto agli uomini. Le due si staccarono e con un impeto di gioia che travolse l'amica, ad Harleen tornò il sorriso bello e giovane di una bambina. Le due si sedettero e ordinarono due Martini.
"Harleen! Mia cara come stai? È da molto che non ci vediamo!"chiede l'amica e Harley un po' imbarazzata rispose "Come sempre Chloe, qui a Gotham non cambia niente quindi non vedo il motivo per cui debba cambiare qualcosa nella mia vita...tu? Sei sparita per un po'! Ho provato a chiamarti ma non hai mai risposto.."
"Beh col nuovo lavoro non ho molto tempo libero..sai al Bar c'è sempre da fare, perciò quando sono libera preferisco pensare a me stessa e fare una passatina dal chirurgo.." sghignazzò.
Ecco, l'aveva fatto ancora e Harleen notando appunto le ultime parole, preferì non avvantaggiare il discorso.
Per un attimo la bella ragazza si incantò e venne svegliata da un "Harleen! Harleen!" troppo fastidioso.. "Si? Dicevi?"disse.
"Sei rimasta la solita incantata! Comunque chiedevo dove fosse il tuo posto di lavoro ora"
"Oh beh..mi hanno presa all'Arkham Asylum, sai il manicomio di Gotham.."
Per un attimo l'amica si affogò al sentire quella notizia.. non poteva immaginare che proprio la biondina arrivasse a quei livelli e per un attimo si sentì invadere dall'invidia al pensiero che potesse fare più carriera e più soldi di lei, così rispose beffarda "Oh beh..la pazza va con i pazzi eh! Haha"
Harleen non sorrise e per un piccolo istante qualcosa nel cervello le scattò e le fece venire voglia di poterle spaccare il bicchiere del Martini in testa, ma a malincuore si impose di rimanere calma salutandola semplicemente e andando via.
Ora ricordava il perché preferiva tenere a distanza Chloe i primi mesi della loro lunga assenza.
Harley tornò a casa e stesa sul letto pensò ancora a quanto potesse sentirsi inferiore rispetto a quella sua amica e mandando giù un cocktail di rabbia e invidia prese sonno.
H 2:00 am
Un rumore strano la fece risvegliare dal suo sonno mentre notava piacevolmente che la stanza era illuminata da una luce fioca.
Prese il cellulare e stropicciandosi gli occhi provò ad intercettare il motivo per cui si fosse acceso. Un attimo e la sua mente si fece lucida.
"Dovresti essere molto arrabbiata con lei Harley Quinn"
Spalancò gli occhi, si distese nuovamente sul letto e rimase a fissare il soffitto per tutta la notte.Oook diciamo che questa parte fa abbastanza schifo ahaha.
Purtroppo con i dialoghi non ho buoni rapporti ma cerco di migliorare in futuro, promesso.♥️
Scusate anche qualche errore grammaticale..☹️
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Amor et Amentia
Fanfiction"...Harleen era lì, accasciata su un gelido pavimento sporco di polvere e sangue. La sua maledettissima risata, il suono assordante dell'esplosione, lo stridore di denti dei pazienti e le urla delle guardie costrette a subire le atroci torture da pa...