Lei

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02/04/2018--23:46

Caro Diario,

perdonami se non ti ho scritto ieri, ma era pasqua e sono stato con i miei in famiglia. Oggi non mancherò ai miei "doveri"(?) e ti scriverò. Ho davvero bisogno di farlo dopo ciò che è successo oggi.

Oggi è pasquetta, è ho trascorso questo giorno con i miei amici tutti nella stessa casa. E c'era anche lei. La stessa che mi ha mandato a fanculo tutto ciò che ho provato in questi anni. Non voglio farmene una colpa sia chiaro, forse anzi mi ha salvato, voglio solo che sia felice.

Scusami fin da subito se da ora in poi troverai questo discorso parecchio incoerente, ma così è come mi sento, sbatto da una parte all'altra nel cercare di capire cosa davvero penso di fare con lei.

In ogni caso oggi sono andato a casa di questo mio amico e c'erano tutte le persone per me più importanti, e anche alcune che non conosco bene, e di cui quindi non mi importava gran che.

C'era anche lei, bella come sempre nel suo vestito nero, e io mi sono sentito bloccato, bloccato nel dire e nel fare qualsiasi cosa, e quindi ho fatto ciò che dopo tutto ciò che è successo mi riesce meglio :

essere freddo con lei, non voglio darle una colpa, anzi voglio fare in modo che lei sia felice e per ora l'unica felicità che per lei riesco ad immaginare è senza di me. E forse è meglio così.

Lei ci sta male, mi ha avvicinato alcune volte, mi ha chiesto se stessi bene, ma non sono mancati alcuni abbracci, per me molto calorosi, ma anche molto dolorosi. 

Sì, okay,ho fatto questo sproloquio, ma ti devo raccontare una grande parentesi della mia vita, la più importante della mia vita, che riguarda il mio primo grande amore, che riguarda lei, che riguarda tutto ciò che è successo, che tu ancora non sai, e che ti aiuterà a capire.

Ti sarà semplice capire chi lei sia, appena risponderò a questa domanda. 

Chi sono per me le persone più importanti, oltre la mia famiglia?

Parlerò essenzialmente di tre persone, e sono Alessandro, Valerio- che comunemente chiamo Vallirio - e Azzurra.

Ho tralasciato tante persone, ho tralasciato Anna, Sofia, Lorenzo, Davide e tanti altri, ma parlerò di loro tre. Uno per volta.

Il primo è Vallirio, è una persona fantastica, tra le persone più importanti che io abbia conosciuto, siamo entrati particolarmente in contatto quando ho iniziato a vedere Naruto- ti parlerò anche di questo, ma un altra volta- è una persona intelligente, vera, un amico su cui posso fidarmi, e mi ha aiutato molto dopo quello che è accaduto l'estate scorsa con Azzurra. Quando te ne parlerò, sembrerà una cavolata, ma sono qui per confessarti tutte le mie paranoie e tutti i miei problemi mentali, quindi forse capirai il motivo per il quale io ci sia rimasto tanto male. In ogni caso, mi ha dimostrato tanta forza aiutandomi quest'estate nel ritirarmi su, ma è una persona molto debole, sia di salute-per suoi problemi di cui non voglio parlare- sia psicologicamente, ed è per questo che io ci sono tanto attaccato.

L'altro è Alessandro, lui , a dire la verità, mi è stato molto vicino quest'ultimo anno, quando tutti i problemi si sono evoluti, e sono diventati qualcosa di complesso da affrontare. Alessandro è il tipico ragazzo "trasgressivo"(?), non va molto bene a scuola, ma nonostante questo lui è la persona più intelligente che io conosca. Molti in classe mia, compreso me, hanno ottimi voti,  e lui forse è visto come la pecora nere, in realtà è il più intelligente all'interno della classe, non si parla di rendimento, ma di intelligenza vera e propria. Se la cava perfettamente in filosofia, capisce in politica, è abile in borsa, ed è stato l'unico che è riuscito a cavarmi la storia della lettera di dichiarazione ad azzurra, in una fresca notte di sabato, dopo una serata a base di sushi, dopo che io avevo promesso di non raccontare nulla a nessuno, in lui ho trovato una spalla molto comoda.

Di tutto questo ne parleremo però un altra volta.

L'ultima è Azzurra. Lei. L'ho conosciuta in primo superiore, stando in classe insieme, è stata, ed è tutt'ora, la mia vicina di banco e la migliore amica che si potesse desiderare.

Prima di andare avanti voglio parlare ora di una mia concezione dei rapporti di amicizia. Io mi vedo come una sorta di razzo che deve salire in alto, i propulsori sono disposti in modo triangolare. Ai lati ci sono il mio migliore amico e la mia migliore amica, in cima la mia ragazza. Durante il tempo i posti sono stati occupati da diverse persone, e credevo che bastasse che uno di queste non ci fossero, che il razzo non potesse più volare, ora sono arrivato a capire che il razzo vola uguale anche senza una ragazza, ma gli altri non possono mancare, ricordati di questa metafora.

Oltre ad essere la mia migliore amica, lei è stata la mia prima cotta, è una cosa normale no? Entrare in primo, incontrare nuove ragazze, avere delle cotte. Beh io diciamo che le ho avuto una cotta per quasi tutte quelle ragazze, volevo riempire il propulsore più alto a tutti i costi. Ho presto cambiato idea, rendendomi conto della sua superficialità, dopo aver fallito con tutte. :)

Con lei però non ho fallito, mi sono arreso, lei era fidanzata, da un anno e passa, forse due. Mi sono fatto da parte, non sono uno che si intromette in queste cose, perché so che nel caso in cui riuscissi, potrei subire la stessa cosa. E lei è rimasta fedele a lui, davvero, sempre, fedele.

Verso dicembre ho trovato una ragazza, è durata un mesetto, ho dato a lei il mio primo bacio, e nulla, lei era solo confusa, pensavo fosse il mio grande amore, ma mi sbagliavo, mi sbagliavo di grosso.

Io e azzurra abbiamo passato il primo anno di superiori molto felicemente, tra abbracci ai compiti riusciti, e pianti per brutti avvenimenti, come quando la tizia di prima mi lasciò. Devo davvero dire che quello è stato l'anno in cui mi sono sentito davvero suo amico, o almeno più degli anni successivi.

I compagni ci vedevano bene insieme, molti ci speravano, vedevano il mio invito al ballo di fine anno come una sorta di realizzazione dei loro desideri, ma in realtà no, non mi importava, ero felice di avere una persona così bella come amica.

E' stata una bella serata quella, abbiamo passato molto bene quel primo anno, e l'estate successiva.

Poi è iniziato il secondo anno, sarebbe dovuto andare tutto come l'anno precedente, ma non, non è andata così, se fosse andata così forse non sarei qui ora a scriverti.

In ogni caso, mi fermo qui, mi sono sfogato abbastanza, e sono felice. Perdonami se ho scritto in modo disorganizzato, sgrammaticato e non molto avvincente.

Io ora ti saluto, ci sentiremo domani, 

Ciao ciao

Andrea

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