Capitolo Tre

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Anche due occhi curiosi alla finestra.

Theo notò un movimento con la coda dell'occhio e incontrò due occhi azzurri che presto scomparvero nella penombra.

Con una scusa banale, ovvero quella di dover fare una chiamata, si alzò da tavola e uscì dalla porta sul retro. 

Non vide nessuno, ma si incuriosì e rientrò in casa.

<<Chi era là fuori? Il professor X?>> chiese Theo, ignaro di tutto.

Erik lo guardò, confuso e quasi arrabbiato. In effetti aveva la collera facile.

<<Ma di che stai parlando? Charles è scomparso da settimane!>>

<<Papà, lui non poteva saperlo...>> intervenne Evan, che intanto stringeva piano la presa sulla coscia di Matt, il quale posò la mano sulla sua, accarezzandogliela.

"Scomparso. Mh, questo si che è interessante." pensò Theo e le parole gli uscirono da sole:

<<O forse non vuole essere trovato.>>

A  quel punto, Erik perse la pazienza e sbatté il pugno sul tavolo.

<<Gradirei che tu non aprissi bocca su un argomento di cui non sai nulla.>> detto questo, si alzò, prese il suo piatto e andò a continuare la sua cena nel suo ufficio, sperando di riuscire a trovare un po' di tranquillità.

Theo fece un sorrisetto. A nessuno piace la verità sbattuta in faccia, vero? Sì, è proprio così.

Inizio Flashback

Theo è un ragazzino sveglio, intelligente e sincero... a modo suo.

Non tutti lo sopportavano, anzi, nessuno.

Tranne il suo migliore amico, Thomas.

Quel giorno, però, qualcosa va storto.

La mamma di Thomas era malata di leucemia, ma il bambino cercava sempre di essere positivo.

Pensava che sarebbe guarita, non sapeva bene di cosa i dottori parlassero.

Theo deve fargli sapere la verità, si è promesso però di dirlo con dolcezza, come gli ha consigliato la mamma.

<<Thommy, dobbiamo parlare.>> incomincia, prendendolo per mano e portandolo nel cortile sul retro della scuola.

<<Ma stavamo giocando a calcio!>> si lamenta l'altro che stava incominciando a divertirsi dopo una notte agitata.

<<Voglio parlare di tua mamma.>> Theo lo guarda, sedendosi sul prato e incrociando le braccia al petto.

<<Possiamo evitare, per favore?>>  Thomas quasi lo supplica. E' una bella giornata, non vuole farsela rovinare da un discorso che avrebbero potuto rimandare.

<<Thomas, tua madre è una donna morta.>> salta subito alla parte cruciale del discorso.

Thomas lo guarda, in silenzio.

Theo lo fissa duramente negli occhi. "Sono stato troppo delicato?" pensa, dato che lui non dice niente.

Thomas prende il pallone e scappa via. Quella fu l'ultima volta in cui gli si avvicinò.

Fine Flashback

Un sorrisetto amaro comparse sulle labbra di Theo dopo aver pensato a cos'era successo quand'era più giovane.

Perché si dovrebbe scusare del mostro che è diventato se nessuno si è mai scusato per averlo reso così?

Non sarebbe di certo stato lui a cambiare.


SPAZIO AUTORE

Ciao ragazzi, scusate l'assenza.

Ecco qui un nuovo capitolo! Cosa ne pensate?

Lasciate tanti voti e commenti!

Passate a leggere anche le mie altre storie!

...Se avete voglia.

Ma tanto sappiamo tutti che non hai nient'altro di meglio da fare, perciò fallo.

Saluti!

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