Caleb si stava annoiando. Il libro di magia di Celia non spiegava niente sui loop. Aveva deciso di aspettare Jude per continuare. Era passata da un po l'orario del pranzo. Caleb iniziò a preoccuparsi. Probabilmente avrebbe fatto meglio a restare a guardare gli allenamenti, invece di far venire Jude da solo. In fondo quello è sempre stato un brutto quartiere. Uscì, con l'intento di cercarlo. Non si sentiva sicuro.
-Guarda guarda, che ci fa un ragazzino come te qui?- sentì dire da qualcuno, così si avvicinò piano alla voce. Si sporse e poté vedere, dietro un angolo, Jude ed uno dei ragazzi più pericolosi del quartiere.
-Nulla- rispose pacato il rasta. Non sembrava intimorito.
-Ah no? Ma lo sai che i ragazzini come te sono degli ottimi giocattolini?- chiese malizioso lo scimmione, sbattendolo contro il muro e levandogli di prepotenza gli occhialini. Li buttò a terra e tutta la calma di Jude cadde con essi. Sembrava calmo, ma dai suoi occhi si riusciva a vedere tutta la paura che provava. Aveva capito che intendeva per 'giocattolino'.
-Mi sembrava di averti già detto di smetterla di fare così nel mio territorio- disse Caleb freddamente, uscendo allo scoperto. Lo scimmione si girò di scatto verso di lui, guardandolo in cagnesco.
-Ti ho detto che non prendo ordini dai mocciosi come te-
-Neanche quando il moccioso in questione ti riesce ad ammazzare di botte?- chiese in tono tagliente il punk. La sicurezza dell'altro vacillò.
-Finiresti in prigione. Non sei tanto stupido da picchiarmi di nuovo-
-Quando dico che il mondo è pieno di idioti, non dico che io non faccio parte di essi- rispose Caleb avvicinandosi piano.
-T-Tu... Non lo faresti-
-Quand'è stata l'ultima volta che abbiamo fatto a botte? Ah sì, giusto. Avevi dato della puttana alla mia amica. E com'è finita? Quanto tempo sei stato in ospedale, non ricordo. Un mese?-
Lo scimmione lo guardò male, prima di correre via. Caleb raccolse gli occhialini e li porse a Jude.
-Non ti farò più venire da solo, ho deciso- disse il punk avviandosi verso casa. Jude lo seguì, sussurrando un ringraziamento.-Quindi sui loop non c'è niente... Hai provato a cercare qualche incantesimo che possa collegarsi?-
-Quello che serve a cancellare una cosa già accaduta. Ma Celia non avrebbe motivo di usarla-
-In più non avrebbe senso. Il loop fa ripetere i giorni. Se dovesse cancellare qualcosa, sarebbe di almeno un giorno prima. Il loop ripete il giorno in cui l'incantesimo è stato lanciato- ragionò Jude, distruggendo l'ipotesi di Caleb.
-E da quando ti intendi così di magia scusa?-
-Non puoi semplicemente darmi ragione?
-No-
Jude sospirò, prendendo il libro e iniziando a cercare con Caleb. Ad un certo punto si distrasse e si mise ad osservarlo. A parer suo il castano era particolarmente bello mentre era concentrato.
-Jude so di essere bello, ma così mi consumi- disse Caleb sfoggiando un ghigno compiaciuto, ma senza distogliere lo sguardo dal libro. Jude arrossì e tornò a concentrarsi sul loop.
-Il giorno si riavvia a mezzanotte...- riflettè ad alta voce il rasta.-Oh no...- borbottò Caleb. Jude lo fissò confuso.
-Forse ho capito... Quella stronza...-
-Ti ricordo che è di mia sorella che stiamo parlando-
-Ha probabilmente fatto un incantesimo d'amore diciamo. Il loop serve a me per dichiararmi entro oggi. Per questo il giorno si ripete- spiegò gesticolando. Era alterato, irritato e imbarazzato. Jude sentì una stretta al cuore. Non capì perché. Che fosse... gelosia? Sì. Non voleva che il suo Caleb stesse con una troietta. Aspetta... Da quando era suo? Essendo un ragazzo intelligente, capì che gli piaceva Caleb. E tanto. Ma gli piaceva già qualcuno, no? Inutile farsi false speranze.
-A chi dovresti dichiararti?- chiese, cercando di non far notare l'irritazione.
-Magari all'unica persona che oltre a me è consapevole di essere in un loop?-
-Sai che è la dichiarazione peggiore della storia?-
-Ma taci- sbuffò Caleb levandogli gli occhialini e baciandolo. Jude ricambiò il bacio, mettendogli le braccia attorno al collo. Caleb lo prese per i fianchi attirandolo a se, lasciando cadere a terra gli occhialini. Continuarono a baciarsi, finché Caleb non sciolse la coda di Jude. Lo spinse sul letto, mettendosi a cavalcioni su di lui, senza smettere di baciarlo. Si levò la maglietta, per poi levarla all'altro. Jude, dal canto suo, non si oppose. Neanche quando Caleb si levò e gli levò i pantaloni. Il punk iniziò a giocherellare con un suo capezzolo, mordicchiandolo. Il rasta gemette, e questo fece ghignare il ragazzo sopra di lui che iniziò a lasciargli una scia di umidi baci partendo dal suo collo, poi passanti per il petto, fino ad arrivare ai boxer. Il castano stava per levarglieli, ma si bloccò. Guardò il ragazzo sotto di lui negli occhi.
-Vuoi?-
Jude annuì deciso, ma Caleb riuscì a leggere nei suoi occhi tanta, troppa incertezza. Jude non era come lui, non si sentiva tranquillo completamente. Era la sua prima volta, per di più con un ragazzo che si era appena dichiarato. Caleb sospirò, capendo che era meglio bloccarsi. Non voleva spaventarlo.
-Che ne dici di restare così, e farti coccolare un po?- propose. Jude gli sorrise, acconsentendo. Voleva aspettare, e non aveva il coraggio di dirlo a Caleb. Era felice che il punk l'avesse capito da solo. Il castano si levò da sopra a lui e gli si stese accanto, abbracciandolo teneramente, accarezzandogli i capelli.
-Da quando sei così dolce?- chiese Jude facendosi abbracciare.
-Non sai proprio chiudere quella boccaccia vero?-
-Come non detto-
Rimasero svariati minuti così, abbracciati, in boxer. Jude, pensando che il castano stesse dormendo, si sporse leggermente per riprendere gli occhialini.
-Se provi a rimetterti quei cosi ti giuro che li rompo- disse Caleb senza neanche aprire gli occhi. Jude rimase interdetto sul da farsi. Non gli piaceva stare così a lungo senza gli occhialini.
-Perché?-
-Perché mi piace guardare i tuoi occhi, e non attraverso quei binocoli- spiegò aprendo gli occhi e guardandolo -e perché odio il fatto che tu ti nasconda. Ti trovi a disagio perché non ti piace che gli altri capiscano cosa provi guardandoti negli occhi. Ma sono il tuo ragazzo, ho il diritto di sapere come stai davvero e cosa provi-
-R-Ragazzo?-
-Jude, ti ho detto che ti amo, ti ho quasi scopato e tu non hai provato neanche a bloccarmi-
-Già...- borbottò il rasta nascondendo il volto nell'incavo del suo collo.
-Ti amo anch'io- disse poi. Caleb sorrise e guardò l'ora, irrigidendosi. Si staccò dall'abbraccio e si alzò, sotto lo sguardo confuso dell'altro. Chiuse a chiave la porta e spense le luci.
-Perché stai...-
-Sta per tornare mio padre. Preferirei che non ci trovasse nudi nel mio letto. E specialmente vorrei evitare che ti vedesse- spiegò stendendosi nuovamente accanto a lui.
-Perché?-
-Potrebbe far male anche a te- spiegò con semplicità abbracciandolo. Jude si accoccolò contro il suo petto, addormentandosi sotto le carezze dell'altro.

STAI LEGGENDO
Loop
FanfictionIl giorno peggiore di Caleb si ripeterà all'infinito, o quasi. Jude è l'unico, oltre al castano, a capirlo. Erano entrambi intrappolati in un loop. Avrebbero dovuto collaborare per uscirne. Ma come potevano loro, ragazzi che da sempre si odiano e pu...