È viva?

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Gotham City, 12 Gennaio, h: 7:00 AM
Di nuovo quel suono ritmico e acuto si infiltrò nelle orecchie della dottoressa e pochi minuti dopo, ebbe la forza di alzarsi dal letto.
Quel giorno si sentiva strana, era positiva e aveva buone intenzioni nel domandare al clown del messaggio della notte precedente. Capì subito che era lui dal nomignolo che le aveva affidato e scritto alla fine del messaggio.
Harley Quinn...Harley Quinn, pensava che fosse un nome buffo da dare proprio a lei e, sentendosi quasi in colpa, le scappò una piccola risata. Si vestì rapidamente e, uscita di casa, si ritrovò nell'accapponante struttura nel giro di 10 minuti.
Salutò il capo che, a suo dispiacere, non la ricambiò ma non sarebbe stato nemmeno quello a farle calare l'umore. Si sentiva quasi euforica e sicura di sé.
Entrò nel suo ufficio e aspettò la chiamata che le desse il permesso di andare dal Clown.
Dopo 10 minuti il telefono squillò e si recò a passo svelto nella cella con la sua cartellina rossa stretta stressa sul petto quasi a volerselo appiattire per calmare il respiro affannoso che le faceva muovere la camicetta bianca avanti e indietro più del normale.
Una nuova guardia le aprì la porta e lei, facendo un respiro profondo entrò.
"Buongiorno Signor Joker... come si sente oggi?"
Era strano, piangeva.
Era nell'angolo della stanza, abbracciato dalla camicia di forza.
Harleen si avvicinò con passo lento e indeciso.
"Signor..J? Prego, si accomodi al tavolo cosicché mi può spiegare il motivo del suo malumore.."
D'un tratto i singhiozzi del clown si fanno sempre più accentuati e sempre più lunghi fino a cambiare rapidamente ritmo e tono della voce per poi sfociare in una chiassosa risata.
Il Clown si girò di scatto e con occhi infuocati parlò piano e in modo profondo "Non le avevo detto di darmi del tu?" Poi con una faccia impassibile "No, non l'avevo detto, errore mio... mi dia del tu".
Harleen capì chiaramente che il clown soffrisse di sbalzi d'umore improvvisi, perciò ritornò dritta alla scrivania per prendere nota.
J si alzò e si sedette davanti a lei.
"Carina la tua amichetta, peccato fosse così stupida da abboccare."
Per un attimo Harleen smise di scrivere e alzò lo sguardo.
"Abboccare a cosa?" Ripetè.
Allora il clown con un sorriso maligno a 32 denti esordì "Ah non ti è arrivata la notizia? La tua amichetta è scomparsa, ieri notte non si è presentata in quel suo bordello personale che lei chiama Bar"
Le si gelò in sangue.
"Cosa le hai fatto?"
"Io? Assolutamente niente. Perché dovrei essere IO la causa della sua scomparsa?" Sorride ancora di più e questa volta provò fallimentarmente a trattenere una risata.
"E tu come avresti fatto a saperlo? Come si può dire scomparsa una persona che non è nemmeno sparita da 24 ore?".
A quel punto il Clown cambiò espressione, era soddisfatto.
"Sai una cosa? Predico sempre in modo corretto e questa volta ero certo che non avresti fallito... sei una persona sveglia Harley Quinn". Poi sospirò guardando per terra e disse "Infinite cose da fare e così poco tempo...".
Harleen non capiva, non riusciva a comprendere di cosa stesse parlando veramente, era realmente successo qualcosa a Chloe o la stava prendendo solo in giro? E poi, che significato aveva quella frase?.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 11, 2020 ⏰

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