Sig. Styles ci dica...

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Tra i vari viaggi di lavoro che Harry dovette fare e alcune pratiche da svolgere per confermare la collaborazione, di cui mi occupai personalmente, era passata circa una settimana dal party di fine-inizio anno, ed io ero imbottigliata nel traffico mentre raggiungevo la Nuance.

Quel giorno avrei fatto una piccola intervista ad Harry in compagnia di Melody, la fotografa che mi era stata assegnata per scattare alcune foto che avrebbero ufficializzato il tutto.

Ad accoglierci, fu direttamente Niall che, subito dopo aver ricevuto la notizia mi aveva mandato un messaggio con su scritto che sarebbe stato presente anche lui per darmi l'imbocca al lupo di persona.

Come aveva avuto il mio numero? Beh ormai mi era chiaro che ad Harry Styles tutto fosse concesso, e che forse l'unico a non essere in contatto diretto con me in quell'edificio fosse solo il ragazzo del bar, il quale sorpresi più di una volta fissarmi interrottamente.

-Ei Zen, che piacere rivederti- mi accolse subito il biondo dall'animo affettuoso -E questa bella ragazze è..- rivolse lo sguardo alla mia collega che arrossì in un istante

-Lei è Melody, scatterà alcune foto per il giornale- risposi presentandola dal momento in cui lei non aprì bocca.
Era un apprendista alle prime armi e anche molto giovane, ma, pur non avendo molta esperienza, le sue foto di alcuni lavori precedenti mi erano piaciute molto, sapeva cogliere i giusti momenti dalle giuste angolazioni

-Niall, scenografico- gli porse la mano e un sorriso che la ragazza al mio fianco subito ricambiò -Andiamo, Harry ti sta aspettando nel suo ufficio- mi disse iniziando a camminare verso l'ascensore

-È di buon umore il signorino, o deve complicarmi le cose anche oggi?- chiesi a Niall mentre aspettavamo che le porte si aprissero

-Lo scoprirai tu stessa- mi incoraggiò ad entrare dopo una piccola risata ed un occhiolino

-Sei in ritardo di 8 minuti- non feci in tempo a mettere piede nella stanza che la voglia di schiaffeggiarlo arrivò dritta alle mie mani

-Buongiorno anche a te, le mie vacanze sono andate bene, le tue?- risposi ironica roteando gli occhi

-Siamo a lavoro, e io qui non scherzo. Ti avevo detto alle 10 in punto- era seduto sulla sua grande poltrona nera,posizione eretta e addosso il suo immancabile completo.

-Ah perché fuori hai mai scherzato?- dissi spontaneamente ottenendo una risata soffocata dai due ragazzi alle mie spalle e uno sguardo fulminante dal riccio -Ok ok, la smetto, iniziamo l'intervista- affermai prendendo posto ad una delle due sedie poste davanti alla sua scrivania

-Prima di iniziare- feci un cenno a Melody di avvicinarsi -Lei è Melody, farà alcune foto per il giornale che insieme a questa intervista ufficializzeranno la collaborazione, odio tutte queste procedure ma sai meglio di me che sono obbligatorie-

-Su una cosa siamo d'accordo- affermò senza un minimo di entusiasmo -Harry Styles, piacere- si presentò con un piccolo e impercettibile sorriso che si ampliò vedendo la mi espressione incredula.
Ma solo con me si comportava come se lo prendessi a ceffoni 24 ore su 24?
Evitai di ribattere e decisi di iniziare l'intervista accedendo il registratore posandolo sulla scrivania.

-Harry Styles, giovane stilista familiare nella top ten ormai da qualche anno qui in California, ci dica, quando ha capito di voler fare lo stilista e di seguire come professione quella che posso chiamare 'passione', giusto?

-Ovvio che è una passione, di cosa parliamo altrimenti- rispose stizzito senza aggiungere altro.
Tono che non mi passò inosservato per cui decisi di spegnere il registratore un attimo prima di far prendere una brutta piega alla giornata.

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